Verde speranza: 10 ristoranti di Roma dove anche i vegetariani sono felici

Pubblicato il 15 gennaio 2019

Verde speranza: 10 ristoranti di Roma dove anche i vegetariani sono felici

Mi rivolgo a voi vegetariani a Roma: siete stufi di ordinare sempre la solita insalata, caprese e verdura grigliata al ristorante? Non ne potete più di spaghetti al pomodoro e al pesto? Di pizza margherita e marinara? Volete che il cameriere vi sorrida e vi guardi con stima nel momento in cui gli rivelate la vostra filosofia di vita? Bene, ho la risposta che fa al caso vostro: in questi 10 ristoranti di Roma, i vegetariani sono i clienti preferiti.

Il vegetariano con spa


A due passi dai Fori Imperiali, all’interno di Casa Argileto c’è Humus Bistrot, un locale unico nel suo genere che propone una formula eat&drink completamente impostata sul benessere, utilizzando solo prodotti biologici italiani, tantissimo km0, con una predilezione particolare per i piccoli produttori. Percorsi degustativi salutari, aperitivi, cene, ma anche percorsi wellness, dal bagno turco alla sala massaggi, dalla Jacuzzi alla sauna finlandese.
Per quanto riguarda il cibo, imperdibile è l’hummus in molteplici varianti: c’è quello di melanzane o quello di rape rosse e cavolo nero, o ancora in stagione quello con fagioli, menta e avocado, o pisello roveja selvatico, cece nero della Tuscia. Amatissima è anche la Lasagnetta di Pane Carasau, ricotta e verdure di stagione, un piatto che cambia di giorno in giorno a seconda di ciò che la terra offre. Se tra antipasto, primo e secondo da Humus non c’è distinzione, ai dessert è dedicato uno spazio a parte: a regnare è sempre la salute. Una menzione particolare la meritano poi i centrifugati della casa, tutti preparati con frutta e verdura di stagione, da gustare ad ogni ora del giorno e della notte. Interessantissima la proposta aperitivo con i centrifugati “alcolici” preparati con prosecco o vodka.

Il vegetariano in campagna


A Campagnano di Roma il ristorante Benigni, nato agli inizi del 900 come semplice osteria, unisce la cucina tradizionale a quella vegetariana. Il menù offre infatti oltre 30 piatti a base di verdura: degustazione di scamorze, radicchi, carciofi e funghi alla griglia e un vasto buffet con verdure di stagione. Da provare è  il carpaccio vegetale con mandorle e rucola e le bruschette al paté di asparagi, radicchio, carciofi. Tra le paste, fatte rigorosamente a mano con farine biologiche – così come il pane – primeggiano le linguine di kamut con mandorle, pachino e basilico e gli spaghetti di mais al pesto di pistacchi di Bronte. Intriganti anche gli straccetti di seitan con rucola e pachino e i fagioli Badda al finocchietto selvatico. Se volete concludere in dolcezza provate i tozzetti vegan col vin santo. Per chi preferisce la pizza, qui è preparata secondo la tradizione romana, a lunga lievitazione e cotta a legna. Se possiamo darvi un consiglio, provate la focaccia con patate, pomodorini secchi, olive nere, pinoli e pepe di cayenna.

Il vegano amante dei gatti


Un luogo dedicato ai gatti, per i gatti: Romeow cat bistrot è una piccola bomboniera
del quartiere Ostiense che, fatta esclusione del lunedì, dalla colazione alla cena propone una cucina vegana e crudista interessante. Ottimi sono il Curry di verdure e frutta ai cannellini thai con latte di cocco e madras e lo Gnocco rosso di barbabietola con battuto di broccolo, cipollotto e menta. Imperdibili sono i dolci da gustare anche a merenda, al piano superiore tra tavolini bassi, tiragraffi e cuscini magari sorseggiando uno smoothie a base di latte di cocco. Il servizio è gentile e sorridente coordinato dalla splendida proprietaria Valentina. I gatti sono tanti ma discreti e irresistibili.

Il vegetariano artistico


Ristorante e galleria d’arte, questo è il Margutta, il primo ristorante esclusivamente vegetariano di Roma e d’Italia: è stato inaugurato nel lontano 1979.
Situato nei pressi di Piazza di Spagna, il Margutta chiama a sé una clientela trasversale: dal pranzo a buffet alla degustazione serale la cucina vegetariana di questo ristorante accontenta tutti, anche i carnivori più incalliti.
Gli ingredienti usati, in gran parte biologici provenienti dallo splendido orto a km zero nella riserva del Parco di Veio, sono manipolati il meno possibile dalla brigata di cucina che li esalta con rispetto. Da provare in stagione è “Capra e cavoli da Re”, ovvero una mousse di caprino dop con cavoli in osmosi, cavolini di Bruxelles alle mandorle e acqua di cavolo rosso oppure gli spaghettoni alla carbonara vegetariana con tartufo nero uncinato.

