In tutta Italia i locali si apparecchiano di nuovo, solo per una sera e senza clienti

Il 28 aprile i ristoratori italiani, uniti, riaprono simbolicamente in segno di protesta costruttiva

“Risorgiamo Italia”, è questo il grido di protesta del settore Ho.Re.Ca, che ha organizzato, per martedì 28 aprile, alle 21.00, un flash-mob nazionale contro i termini, finora solo congetturati, di riapertura delle attività, che, secondo i promotori dell'evento, porteranno al "fallimento sicuro". I ristoratori di tutta Italia, da nord a sud, su idea di Paolo Bianchini del Vecchio Orologio di Viterbo, riaccenderanno le insegne dei loro locali ancora una volta (dopo un lungo periodo di fermo forzato), "forse per l’ultima", si rammaricano. Una riapertura che, però, vuole dimostrare la volontà di ricominciare: "Vogliamo esprimere con un gesto simbolico la nostra voglia di tornare in piena attività", si legge nell'evento Facebook creato per diffondere l'iniziativa, ma è secco il rifiuto verso le modalità di apertura. È per questo che i proprietari, la mattina del 29, si recheranno dai sindaci delle loro città e consegneranno le chiavi dei locali, perché i primi cittadini si facciano portavoce di questa situazione di estrema emergenza e si facciano carico di riportarla sui banchi del governo. Puntualizza Bianchini che "le saracinesce verranno alzate, non abbassate, come avviene di solito in segno di sciopero o protesta, un invito al governo, affinchè prenda in considerazione misure in sostegno di questo settore tanto importante per il nostro Paese". L’iniziativa ha messo d’accordo sigle di associazioni e gruppi spontanei nati nei social e confluiti nel MIO (Movimento Imprese Ospitalità), anche se non tutti hanno deciso di partecipare in toto; i ristoratori parmensi, infatti, non prenderanno parte alla consegna delle chiavi. 
La manifestazione sarà documentata in diretta Facebook nel gruppo dedicato, con contributi video-fotografici che testimoniano la realtà dei territori.



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