Pizza vs Pinsa: abbiamo chiesto a Roberta (Osteria da Roberta) di aiutarci a scegliere.

Pubblicato il 11 gennaio 2019

Pizza vs Pinsa: abbiamo chiesto a Roberta (Osteria da Roberta) di aiutarci a scegliere.

La amiamo, la veneriamo e non ne abbiamo mai abbastanza. Di cosa parliamo? Dell'italianità per eccellenza, la pizza. Ma, ahimè, specie dopo la pausa natalizia, bisogna stare attenti alla bilancia. Siete tra i fortunati che non hanno di questi problemi? Okay, ma occhio ai regimi alimentari monotematici. I carboidrati sono belli e buoni, ma bisogna farci attenzione. È per questo che abbiamo deciso di proporvi un'alternativa al “Carbs sì/carbs no”. Esiste una variante della pizza che grazie alle condizioni e ai metodi di cottura ti permette di restare leggero pur non rinunciando al sapore e al piacere della pizza. Stiamo ovviamente parlando della “pinsa”. No, non abbiamo sbagliato a scriverlo: basta cambiare un paio di consonanti e il gioco è fatto. Il termine “pinsa” viene dal latino pinsere (stendere, allungare), infatti la pallina di impasto viene fatta allungare conferendo alla pinsa la tipica forma ovale. Per presentarvi a dovere la pinsa romana abbiamo chiesto a Roberta, proprietaria dell'Osteria che porta il suo nome a Lecce, di chiarirci un po' le idee.

Roberta, parlaci un po' della pinsa romana, aiutaci a capirne di più. Tu, per esempio, come l'hai scoperta? 
La pinsa romana è un prodotto straordinario, con grande potenziale che sta iniziando a diffondersi in maniera massiccia e capillare. È sempre più richiesta e anche nella nostra città, Lecce, comincia a essere un must... L'ho scoperta grazie a un collega calabrese che me ne ha parlato, e mi sono incuriosita così tanto che ho frequentato un corso a Roma per avvicinarmici e imparare a prepararla.

Ma qual è la grande differenza tra la pizza classica e la pinsa romana?
Sicuramente ci sono grosse differenze, ma non certo per quanto riguarda il gusto. L'impasto della pinsa romana è il risultato di un vero e proprio studio: si tratta di una miscela di tre differenti farine, frumento, riso e soia. Quello che la rende diversa rispetto alla pizza? Pensate che una semplice margherita conta 1000 kcal in media, la pinsa romana esattamente la metà!



E cosa la rende così buona e al tempo stesso consigliatissima?
È un impasto idratato all'80 % con un tempo di lievitazione che va dalle 24 alle 120 ore, con una giusta media di 48 ore per raggiungere già un ottimo risultato. Grande attenzione va poi prestata alle temperature di acqua, farina e impasto e all'umidità.

E come riconoscere una buona pinsa?
Si tratta di un marchio registrato per cui i canoni da rispettare sono particolarmente stringenti e ben riconoscibili. Innanzitutto ha forma ovale, da qui il suo nome (pinsere significa allungare), ed è croccante fuori e morbida dentro. Estremamente fragrante, è oltretutto altamente digeribile. Osteria da Roberta è l'unico presidio riconosciuto e certificato in Salento, quindi da noi proverete senz'altro un'ottima pinsa!



Ma come si mangia? Con quale tipo di condimento?
Con quello che preferisci, esattamente e anzi più della pizza! Esistono varianti infinite: da Osteria da Roberta puoi scegliere la tua preferita tra 15 gusti diversi, divertendoti ad abbinare verdure, salumi, formaggi o optando direttamente per quelle che noi abbiamo pensato per i nostri clienti.

Un esempio?
Ah, l'emiliana è una tra le più gettonate: mozzarella, provola, mortadella e granella di pistacchio!



Non stentiamo a crederci che sia tra le preferite. E invece la tua favorita?
Senza dubbio la carbonara: mozzarella, guanciale, uova e pecorino.

Un'ultima domanda: cosa abbinarci da bere?
Di solito ci piace servirla con una birra, meglio se locale. Consigliamo la birra artigianale all'oliva cellina di Martano (LE), la prima birra prodotta in frantoio, ottenuta grazie alla selezione di materie prime di altissima qualità.

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scritto da:

Federica Miggiano

Ho iniziato prima a scrivere poi a parlare e camminare. Mi piace l’inchiostro, ma non ho tatuaggi. Da bambina volevo fare la ballerina, poi sono finita a studiare Filosofia. Nel tempo libero mi chiedo cosa voglio fare da grande. Amo il cinema, la fotografia, la musica live e i carboidrati.

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