Il vegetariano a buffet


L’allievo per eccellenza di Pietro Leeman, chef e proprietario del primo e unico ristorante stellato esclusivamente vegetariano d’Italia Joia, Simone Salvini, è lo chef consulente di Ops!, un ristorante vegetariano a buffet aperto tutti i giorni. Situato in Via Bergamo, Ops! colpisce subito per dimensioni e design moderno. La grande particolarità di questo locale è che il cibo si paga a peso: dopo aver scelto cosa mangiare, si passa il piatto su una bilancia che decreterà il relativo costo di quanto selezionato. Niente sprechi insomma.
È poi possibile optare per il cibo d’asporto, mediante i comodi “Lunch Box” messi a disposizione.
Ops! infine realizza anche lezioni di cucina vegetariana, per chi dunque voglia portare a casa in tutti i sensi la filosofia gastronomica di questo locale.

Il vegetariano a Garbatella 


Chi avrebbe mai pensato di trovare un ristorante vegetariano in zona Garbatella? E invece sì, ed è anche ottimo. Il suo nome è Le Bistrot e dal 1987 propone sia un menù vegetariano sia un menù vegano, con pietanze anche per celiaci. In un’atmosfera calda e accogliente potrete degustare ottimi spaghetti con broccoli e funghi porcini o la famosa zuppa di cipolle.
La carta dei vini con oltre cento etichette, tutte divise per regioni. L'ambiente è raffinato e rilassante con musica in sottofondo, luci soffuse e lume di candela.

Il flexiteriano anche crudista


In una traversa della lussuosa Via Veneto c’è Fiore Cucina Flexiteriana, un ristorante onnivoro che dedica grande spazio alla cucina vegana e crudista. In uno spazio ampio e luminoso, moderno e dalle tinte chiare è possibile pranzare, cenare o fare un aperitivo, sfruttando, nella bella stagione, il delizioso terrazza sovrastante il ristorante. Tra le proposte crudiste, sfiziose sono le tartare di avocado e cetriolo abbinate a cracker, gallette e chips di frutta secca. Più pop sono i tacos e la pizza, sempre crudista, preparata con un mix di noci e semi e condita come la più classica marinara. A pranzo l’offerta si arricchisce di panieri al vapore: insalatone leggere dove gli ingredienti sono rigorosamente cotti al vapore. Intrigante è anche la proposta dolce con cheesecake e mousse crudiste.

Il vegetariano al Pigneto


Al Pigneto, dal 2013, lo chef Paolo Petralla assieme alla compagna Alessandra offrono una cucina vegetariana e vegana divertente e sfiziosa. Il nome del locale è So What e non appena se ne varca la soglia ci si riempie di gioia. Sedie colorate, pareti bianche e tovaglie di carta: a brillare sono i piatti, come gli gnocchetti al farro con pesto di salvia e anacardi e il burrito in salsa tex mex con fagioli neri e riso integrale.

Il vegano che prepara il tofu


Non vegetariano ma vegano: sulla Prenestina c’è La Capra Campa, un piccolo locale che ha abolito dalla cucina qualsiasi derivato animale: niente uova né formaggio, ma solo tofu e seitan auto-prodotto.
Le sue specialità sono tortini, insalatone, burger di legumi che possono anche essere portati comodamente a casa. Più goduriosi sono gli gnocchi di patate con fave fresche e curry o i fiori di zucca grigliata ripieni di Re - cotta alle erbe su salsa di formasella fumè.

Il vegetariano pop


L’ultima creatura di Davide Buccioni in ordine di apparizione è lei: Orto. Dopo Quarto, dedicata alla carne, e Porto, dedicata al pesce, l’imprenditore romano ha deciso di dare spazio alle verdure. Così in zona Prati ha aperto questo spazio da 70 coperti che ribadisce lui stesso essere non esclusivamente per vegetariani. Ciò che conta è il gusto. Le verdure provengono da agricoltura biologica e sono protagoniste dell’intero menù. Ci sono i fritti, i wrap, le paste e le insalate i cui condimenti cambiano di stagione in stagione. A pranzo c’è la possibilità di optare per un buffet a prezzi molto contenuti.

Foto di copertina dalla pagina Facebook di Fiore Cucina Flexiteriana

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scritto da:

Francesca Feresin

Ex studentessa del Liceo Classico Virgilio di Roma e futuro medico, mi scopro gourmet all’età di dodici anni dopo una cena illuminante ad una delle tavole più stellate della scena capitolina. Tra atticismi e artifici di filosofi e oratori del passato, trovo posto per pranzi e cene, tradizionali e all’avanguardia, che gusto all’insegna delle sentenze greche e latine di un tempo. Tracce, fili, spie di momenti di vita gustativa sono l’oggetto favorito delle mie giornate.

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