Quando saluti e ringrazi per il garbo, la qualità, l'intensità dell'experience: una cucina tradizionale con pennellate fusion, impreziosita da un elegante cocktail pairing. Quando apri la porta, staccando lo sguardo dalla chat degli amici cui stavi suggerendo in tempo reale questa location dal respiro internazionale, nell'atmosfera e nella proposta gastronomica. Oppure quando ti alzi dal dehors, nei mesi in cui il piacere della tavola trova nel clima un valido alleato per generare allegria. In quel momento, in quei momenti, hai quasi dimenticato l'elemento fondante di FAKE, il bistrot & cocktail bar di Sarah Furlan e Alice Pirisino: 100% gluten free.

Te ne ricordi appena dopo, quando ti giri l'ultima volta e leggi il claim sulla porta di FAKE. Se la missione di Sarah e Alice è stata proporre un gluten free che sia un piacere e non una penitenza, un'opzione accattivante e non un'amara costrizione priva di gioia alcuna.

TartaTruff0 / Tortuga, anima toscana e creatività


Tra gli antipasti, TartaTruff0 è un piatto con il quale il FAKE esprime contemporaneamente la sua collocazione territoriale ma anche la creatività che muove tutta una serie di esperienze di food & beverage. Nomen, omen: si tratta di una tartare della Fattoria di Rimaggio a km 0 (l'ultimo carattere di TartaTruff0 non è una “o”, del resto) con tartufo nero (truffle) in crema, con le scaglie di ricotta salata e le acciughe pregiate del Mar Cantabrico a conferire una nota creativa. Il cocktail proposto in abbinamento è Tortuga con dark rum, mango shrub, triple sec e chocolate bitter, un signature, particolarmente indovinato, che cerca di stemperare il sapore della carne andando incontro alla sapidità e alle note di gusto della ricotta salata.

Cuttlefish Velvet / Trafalgar, tavolozza di sapori e leggerezza


Per chi invece preferisce il pesce, la scelta forte d'apertura è l'autunnale Cuttlefish Velvet, ovvero seppioline croccanti, fritte, su vellutata di lenticchie rosse, decorticate alla salvia con chips viola. Lo si può accompagnare con Trafalgar, uno dei cocktail della linea The Fakest, secco, fresco ed erbaceo. È preparato con gin 400 Conigli al rosmarino, Chartreuse verde, sciroppo di timo homemade, limone e top di Prosecco DOCG. Profumi e sapori mediterranei, che disegnano un contrasto con la lenticchia, mentre le bollicine portano una nota di leggerezza su un piatto autunnale. Equilibrata la cromia dell'abbinamento, con il cocktail che mantiene un profilo sobrio accanto alla tavolozza di colori del piatto.

Rosso di Sera / Guglielmo Tell, eleganti contrasti e speziata armonia


Attesissimi, in un locale gluten free che vuol essere universale, sono i primi piatti. Con Rosso di Sera e Guglielmo Tell tirano fuori un altro pairing niente male. Un piatto elegante, cavallo di battaglia del menu invernale, che racchiude tutta l'esperienza della chef: parliamo di tagliatelle fresche artigianali (senza glutine, ça va sans dire) con fichi, gambero rosso del Mediterraneo crudo, pecorino romano e granella di pistacchio. Una ricetta dai forti contrasti nella quale ogni ingrediente svolge con orgoglio il proprio compito, dalla sapidità del pecorino alla compattezza del fico fino alla croccantezza del pistacchio. Il Guglielmo Tell, altro signature, ha base neutra alla vodka e alleggerisce i sapori del piatto grazie al limone, allo zenzero e uno sciroppo di mela e cannella molto autunnale.

Tagliatelle d'autunno / New York Sour, perfect match di certezze e cromie


Il foliage, le giornate che si accorciano, l'armadio che si restringe. Ma l'autunno ha certezze anche a tavola e fra queste spiccano le omonime tagliatelle del FAKE, opzione vegetariana che ammicca un po' a tutti. Perché a primo impatto richiama visivamente il logo del bistrot & cocktail bar di Sarah e Alice. Perché è un tripudio di croccantezza, colore, cremosità. Perché barbabietola, gorgonzola e noci sembrano amici da sempre. E perché l'abbinamento con il New York Sour, cocktail della famiglia Imperdibili del FAKE (con rye whiskey, limone, vino rosso e foamer), è un perfect match, con le sfumature del float di vino rosso che danzano fin sotto il sour e la sintonia fra whiskey e barbabietola.

American Baccalà / Negrita, food e cocktail sono anime gemelle


Tra i secondi di pesce del FAKE, una proposta dalle origini condivise è l'American Baccalà. Richiama il Veneto di Sarah, la Napoli della chef, le stars&stripes del cocktail Americano. Nello specifico è baccalà in pastella di birra senza glutine, con riduzione di bitter rosso e vermouth dolce, servito con insalata scarola saltata alle olive nere, acciughe, capperi e pinoli. Un piatto che “continua” nel drink, il Negrita – ovvero Negroni declinato con tequila, per un food pairing classico, dal respiro internazionale.

Porco CBT!$#☠@ / El Chapo, quando il piatto “continua” nel bicchiere


Il Porco CBT!$#☠@, nome che scherza un po' sull'onomastica del gourmet, è assieme al cocktail El Chapo un bel biglietto da visita dell'attenzione alle tecniche di cucina e di mixology del FAKE. Questo maialino cotto a bassa temperatura con Demi glacé, riduzione dolce di soia agli agrumi con patate arrosto è infatti abbinato a un cocktail preparato con mezcal Tier, fat wash al maialino cbt con timo, salvia, rosmarino, (lime), vermouth rosso, Angostura bitter, Maraschino luxardo. Un cocktail che “contiene” il piatto, grazie alla tecnica del fat washing, che consente di aromatizzare un liquido, aggiungendo un prodotto grasso (fat) e eliminandolo successivamente, conferendo un sapore più corposo e intenso. Quando il cibo entra nella mixology.

Dal Tiramicocco alla Terramia, ogni ora è dolce


Quali che siano le vostre scelte per un'esperienza di food & cocktail da FAKE, ricordatevi di non farvi trovare sazi al momento del dolce. Tre le proposte per l'autunno e anche qui si rischia di fare “am blim blero” per la scelta. Non è facile decidere, infatti, fra Cheesecake New York, Tiramicocco (con crema di mascarpone al cocco senza lattosio, savoiardi e caffè decaffeinato) e Terra mia, ovvero terra di cacao con crema di caprino dolce alla menta e mandorle tostate al sale. La soluzione può essere, anche in questo caso, nel pairing fra dessert e cocktail, anche a tarda ora. Perché il dolce non si divide: al massimo si abbina.

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    Via Agnolo Firenzuola 9 R, Firenze (FI)

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