Flavian realizza il suo sogno con Blackout, tra cucina creativa e drink su misura
Pubblicato il 16 gennaio 2020
Faccio visita a Flavian poco dopo l'apertura del suo Blackout Restaurant & Bar. Intuisco appena lo stress per la recente apertura del suo nuovo locale, perché Flavian è sereno e fiero di aver realizzato il suo piccolo sogno imprenditoriale, quello di gestire un cocktail bar e ristorante di nicchia, un concentrato di idee innovative e proposte premium che affiancano miscelazione e cucina creativa.
La metratura da salotto è perfetta per ospitare la clientela del bere bene che ricerca serate mondane e intime insieme, partendo dall'aperitivo social e terminando nel tavolino a due illuminato da una luce soffusa. Mentre la forchetta affonda in un Filetto di manzo in polvere di carbone nero, la mano scivola alla base del cocktail in abbinamento, oppure lungo lo stelo del flute di Champagne.
Quando ho conosciuto Flavian poco più di un anno fa aveva in mente tutto questo e, ora che lo incontro di nuovo, Blackout è proprio come se lo era immaginato. I casi della vita? Qualcuno dice che tutto accade per un motivo, e ora che mi sembra di averne le prove ci credo anche io.
Abbiamo più di 600 bottiglie tra gin, vodka, rum e whisky ma alla quantità corrisponde sempre la qualità: i nostri cocktail di base, e dunque non premium, partono da livello alto di materia prima. La varietà serve anche a garantire la buona riuscita dei cocktail perché il gin, ad esempio, cambia moltissimo da etichetta a etichetta e quindi ogni cocktail richiede il giusto distillato. Soprattutto nel nostro caso, perché puntiamo alla realizzazione di drink su misura. Ovvero, il cliente ci spiega i suoi gusti e noi realizziamo un cocktail espresso unico e speciale, per lui. Inoltre, aromatizziamo in casa alcuni cocktail e prepariamo succhi e polpe fresche.
La cucina è innanzitutto stagionale e le ricette vengono costruite sulla base dei prodotti che troviamo freschi al mercato. L'ispirazione arriva dai piatti della tradizione locale e regionale, con qualche grande classico della gastronomia italiana, ma sempre rivisitato in chiave contemporanea dallo chef. Anche la presentazione è molto importante e questo vale per il nostro locale a 360° gradi: se l'aspetto è curato, lo deve essere anche la sostanza e questo è il nostro caso. Per darti un'idea, uno dei piatti di questo menù è la pancia di maiale cotta a bassa temperatura (per 14 ore) servita con purè di patate, chips di patata viola, cavolo croccante e glassa al miele.
Lascio molta libertà allo chef di esprimersi ma la linea è decisa insieme e soprattutto proviamo e riproviamo ogni ricetta fino a quando non pensiamo sia perfetta. In fondo, io ho un passato in cucina...
Sì, ed è una cosa che ho sempre voluto fare. A chiunque lo desideri, consigliamo e prepariamo al momento un cocktail in abbinamento al suo piatto, per similitudine o per contrasto al sapore predominante. Conto di inserire gli abbinamenti lista fra un po' di tempo.
Aprire proprio qui dove c'era La Gineria è una bella responsabilità. Il loro stile di lavoro mi è sempre piaciuto, così come il locale. Per questo, quando ho saputo che c'era l'opportunità di prenderlo mi sono fatto avanti. Qui è tutto più piccolo e coccolo, rappresenta meglio la mia idea di locale e di contatto con la clientela. Non vedo una grande differenza fra Mestre e Mirano, tutto dipende dal tipo di persone attrai e io voglio conquistare chi ama bere bene e mangiare altrettanto bene, tutti quelli che sanno riconoscere un prodotto di qualità. La voglia di ricominciare era davvero tanta!
Ho pensato a un sabato coinvolgente ma non chiassoso, un aperitivo con dj set dalla 18 alle undici inoltrate, un format che possa piacere a tutti, soprattutto alla fascia che va dai 25 anni in su.
Abbiamo una buona selezione di vini al calice, una ventina tra bianchi, rossi e bollicine italiane e francesi. Oltre allo spritz ci sono tutti i grandi classici del pre-dinner come Americano, Negroni, i sour... puntiamo molto sulla varietà di bitter e vermouth per creare Americano personaliazzati e, ancora una volta, sartoriali. Poi, naturalmente, ci sono i cicchetti alla veneziana.
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.
Via Barche 43, Mirano (VE)
I risultati di un'indagine dedicata ai piatti regionali, da nord a sud.
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