Ti spiego perché questi 5 locali in zona Bocconi hanno stile da venedere (e non solo per il bocconiano medio)

Pubblicato il 12 gennaio 2019

Ti spiego perché questi 5 locali in zona Bocconi hanno stile da venedere (e non solo per il bocconiano medio)

dalla colazione al dopocena

No, non conosco zona Bocconi perché ci ho studiato, provengo del proletariato delle pubbliche, non troppo esperto di marketing e finanza. L'area mi è piuttosto familiare perchè lì ho preso in affitto la mia prima casa – se casa potessimo chiamarla – da studentessa fuorisede, quando Milano, per me, era ancora tutta da scoprire e uscire a prendere le sigarette significava sempre spingermi qualche passo più in là, a vedere cosa si nascondeva alla fine dell’isolato, al di là del semaforo, dietro al supermercato, preferibilmente con la mia Nikon appesa al collo. Sicchè questo mio vagare irrazionale – ma non improficuo – mi ha fatto conoscere un bel po’ di posti, di cui, nonostante mi sia trasferita dalla parte opposta della città, mi sono decisamente rimasti nel cuore e ho continuato a frequentare. Eccoti la mia top 5:

Beer and beard

Come tavoli i banchi di scuola, di chi la scuola l’ha fatta prima degli smartphone e per copiare doveva ingegnarsi davvero. Ai muri grandi lavagne appese. L’aria che tira qui è accogliente, amichevole, alla mano, specchio del temperamento dei due titolari, Cosimo e Marcello. Ti parlo di Barbruto, caffè e birrificio di via San Mansueto, perlina un po’ nascosta. Birre artigianali italiane (variate di frequente, anche glutenfree) e i panini gourmet, curiosamente denominati come noti personaggi – reali o d’immaginazione – di barba provvisti: “Vorrei un Mangiafuoco ben imbottito, grazie, e un Mago Merlino per la mia amica vegana”. Ottimo per l’aperitivo, con taglieri di salumi selezionati (7 euro birra media/vino/drink + tagliere) o tartine, ma anche per guardare la partita con gli amici e una bella bionda sul tavolo. Per nulla rari, poi, gli eventi di musica dal vivo e all’ordine del giorno un sound di sottofondo decisamente da intenditori. Unica nota dolente (almeno per me): Emilio, – l’irraggiungibile – robottino degli anni ’90 a vigilare la cassa, regalo chiesto a Babbo Natale circa 23 anni fa che, ad oggi, ancora attendo. Che invidia!

La Milano hipster 2.0

Se già conosci un po’ Milano il nome Santeria non ti suona di certo nuovo. E lo ammetto, non l’ho scovato girovagando a caso, ma grazie ad amici che, conoscendo la mia passione per arte e letteratura, mi ci hanno portata. Dalla prima Santeria, caffeteria, bistrot, bookshop, spazio expo ecc. di via Paladini (indipendenza), è nata nel 2015 una seconda sede, in via Toscana 31, Santeria Social Club a 6/7 minuti di camminata, appunto, dalla Bocconi. E niente, è una meraviglia: autodefinitosi “Incubatore sociale e artistico”, è cocktail bar con cucina, teatro, shop, atelier, il tutto per mille metri quadri. Insomma, è la roccaforte della Milano hipster 2.0, quella che ha smesso di vestire camicie a quadri e preferisce il baffo alla barba, ma si compiace ancora tra stampe, libri e vinili di nicchia. Ma nemmeno troppo hipster. Ci trovi comunque gente normalissima specie dai 25 ai 40 anni. Eventi, laboratori e serate live hanno cadenza quasi quotidiana, ma trovi il locale attivo fin dalla colazione, con possibilità di brunch ogni domenica e street food gourmet e pranzo e cena. Rimane da segnalare che ci si beve bene, tanto i classici quanto signature drink piuttosto ricercati. Infatti, consapevole che questo sia l’anno del whisky ho abbandonato il mio amatissimo Moscot Mule (a quanto pare ormai demodé) per un Manhattan 9: Rye whisky, vermuth dolce, boke’s bitter, maraschino. Scelta azzeccata.

