C’è chi la chiama Asian creative cuisine. Le novità a Milano in fatto di cucina fusion (di un certo livello)

Pubblicato il 7 maggio 2019

C’è chi la chiama Asian creative cuisine. Le novità a Milano in fatto di cucina fusion (di un certo livello)

La caratteristica della cucina fusion è quella di mettere insieme sapori e materie prime di differenti tradizioni culinarie per produrre menù ricercati e non riconducibili ad una sola tradizione culinaria definita. In Italia, a dire il vero, c’è ancora un po’ di confusione sul significato che viene utilizzato in maniera indiscriminata per definire piatti o menù di cucine diverse, ma vicine, come per esempio quella cinese e giapponese; oppure per identificare il grande gruppo delle cucine etniche. Il risultato è che il termine ha un’accezione relativa e possiamo usarlo per definire tutte quelle proposte culinarie che inseriscono contaminazioni di differenti paesi. La tendenza resta quella di sperimentare, accostando anche ingredienti e piatti diversi, dando vita a una proposta ricercata e originale. Una carrellata di sapori che strizzano l’occhio a più culture, creando il giusto mix di gusto, in grado di sorprendere il palato. Facciamo un giro nei ristoranti, più o meno nuovi, di Milano che sanno dire la loro in fatto di cucina fusion.

Less is more

Il design del Kisen Mora è firmato dall’architetto giapponese Matsunaga e richiama gli interni di un piroscafo, “kisen” in giapponese. Iniziamo il giro in zona Ticinese, ma c’è anche il secondo ristorante, di più recente apertura, in Moscova, dove si possono gustare piatti tipici della Asian creative cuisine. L’intento, perfettamente raggiunto, è quello di unire alla semplicità della cucina giapponese della tradizione un tocco moderno ed innovativo. La semplicità è ricercata attraverso un continuo processo creativo, che si declina con la scelta di ingredienti innovativi e mai utilizzati prima per il sushi: dallo zafferano ai funghi alla barbabietola, fino al riso venere. Merita anche la presentazione del piatto, molto curata. Prima di rovinarla per addentare il fagottino con branzino, zucchine e erba cipollina, si fa passare qualche attimo, utile per ammirarlo. Per poi, infine, mangiarlo.

Il fusion all you can eat

Il Kanji Fusion - siamo dietro la stazione Centrale - punta su pesce freschissimo che arriva ogni giorno dal distributore che rifornisce i migliori ristoranti di Milano. Ci sono tre ristoranti Kanji a Milano, ma tutto è iniziato qui. La formula è quella all you can eat se vuoi mangiare sushi e sashimi senza contare le portate, ma la carta propone anche specialità fusion che strizzano l’occhio alla tradizione giapponese. La particolarità, per chi si stanca presto dei soliti sapori, è che ogni mese ci sono 3 piatti nuovi, per lasciarsi sempre piacevolmente sorprendere.

Fondere la cucina giappo con quella brasiliana

L’idea è prendere una specialità della cucina giapponese, come il temaki, e fonderlo con la tradizione brasiliana. Temakinho reinterpreta il classico sushi, in versione brasiliana. E l’esperimento funziona anche se ordiniamo qualcosa di bere. Ci sono tre ristoranti a Milano: Brera, Magenta e Navigli.

Il sushi fusion nel giardino

Il Finger’s Garden è il secondo nato della famiglia, dopo il rinomato Finger’s in corso Lodi, nato dall’accoppiata tra il calciatore Clarence Seedorf e lo chef giapponese Roberto Okabe. Dal 2011 è aperto anche il Garden, che affianca alla ricercata e contaminata proposta culinaria un giardino da favola. Il menù nasce fondendo il meglio di paesi totalmente diversi tra loro, Giappone e Brasile, ripercorrendo la vita dello chef, nato in Brasile ma da genitori giapponesi. La cucina è creativa, fantasiosa e con molta personalità. Il plus è un giardino zen, dall’appeal romantico, da 1.400 metri quadrati. Più che una cena è un viaggio alla scoperta del gusto, dove i sapori giapponesi, brasiliani e italiani si uniscono creando un’alchimia che celebra senza compromessi il gusto.

Foto di copertina dalla pagina FB di Kisen Mora

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  • RISTORANTI E CIBI ETNICI

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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