Chi dice donna dice successo. Ecco Simona e Vanessa, le instancabili mamme del Road 66.

Pubblicato il 4 maggio 2018

Chi dice donna dice successo. Ecco Simona e Vanessa, le instancabili mamme del Road 66.

Mora e bionda, dedita alle public relations e sfuggente, estroversa ed estremamente sintetica. Simona e Vanessa sono due tipologie di donne decisamente agli antipodi, eppure c’è una cosa che le accomuna: lo sconfinato amore per il Road, per loro un vero e proprio figlio.
Le abbiamo intervistate per conoscere la loro esperienza da un nuovo punto di vista, e abbiamo scoperto che sono entrambe la prova concreta di come la forza di volontà ti faccia superare qualunque ostacolo, anche quelli (non di poco conto) che un imprenditore incontra ogni giorno sul suo cammino. Donne coraggiose che più di vent’anni fa si sono lanciate in una scelta di vita importante, fortunatamente coronata da continui successi, nonostante tante difficoltà: quella di far nascere, e soprattutto crescere, il pub di Lecce che ha fatto storia.
 
Negli ultimi anni si è lasciato finalmente spazio alle donne anche nel mondo dell’imprenditoria. Qual è il valore aggiunto che possono rappresentare in un settore come quello della ristorazione?
L’accoglienza dei clienti, la cucina, la dolcezza. Dimostrano una maggiore accortezza, vedono delle cose che solitamente l’uomo non riesce a cogliere. In un certo senso, la donna tende a sentirsi un po’ mamma nei confronti dei clienti come dei dipendenti. È proprio questa la cosa più bella dell’essere donna in azienda.


Un tempo c’era l’idea che la donna fosse la “dea del focolare”; per questo le si affidava la gestione della casa e della famiglia. Questa mentalità influisce ancora oggi nella nostra società? In che misura?
Sì, è una mentalità che c’è ancora oggi e influenza molto la nostra società, inutile negarlo. Questo tipo di lavoro notturno è molto difficile da conciliare con una famiglia tradizionale e quindi ti porta a fare scelte a volte diverse rispetto a quelle che vorresti. La donna è sempre posta davanti a bivi importanti nel corso della sua vita.
 
Nella vastissima rosa di pub, ristoranti e locali notturni che il mercato offre alla clientela italiana e, in particolare, salentina, quali sono i dettagli che fanno la differenza?
La qualità, la costanza, la perseveranza, l’aggiornamento delle attrezzature da lavoro, gli arredamenti antichi e vintage, che hanno sicuramente più valore. Il segreto è amare la clientela e coccolarla, anche nella scelta delle materie prime e nel servizio: se una cosa non piace a te, perché proporla a un cliente? È un concetto semplice ma al tempo stesso difficile da mettere in pratica. Una persona deve venire nel tuo locale perché sa che lì si sente a casa e trattato in maniera diversa. Non solo per il cibo ma anche per l’aria che si respira: i camerieri devono essere sempre sorridenti e far passare una bella serata ai clienti. Solo così anche si sentiranno soddisfatti e lavoreranno con piacere.


Come avete vissuto questi primi 20 anni di storia del Road?
Bene, ci siamo divertiti tanto e abbiamo lavorato tanto, creando una fitta rete di amicizie che sono ancora oggi vive e intense. Abbiamo vissuto questa esperienza come una famiglia, non come un impegno lavorativo. Sono successe tante di quelle cose che il Road ormai è la nostra casa, il posto della vita.
 
Quali sono stati i momenti più ricchi di soddisfazione?
I momenti più belli sono quelli in cui c’è il cliente che diventa amico, che ti gratifica con complimenti e tanto affetto. È sempre il cliente la nostra prima soddisfazione.
 
Vi è mai capitato di essere sopraffatte dalle difficoltà e di voler gettare la spugna?
Certo che è capitato. Non è sempre stato tutto rose e fiori, anche perché negli ultimi anni fare azienda in Italia è diventato molto difficile e spesso devi pensare più a problemi e burocrazia che all’operatività. Ma devi sempre trovare il modo di superare le difficoltà e anche gli eventuali scontri.
 


Cosa vi ha dato la forza per reagire?
La forza ce l’hai quando fai con passione un lavoro che ti piace.
Ne nostro caso è il Road a darci tutta l’energia, lo difendiamo con tutte noi stesse come fosse un componente della famiglia.

 
Che cosa consigliereste a una donna che vuole lanciarsi nel mondo dell’impresa?
Di farlo, se ne ha la possibilità, perché dà molte soddisfazioni e la libertà di essere indipendenti stando a contatto con la gente.
Ma anche fare il possibile per non chiedere niente a nessuno, cercando di farcela da sola. A volte anche chiedere un aiuto ti può far sentire dipendente rispetto a qualcuno e quando è la donna a sentirsi dipendente è sempre un problema.


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***ERRATA CORRIGE: Nell'edizione inverno 2019 del magazine 2night cartaceo sono state erroneamente inserite nell'intervista al Road 66 le domande relative ad un altro locale. L'intervista corretta è pertanto quella riportata a questo link e, sul sito 2night.it, nella versione digitale della rivista. La redazione si scusa per l'inconveniente.

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scritto da:

Mara Tarantini

Amo il Salento in ogni sua espressione, ma quella che preferisco è indubbiamente il pasticciotto. Come tutti ogni tanto sogno di essere altrove, ma poi mi siedo davanti al nostro mare, sorseggio un calice di Primitivo e mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra.

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