Il Diavolicchio Goloso: 7 anni di peccati di gola!

Pubblicato il 27 novembre 2018

Il Diavolicchio Goloso: 7 anni di peccati di gola!

Federica mi accoglie con un sorriso smagliante e tanta gentilezza. Fuori piove e lei è nel suo locale con la sua bimba. Si respira una familiarità e una cordialità fuori dal comune.
Appena qualche metro da Otranto, immerso in una campagna tranquilla e silenziosa, prende vita il Diavolicchio Goloso, un luogo custodito dal verde che coltiva, quasi un segreto da scoprire lontano dal caos turistico della città idruntina. Incuriositi dal nome? Aspettate a leggere la nostra intervista a Federica per scoprirne di più.


Ciao Federica, raccontaci un po' di questo posto.

Ciao Federica (sì, siamo omonime), questo è il posto del mio cuore, quello senza cui non saprei immaginarmi, è un po' come casa. Siamo aperti tutti i giorni, a pranzo e cena., tranne il martedì e la domenica a cena. La nostra offerta comprende antipasti, assaggini particolari, primi e secondi. Per quanto riguarda questi ultimi si varia molto a seconda del pescato. Non ci piace accogliere i nostri clienti con proposte fisse, ma preferiamo sorprenderli ogni giorno con prodotti nuovi, che obbediscano piuttosto alla reperibilità e ai ritmi della natura. Suggerirei il Saragotto, sarago scottato con verdure di campagna, con pane profumato e gamberetti, cozze con cacio cavallo fuso e purè di fave. Per quanto riguarda i primi la nostra caratteristica è quella di abbinare pesce e verdure. Per esempio consiglio le nostre fettuccine con rucola e gamberi e seppia oppure gnocchi fatti in casa con pescatrice.



Se avete così cura delle vostre coltivazioni, immagino ci sia un'attenzione altrettanto dettagliata per ogni aspetto. Per esempio cosa si beve e quali sono i vostri criteri di selezione.

Si bevono essenzialmente vini locali. Qui al Diavolicchio abbiamo molta cura per la nostra terra, hai ragione. E cerchiamo di manifestarlo nei piatti che serviamo, nella struttura che abbiamo voluto non invadente all'interno del verde in cui si trova, e ovviamente nella scelta delle etichette, che sono nazionali e locali, con grande vantaggio per quelle salentine. Preferiamo esaltare i sapori di questa terra con profumi familiari. Mi piace pensare che tra il mangiare e il bere ci sia un fil rouge, e che quindi debbano essere letti come un unico e non come singoli segmenti. Vino e cibo devono potersi riconoscere l'un l'altro in modo da assicurare un'esperienza culinaria coerente.



Qual è l'ingrediente che non può assolutamente mancare nei vostri piatti?
Il nostro ingrediente per eccellenza? Il pesce fresco, è la nostra cifra fondamentale, quello che ci contraddistingue e che ci preoccupiamo di assicurare e garantire sempre ai nostri ospiti.

Consigliami un menù autunno/inverno...
Non ho dubbi: come antipasto polpo in pignata con purè di fave e rape. Un primo a base di fettuccine Senatore Cappelli (un grano tipico del Salento), abbinate a gamberetti e basilico fresco. E per secondo un mix tra terra e mare: ricciola con riduzione di mirto, rigorosamente piantato e coltivato nel nostro orto.



Cosa ti ha portato qui, in questo posto.
Sono nata in questo ambiente, papà aveva un ristorante nel centro storico di Otranto, e questa è stata una grande opportunità per me, perché ho avuto la possibilità e l'occasione di vivere queste dinamiche sin da bambina. Ho studiato Economia, ma una volta concluso il percorso di studi, quando si è trattato di scegliere davvero cosa volessi fare nella vita, non ho avuto alcun dubbio.

Immagino se lo saranno chiesti in molti: perché il Diavolicchio Goloso?

Sì, il nome deriva dalla storia di un ingrediente molto presente nella cultura culinaria salentina, e in generale in quella meridionale. Si tratta di un prodotto che ha goduto sempre di stime e opinioni contrastanti, un po' perché il suo sapore forte nascondeva il gusto dei cibi raffinati e un po' perché i Puritani e altre confessioni lo vietarono considerandolo eccitante e capace di risvegliare i sensi con poteri addirittura diabolici. Stiamo ovviamente parlando del peperoncino! Nel nostro giardino ce ne sono diverse piante e ci piace coltivarlo e abbinarlo ai nostri piatti.



Ecco svelato il mistero! Questo locale ha compiuto 7 anni qualche settimana fa. Qual è il bilancio e, soprattutto, come lo vedi tra altri 7 anni?
Mi piace pensare che la formula sarà sempre questa: a conduzione familiare, con mia madre Simona in cucina. Ti basti pensare che abbiamo massimo 50 coperti in modo da assicurare la freschezza dei prodotti che serviamo in tavola. Ma questo non esclude in alcun modo la nostra voglia e il nostro impegno per far sì che questo posto cresca molto e ancora: mi piacerebbe curarne ancora di più i dettagli, quasi in maniera minuziosa, provarci in piatti innovativi e diversi rispetto a quello che già esiste intorno a noi. Siamo a qualche passo da Otranto e questo per noi è bello perché significa che chi viene a trovarci sta facendo una scelta: la scelta di pranzare o cenare appositamente da noi, perché preferisce la nostra offerta alle altre. Non è, quindi, una scelta casuale quella di venire qui, quanto piuttosto un atto di amore per quello che facciamo e che, quindi, continueremo a fare.

Cosa consiglieresti a qualcuno che vuole fare il tuo stesso mestiere.
Di metterci l'amore e la passione prima di tutto. Il resto viene da sé. Certo, bisogna esser pronti a molti sacrifici, a tanto impegno e lavoro. Mi manca trascorrere le domeniche in casa con la mia bimba, questo non posso nasconderlo. Ma, torno a dire, l'amore per questo mestiere mi aiuta a superare anche queste difficoltà e mi fa dimenticare i problemi di ogni giorno, e questo non può che essere un bene perché si riesce ad accogliere i propri clienti sempre con il sorriso.

Cucinare, lavorare... Cos'altro ti piace fare?
Sicuramente viaggiare. Ma anche in questo caso devo ammettere che sono molto ligia al dovere e sfrutto l'occasione e il piacere del viaggio per cogliere ispirazioni e suggestioni da impiegare nella mia cucina. L'ultimo viaggio importante che ho fatto è stato in Thailandia e ovviamente anche da lì ho tratto idee ed energie per un nuovo piatto: il riso con gamberetti e spezie del nostro orto.

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scritto da:

Federica Miggiano

Ho iniziato prima a scrivere poi a parlare e camminare. Mi piace l’inchiostro, ma non ho tatuaggi. Da bambina volevo fare la ballerina, poi sono finita a studiare Filosofia. Nel tempo libero mi chiedo cosa voglio fare da grande. Amo il cinema, la fotografia, la musica live e i carboidrati.

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