Raffinatamente contemporaneo

Lo ammetto, il merito d’avermi fatto conoscere lo Spoon è dei miei amici bocconiani (pochi ma buoni) che, più di una volta, ci hanno festeggiato anche un compleanno o una laurea. Si tratta di un ristorante e lounge bar all’interno di un edificio storico, vicino alla cerchia dei bastioni, ma che potrebbe trovarsi benissimo anche nei migliori quartieri di una Londra o New York. È sì raffinato, ma sobrio; l’arredamento contemporaneo con tendenze urban, le opere d'arte astratta appese ai muri, la cucina animata da una vena gourmet - ma senza costi proibitivi - ne fanno un locale estremamente versatile, adatto tanto ad un aperitivo quanto ad un pranzo o un cena. Consiglio dal menu, in questo periodo, i ravioli di grano saraceno con gamberi, funghi e salsa di crostacei o il tataky di tonno in crosta di mandorla. Il top è accomodarsi nel suo bel giardino, al riparo dal caos cittadino, sì, anche d’inverno, tanto dispone di dehor a cupola riscaldato. Brunch anche qui la domenica, dalle 11 alle 16, al costo di 28 euro e, novità, late kitchen fino alle 2.00, per gli affamati notturni. Lo consiglierei decisamente anche ai romanticoni da cenetta (P.s. accettasi inviti).

Flower power

La vena bucolica che non sapevo di avere, a Milano mi porta da Potafiori, il “bistrot dei fiori” di Via Salsasco. Piante, rami, bulbi radici, vasi e composizioni floreali sono ovunque, intervallate da raffinati arredi e componenti di design. E tutto ciò lo puoi pure acquistare: Potafiori è anche e soprattutto negozio di fiori e store di design. Dentro quest’atmosfera profumatissima e decisamente suggestiva, però, ci puoi pure pranzare e cenare. L'offerta culinaria è proprio come piace a me: pochi piatti ma per nulla banali. Interessante, poi, l’offerta lunch che prevede un piatto caldo a scelta, acqua e caffè a 15 euro, o, volendo varie tipologie di box (dai 12 ai 20 euro) consegnate con Glovo. Da un locale che manifesta tanto palesemente la propria vena green, non potevamo che aspettarci un menu altamente rispettoso della stagionalità dei prodotti. Così, infatti, è, mentre l’attenzione quasi maniacale per i dettagli si manifesta anche nell’estetica delle pietanze, attraverso mise en plat impeccabili. In parole povere: se vuoi far bella figura con una ragazza la porti a cena qui.

La vita è un'altalena

Per niente male, a due passi dalla Bocconi, c’è anche Il Fortino, caffè diurno, bistro e cocktailbar molto curato, dall’atmosfera allegra e informale. Non si può dire pecchi di originalità. Pensa che alcuni tavoli dispongono, al posto delle sedie, di altalene appese al soffitto e una mangrovia percorre i muri di mattoni a vista. È attivo a partire dalla colazione e ti ci puoi fermare anche a studiare o, nel pomeriggio, a far merenda con pasticcini e torte, e magari un bubble tea. Diverse le formule lunch, tutte a prezzi abbordabili: primi a 9 euro (acqua, caffè e coperto inclusi), secondi a 11, piatti unici a 13, panini e insalate a 10. Uno degli aspetti più interessanti della sua cucina è sicuramente quello di utilizzare solo materie prime locali, dunque puoi stare sicuro di mangiare sano. In orario aperitivo o dopocena si trasforma in cocktailbar vero e proprio, pronto a servire drink “contemporanei” e grandi classici, utilizzando esclusivamente distillati pregiati. Anche qui la domenica c’è il brunch, in versione light a 20 euro, e full a 25.

  • BERE BENE

scritto da:

Martina Vascellari

Letterata / Clubber / Street food addicted

POTREBBE INTERESSARTI:

​È ora di comprare l’olio! Ecco i migliori premiati dalla Guida agli Extravergini 2024 di Slow Food

Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.

LEGGI.
×