Il Sushi a Mestre? Saikesushi - ecco la mia esperienza

Pubblicato il 2 luglio 2019

Il Sushi a Mestre? Saikesushi - ecco la mia esperienza

Il Sushi, dopo il viaggio intrapreso intorno all'ottavo secolo in Giappone, ha raggiunto lo stomaco di molte persone in tutto il mondo e da anni è oramai approdato anche qui in Italia.
La parola 'sushi' non ci è sicuramente estranea, visto che possiamo trovarlo persino al supermercato.
Ma in quei momenti quando vuoi regalarti un sushi di qualità, a Mestre, dove lo trovi?


Assolutamente da Saikesuhi, dove la formula, sia a pranzo che a cena, è "all-you-can-eat ", ma con la possibilità di mangiare anche à la carte. Aperto dal 2016, è già uno dei ristoranti di sushi preferiti nel veneziano, sia per l’ampia scelta dei piatti proposti che per la qualità degli stessi.
Mi ci sono recata con un’amica, amante del sushi, in una serata infrasettimanale, ma il locale era già abbastanza affollato.  Vi consiglio assolutamente di prenotare. 
Entrando abbiamo subito notato la cucina a vista: sempre interessante osservare come vengono preparati i vari piatti.

Ci siamo accomodate in una delle due salette, quella in stile asiatico, con divanetti e tavolini bassi, più tranquilla. 
 


Lo staff, veloce e sempre molto gentile, ci ha subito portato della buona birra giapponese.
Prima di tutto chiariamo una cosa per chi non ha mai mangiato il Sushi e pensa si tratti solo di pietanze a base di pesce crudo: il sushi è un nome generico di cibo giapponese, usato per diversi tipi e combinazioni di ingredienti e forme, fondamentalmente preparato con riso, aggiungendo pesce fresco, gamberi, alghe, ma anche verdure. Di fatto il sushi è sempre composto di riso, ma non per forza deve avere del pesce.

 
C’è poi il Sashimi, piccole fette sottili di pesce fresco, che non può mai essere composto con pesce congelato. La tecnica di taglio del sashimi è tra le più rigorose durante l'allenamento per uno chef di sushi. Il pesce tagliato troppo spesso o troppo sottile riflette un'impressione diversa sul gusto e sul palato, per cui vari pesci richiedono l'applicazione di diverse tecniche di taglio.
Conoscendo bene la differenza tra i due, ci siamo lasciate consigliare da Alessandro Yeh, il simpatico e giovane proprietario, nato e cresciuto in Italia, da genitori cinesi, ma che per anni hanno avuto un ristorante qui nel veneziano.
 
Abbiamo iniziato con un piccolo amuse-bouche composto da un piattino di Goma Wakame, delle alghe giapponesi piccanti, e Edamame, fagioli di soia giapponesi – uno stuzzichino mentre attendavamo le nostre portate.
Un bel piatto caldo di verdure alla piastra con uova, lo Yasai Udon, è stata la prima portata che Alessandro ha scelto per noi. Semplice e delizioso, tipico piatto della cucina giapponese, semplice e ricco di sapori vicini ai gusti occidentali.


Questo è stato seguito da alcuni involtini fatti con riso all'esterno e un ripieno vario, chiamati Uramaki o California roll: i Tiger roll, ossia gambero fritto, philadelphia, il tutto avvolto da salmone e avocado. Fresco, sfizioso e decisamente molto gustoso.

 
Io poi ho scelto di proseguire con una selezione di Nigiri, riso compattato, su cui poggia un taglio sottile di pesce crudo. Nel mio caso ho scelto salmone fresco e affumicato, tonno, branzino, polipo, e gambero.
Pesce freschissimo e delicato.

 
La mia amica ha scelto due tipi diversi di Temaki, un cono di alga nori ripieno di riso. Uno con formaggio Philadelphia e uno con la tempura.  Presentazione ad effetto e piatto molto buono.


Abbiamo poi deciso di prendere un Sushi misto, composto da Nigiri, Uramaki, Hosomaki, piccoli rotoli di alga nori, riso e vari ingredienti, e Gunkan, un tipo di sushi utilizzato per ingredienti morbidi, che quindi necessitano di essere trattenuti, come le uova di salmone oppure la tartare.
 


Abbiamo concluso con una Tartara di salmone, maionese e salsa tabasco, ossia uno Spice Sake.

 
Ma se quello che vi spaventa non è il pesce crudo, ma utilizzare le bacchette, niente paura.
Usare le mani per intingere i nigiri o i temaki (qui, proprio, andate sul sicuro visto che ‘te’ significa proprio mano) nella soia è corretto. Ma, se siete come la sottoscritta, molto più a vostro agio con forchetta e coltello, allora Saikeushi è il posto per voi, perché Alessandro vi fornirà delle pinzette in legno che sono utilissime e rimpiazzano benissimo le bacchette!

 
Ultima osservazione: la prossima volta che  andate a mangiare da Saikesushi, mentre mangiate ogni pezzo di sushi, chiudete gli occhi e assaporate lentamente le diverse sensazioni in bocca. Resterete molto sorpresi.

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scritto da:

Monica Cesarato

Food blogger e consulente culinaria, che organizza anche lezioni di cucina veneziana. I suoi articoli sono stati pubblicati su La Gazzetta Italiana, Partaste, The Local e molti altri Food & Travel blogs internazionali. Ha partecipato con Alex Polizzi nella serie TV Secret Italy.

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