Xia Yin e il suo ristorante orientale Dinzu: intervista all'uomo del 'sushi 2.0'

Pubblicato il 29 dicembre 2018

Xia Yin e il suo ristorante orientale Dinzu: intervista all'uomo del 'sushi 2.0'

“Vai a mangiare sushi nei ristoranti di Milano, poi torna qui e dimmi qual è meglio”. Così mi ha risposto Xia Yin quando sono entrato al Dinzu per la prima volta, e mi sono permesso di domandargli beffardamente se la qualità della cucina vada di pari passo con lo spettacolare, curatissimo interior design. Un locale, il nuovo ristorante orientale presso il BHR Treviso Hotel, dove il sushi creativo è soltanto il punto di partenza: qui  trovi ricette classiche e innovative che incrociano la scuola cinese con quella giapponese ed una spruzzata sapiente di tricolore. Ho chiesto il titolare come abbia fatto a riscuotere immediato successo, aprendo questo tipo di locale in una città che ne era già piena zeppa.

Mr. Xia, il segreto del tuo successo?
Tutto. La bravura della mia squadra di collaboratore, la ricercatezza architettonica del locale, varietà e qualità della cucina proposta: non siamo un semplice sushi, o un qualsiasi “cino-giapponese”. Questo è un vero e proprio ristorante con cucina orientale, dove anche la scuola italiana trova il suo sbocco.

Ma va’…?
Io ho fatto esperienza in grandi ristoranti italiani a Roma e a Venezia, prima di decidere di aprire il Dinzu. Un’esperienza che ho portato anche nel menù del mio locale: che siano cinesi, giapponesi o fusion, I nostri piatti spesso si ispirano anche agli insegnamenti della cucina italiana, cercando di trarne gli aspetti migliori, come la creatività e la capacità di valorizzare ogni singolo ingrediente usato.

Quindi non avete solo sushi giapponese o riso alla cantonese.
Certo che no. I piatti tipici della cucina orientale sono solo un punto di partenza, qui. Piatti freddi, piatti caldi, specialità tipiche e ricette creative, piatti semplici e idee di cucina fusion. Ce n’è per tutti I gusti.

Insomma, un ristorante dove si viene a divertirsi, non solo a mangiare.
Bravo. Diciamo, in sintesi, che il Dinzu è un “Sushi 2.0”. Qui facciamo cucina fusion raffinata, creativa, divertente.

C’è spazio anche per vegani, vedo.
Assolutamente. Abbiamo specifiche ricette vegani, cinesi e giapponesi, calde e fredde, cotte e crude… C’è l’imbarazzo della scelta.

Qualcosa di creativo di cui vai particolarmente orgoglioso?
Gli hosomaki alla fragola. Pazzeschi.

E qualcosa di classico-classico, che non sia sushi?
Beh, I nostri ravioli al vapore: eccezionali.

Tanti piatti alla carta, un menù ricco, ma fate anche all-you-can-eat.
Sì, ma non è il solito all-you-can-eat, occhio, Costa 24,90€ a cena, 16,90€ a pranzo. Offre meno piatti e, naturalmente, porzioni inferiori rispetto al menù alla carta; ma la qualità è senz’altro la medesima.

Oggi però chi viene in un ristorante così vuole anche bere bene.
E infatti mi sono affidato ad un sommelier, che ha curato la carta dei vini del Dinzu: bollicine, bianchi e rossi principalmente da Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, scelti ad hoc per abbinarli alle nostre specialità.

Ok, ok, mi hai convinto… Ma questo ambiente, non è un po’ tanto “europeo”?
L’abbiamo studiato nei minimi dettagli con un architetto e con un ingegnere della luce, come si può notare. Volevamo offrire atmosfera orientale con il design europeo: la zona del tatami rivisitato ne è un chiaro esempio. E poi le due salette per feste e cene, due privé vedo-non-vedo di cui personalmente sono assai orgoglioso.

Mr. Xia, qual è il tuo motto?
"I dettagli costruiscono la figura."

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Dinzu

    Via Postumia Castellana 32, Quinto Di Treviso (TV)

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