Il caldo minaccia l’ecosistema del Mediterraneo: cosa fare?

Pubblicato il 30 giugno 2021 alle 22:32

Il caldo minaccia l’ecosistema del Mediterraneo: cosa fare?

Dall’1 al 4 luglio, Slow Food e la Regione Liguria hanno organizzato una serie di incontri con focus sull’ecosistema marino e i suoi cambiamenti causati dal surriscaldamento

L’ecosistema del Mediterraneo sta cambiando e ciò dipende dall’aumento delle temperature che comporta una riduzione della biodiversità e una conseguente inversione di rotta nelle attività dell’uomo legate al mondo marino. Il riscaldamento climatico, insieme alle sue conseguenze, è il fulcro dei temi trattati dall’1 al 4 luglio in occasione di Slow Fish, la manifestazione organizzata da Slow Food in collaborazione con la Regione Liguria.

L’omogeneizzazione dei fondali marini

L’innalzarsi delle temperatura comporta la scomparsa di alcune specie marine”, tuona Federico Betti, istruttore subacqueo, dottore di ricerca in biologia ed ecologia marina e docente di ittologia. “Le scogliere si stanno diversificando”, continua l’architetto, pescatore, ristoratore e cuoco dell'Alleanza Slow Food Lorenza Dasso. A cambiare non è solo l’ecosistema, ma anche le attività dell’uomo che ci girano intorno; per pescare, ad esempio, è necessario spingersi molto più a largo. L’aumento delle temperature ha colpito il mondo dei coralli, delle spugne e dei molluschi, mettendoli in pericolo di estinzione e provocando una progressiva omogeneizzazione dei fondali. Le conseguenze? La semplificazione del mondo marino che, come dice Betti, è tutt’altro che una cosa positiva, in quanto implica una resistenza inferiore e l’aumento della sua fragilità.

Il professore emerito di biologia dell'Università di Genova, Maurizio Würtz, commenta dicendo che il Mediterraneo e il Mar Ligure sono luoghi dall’eccezionale biodiversità, incentivata dal rimescolamento delle acque superficiali e la generazione di condizioni favorevoli per la catena alimentari. “Le alte temperature minano la stabilità di questo equilibrio di per sé già precario”, afferma.

La siccità conseguenza del cambiamento climatico

Secondo quanto emerso dal monitoraggio della Coldiretti, che ha esaminato gli effetti delle ultime ondate di caldo intenso, l’allarme siccità è un ulteriore fattore di rischio che va ad unirsi alle problematiche ambientali. Il sole secca la terra, svuota le spighe, brucia i campi e, cosa peggiore, provoca incendi nelle aree rurali. La siccità risulta essere l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura italiana. Contemporaneamente, sul fronte mare, la diminuzione della biodiversità ha causato un cambiamento anche sulle tavole dei ristoranti: “Se prima, ad esempio, la triglia bianca si pescava a 20-40 metri dalla costa, ora bisogna spingersi a 70”, dice Dasso. Delle ostriche che un tempo si trovavano a riva, oggi, neanche l’ombra.

Slow Fish per la salvaguardia dell’ecosistema

Spetta a noi salvaguardare la biodiversità dell’ecosistema partendo dalla presa di coscienza della realtà dei fatti. Slow Fish è un punto di partenza per la costruzione di questa consapevolezza. L’evento prevede incontri, percorsi educativi e degustazioni nella cornice del centro storico di Genova. La manifestazione ha luogo tutti i giorni dalle 11.00 alle 22.00. Sono già disponibili online i webinar relativi al tema del surriscaldamento globale. Il programma completo è disponibile su www.slowfish.it.

Foto di copertina da Unsplash

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scritto da:

Annalisa Toniolo

Abitudinaria e noiosa, a tratti eccentrica e briosa: bipolare, forse. Quella dell’aperitivo delle 18.30 spaccate nel solito posto, ma anche quella che, nel cenare due volte nello stesso locale, ci vede un’occasione sprecata. A dieta, sempre, ma solo dal lunedì al venerdì.

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