Altro che tiramisù industriale. 7 ristoranti romani in cui vale davvero la pena ordinare il dessert

Pubblicato il 22 gennaio 2019

Altro che tiramisù industriale. 7 ristoranti romani in cui vale davvero la pena ordinare il dessert

Tiramisù scomposti, torte spettacolari, delizie francesi. Per concludere una cena o un pranzo fuori nel più “dolce” dei modi

“L’unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi” diceva Oscar Wilde in un suo celebre aforisma. Niente di più vero, specie per quel che riguarda il cibo. Io personalmente, quando vado a mangiare fuori non posso assolutamente evitare di cedere alla tentazione di ordinare il dessert. E’ uno sfizio, un peccato di gola del quale non riesco francamente proprio a fare a meno. Qualche grande chef in passato ha definito – giustamente -il dessert la portata più importante del pasto, e anche la più difficile da preparare, perché deve conquistare il palato di un commensale già sazio, avendo come unico mezzo a disposizione quello di sfruttare la sua golosità. Molti chef, ultimamente, hanno capito poi che il dessert non deve essere soltanto buono di per sé, ma anche sfizioso e “divertente” da mangiare. Ed ecco nascere dolci che, oltre al gusto, devono far giocare il cliente a cena. Da qui l’idea del dolce “destrutturato”, o degli abbinamenti originali. Nei ristoranti romani le grandi specialità del dessert sono spesso “al cucchiaio”: tiramisù, creme, cheesecake, frutta fresca. La grande tradizione delle torte è un po’ passata di moda, così come quella del “carrello dei dolci”, ma non per questo del tutto scomparsa. Ecco, allora, i dessert più “golosi” di Roma, da ordinare e gustare senza troppi ripensamenti. In fondo, chissenefrega del dietologo!

Per finire con la colazione

A volte finire con la colazione può essere una buona idea, soprattutto se ti trovi da Host Restaurant a Fiumicino, dove tra cioccolato in varie consistenze, gelato con yogurt di capra e zuppetta di frutta fresca, spicca la Crème brûlée al caffè, ispirata alla colazione e servita con fetta biscottata in pasta katafi, crema al cioccolato, arancia candita e marmellata fatta in casa.

A tuo gusto e pericolo

Ogni giorno migliaia di tiramisù vengono serviti nei ristoranti della capitale, ed anche alle Officine Resta questo dolce ha fatto a lungo da padrone. Sembra impossibile, ma anche il tiramisù, nella carta dei dessert, ha perso la sfida in golosità. Nel club/ristorante spopola, ed a buona ragione, la cheesecake personalizzabile. Alla base biscotti maltrattati, formaggio e poi… quello che si vuole! Nutella, marmellata, frutta o irresistibili snack come Twix e Kinder fetta al latte. Il locale è pensato anche per ricevere ospiti nel dopocena e mette a disposizione un buon numero di giochi da tavolo, quindi largo alla fantasia!

Qualche pizza al giorno...

Toglie il medico di torno. Ad alcune persone la pizza non basta mai. Ci sono le classiche: margherita, gorgonzola e noci, bufala e crudo. Nutella e ricotta? Straforno, oltre alle classiche proposte (tiramisù, torte, cheesecake, frittelle), vanta una scelta di oltre 20 focacce dolci, tutte preparate al momento nei loro forni a legna. Nonostante l’impasto sia altamente digeribile forse non è proprio sinonimo di leggerezza, ma ogni tanto esagerare è concesso.
Naturalmente Straforno non è solo questo, potrai trovare infatti anche un ampio menù di dolci, tra cui ovviamente il tiramisù.

Come quelle della mamma

Tra tutte le portate di un pasto, il dessert è quello che al ristorante ha la libertà maggiore. Davanti al dolce siamo sempre ben disposti sia a sperimentare che a farci coccolare da ricette che ci fanno viaggiare con la memoria. In una vera osteria come quella dei Fratelli Mori, mamma Giuliana si occupa di addolcire la fine del pasto con i dolci della tradizione, con il giusto mix di spirito professionale e di cura casereccia. Da provare le crostate, con farciture classiche o più audaci.

Delizie da Napoli


In una trattoria che più romana non si può ecco la sorpresa di un dolce tradizionale napoletano fresco e ideale per concludere una cena a base di amatriciana e abbacchio o di qualunque altra specialità della tradizione romanesca. Alla Taverna Cestia, accanto all’omonima Piramide consiglio di ordinare a fine pasto una fetta della sublime torta Ricotta e Pera che arriva ogni giorno freschissima dalla Costiera Amalfitana.

Per i “cioccolativori”


C’è chi non può rinunciare al dolce a fine pasto, ma c’è anche chi non riesce definire dolce qualsiasi cosa che non contenga cioccolato. Per gli amanti del cacao sotto ogni forma e maniera, il mio consiglio è provare il golosissimo tortino al cioccolato fondente, o in alternativa il Profitterol Espresso di Said, L’Antica Fabbrica del Cioccolato a San Lorenzo. Per ogni dolce si deve scegliere il tipo di cioccolato preferito: bianco, fondente, fondente al rum.

Vive la France!


Quando si parla di dessert non poteva mancare all’appello la cucina francese, la cui lingua ha dato origine al termine (“desservir” in francese significa proprio “sparecchiare”). Una delle tradizioni più golose dei cugini d’oltralpe per il dolce di fine pasto è quella del “cafè gourmand”, un caffè servito con 3 o 4 mini porzioni di dolci tradizionali (croissant, tarte tatin, crème caramel). Anche a Roma si può degustare un meraviglioso cafè gourmand a due passi dal Circo Massimo presso il ristorante francese La Renardière, servito con “mini” dolci tutti rigorosamente fatti in casa.

Foto di copertina di Jocelyn & Cathy da Flickr CC

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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