Mai lasciarsi sfuggire le buone occasioni: Sergio e Natalia raccontano Ca' Bolea

Pubblicato il 28 novembre 2018

Mai lasciarsi sfuggire le buone occasioni: Sergio e Natalia raccontano Ca' Bolea

Chi si ferma è perduto. È questo il saluto di Sergio Bolea, cappotto addosso e un piede sull'uscio della porta; ha fretta , ma non dimentica una stretta di mano calorosa e un bel sorriso. La chiosa perfetta di un'intervista che mi ha fatto capire l'animo di Sergio e del suo locale, gestito- questo ci tiene a precisarlo - assieme alla moglie Natalia:"Una vera forza della natura". Ho percepito molto amore e dedizione, per la famiglia e per il lavoro, sentimenti che mai come in questo caso si intrecciano in maniera virtuosa. Ca' Bolea è la seconda scommessa di Sergio e Natalia e promette di diventare un punto di riferimento per la zona in espansione di Via Torino, grazie ad hamburger di qualità, musica dal vivo e un'idea per il pranzo furba e semplice. Con un po' di lungimiranza e di intraprendenza ad accendere la miccia del successo ...

Ciao Sergio, parlami un po' di Ca'Bolea. So che siete aperti dalla mattina alla sera, immagino che l'offerta sia variegata...

Apriamo molto presto, dalle 7:30 e chiudiamo alle 23:00 con una pausa dalle 15:00 alle 18:00. Iniziamo con la colazione, la classica colazione italiana con cornetto e caffè, ma abbiamo anche le torte, disponibili tutto il giorno. A preparare la cheese-cake è mia moglie perché quella che fa in casa è buonissima! Poi ci sono anche le crostate e la torta di mele, come quella della nonna. Non ci sono sempre tutte contemporaneamente, perché vogliamo garantire che sia sempre tutto fresco.

Vedo, dalla lavagna appesa al bancone, che per il pranzo c'è una formula particolare. Di cosa si tratta?

A pranzo si può comporre il piatto unico con un prezzo fisso di 7€ . Ogni piatto ha una base di verdure, a cui è possibile aggiungere due ingredienti presi dalla lista. Per le opzioni più corpose è prevista una maggiorazione di 2 €. Questa formula piace molto ai lavoratori della zona che vengono qui in pausa pranzo e prendono anche a portar via. Per chi va più di fretta abbiamo insalate, panini e toast preparati freschi la mattina, sempre disponibili al bancone.

Per la sera invece avete un menù diverso?

Sì, la sera ci trasformiamo in hamburgeria! Abbiamo selezionato i 5 hamburger più quotati: il Classico con burger di manzo da 200 grammi, bacon croccante e cheddar, il Pulled con pulled pork, il Chili, il Pollo e il Veggie. Poi facciamo anche frittura mista, baccalà fatto in casa, tagliata e bistecche ai ferri. Per i bambini non manca la cotoletta alla milanese.

Qual è il burger più apprezzato?

Il Classico! Ma anche il Pulled che è ben bilanciato con l'insalata di cappuccio rosso marinato e il Pollo, il più amato dai bambini.

Il tuo preferito invece?

Il Chili, con chili di fagioli fatto in casa!

Perché avete deciso di aprire proprio qui? La zona è un po' particolare, fuori dal centro e prettamente direzionale - commerciale...

Sono sincero, è stata proprio la location a intrigarci. Perché una zona sicuramente in espansione, in grande crescita. C'è un parcheggio ampio e gratuito, comodo per tutti, in particolare per le famiglie; ci sono molti uffici, gli studenti e anche un campus universitario di prossima costruzione. Senza contare il flusso dei turisti da e per Venezia. È una zona che si sta riqualificando velocemente.

Quanta lungimiranza! Sarà anche frutto dell'esperienza con Arcimboldo. Mi parli della tua prima avventura nel mondo della ristorazione?

Arcimboldo è il nostro bar di Via Piave. Ho iniziato lì il mio lavoro da ristoratore assieme a mia moglie 13 anni fa. Siamo riusciti a inserirci molto bene nel quartiere, dopo tanto tempo possiamo dire di essere di casa. Tanto che molti dei clienti che frequentano Arcimboldo vengono a trovarmi a Ca'Bolea. Io ora sono quasi sempre qui, mentre mia moglie si occupa principalmente di Arcimboldo.

A questo punto dell'intervista, Sergio si raccomanda di precisare che il merito del successo di Arcimboldo e dell'inizio promettente di Ca' Bolea è di entrambi. Anzi:"È lei la più in brava!" Ovviamente sta parlando di Natalia, la moglie.

Cosa vorresti che diventasse Ca' Bolea per questa zona di Mestre e per i suoi clienti?

Sicuramente un punto d'incontro, un locale che offre cucina di qualità. Ci stiamo mettendo molto impegno per selezionare gli ingredienti migliori e proporre soluzioni intelligenti a partire da ingredienti scelti. La gente capisce sempre se sta mangiando qualcosa di buono oppure no. Sono convinto che solo spendendo e investendo si possa avere un certo ritorno. Da noi possono mangiare con soddisfazione anche vegetariani e vegani. E se dovesse presentarsi qualche esigenza particolare, la cucina è pronta a soddisfarla.

Una curiosità, chi decide il menù?

Io e mia moglie, ma ci fidiamo molto anche dell'opinione dei nostri cuochi. È la nostra prima esperienza con una vera e propria cucina e teniamo in grande considerazioni i pareri e i consigli di chi lavora ai fornelli. Confrontandoci esce sempre qualcosa di buono!

Mi piacciono moltissimo gli interni del locale, colorati e originali. Vi siete affidati a un designer o è opera vostra?

Sergio si alza dal tavolo e mi lascia nelle mani di Natalia:"Amore! Vieni, ti presento Martina di 2night". Così a rispondere è proprio lei.

Abbiamo scelto insieme io e Sergio ma ci siamo fatti aiutare dalla stessa arredatrice che ha curato gli interni di Arcimboldo. Anche se ci è sembrata una proposta un po' rischiosa, perché molto colorata, ci è piaciuta e ci siamo buttati. Non so se lo avevi notato, ma gli interni riproducono un'abitazione: la cucina a vista con la zona pranzo e il salottino e, al di là del bancone, la zona soggiorno con veranda. Vogliamo che si respiri un'atmosfera di casa, per questo abbiamo scelto in nome Ca' Bolea. "Ca'"sta per casa, mentre “Bolea” è il cognome di mio marito.

Per pochi istanti, riesco a parlare con entrambi e decido di chiedere quale sia la parte del loro lavoro che preferiscono.

Per Natalia è difficile rispondere, mentre Sergio, sul filo dello scherzo (ma io so che dice la verità) risponde:"Lavorare con mia moglie".

Natalia, punzecchiata, confessa che la parte preferita del suo lavoro, per Sergio, è il rapporto con la clientela: con le persone ci sa fare e non si tira indietro quando è il momento di fare public relations. È lui ad organizzare i concerti di musica dal vivo, i dj set e a gestire la comunicazione del locale.

Poi, sempre Natalia, più seriamente:

Ci piacciono le sfide, per tanti anni ci siamo ripetuti che non avremmo aperto nulla dopo Arcimboldo invece ci siamo resi conto che in questo posto sarebbe nata una cosa davvero bella, così abbiamo dato vita alla nostra seconda creazione di un locale tout cort. Un'avventura per cui vale la pena spendersi. È un locale con molte potenzialità perché inserito in una zona in sviluppo. Nella nostra testa, lo immaginiamo ancora più pieno!

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scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

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