Quando il motore dell’ambizione è l'umiltà. Irene e Marco raccontano la scalata al successo de La Villa Garden Restaurant

Pubblicato il 2 marzo 2020

Quando il motore dell’ambizione è l'umiltà. Irene e Marco raccontano la scalata al successo de La Villa Garden Restaurant

“Tradizione” e “innovazione” sono due termini assolutamente abusati quando si scrive di ristoranti. Eppure, Irene e Marco sono riusciti nell’impresa di trasformare una villa classicamente bella in una location contemporanea che conserva il fascino ineffabile delle ville venete. Anche il menù si ispira ai classici della cucina di pesce lagunare ma regala piccole variazioni sul tema esperte e stilose. 
La Villa Garden Restaurant somiglia alla giovane coppia, nel lavoro e nella vita, perché è nata con loro: fresca, diretta e semplice. Con tutta l’umiltà di fidarsi di un cuoco esperto “mio padre Lucio che tratta il pesce da più di 40 anni” e l’ambizione di “puntare a una clientela che sappia riconoscere la qualità dei nostri piatti”, confessa Marco.

Irene, quando avete aperto la villa e con che intenzioni?

Siamo aperti da meno di anno. Per creare il ristorante di pesce dei nostri sogni abbiamo ristrutturato molto, questo locale era un lounge bar e prima ancora un bed & breakfast. La clientela era diversa da quella a cui puntiamo ora …

È stato difficile far passare il messaggio che “in villa” ora c’è un ristorante?

Marco: a dire la verità, abbastanza. Ma abbiamo lavorato sodo per imporci come il ristorante di pesce che siamo e che vogliamo essere: un locale dove gli amanti del pesce vengano a trovarci riconoscendo la qualità del nostro lavoro dentro e fuori dalla cucina. Abbiamo già degli ottimi riscontri, i sacrifici ci stanno ripagando!



A proposito di cucina … sei tu lo chef, Marco?

Anche io sono del mestiere, sono nato della ristorazione e ci sono tornato di recente ma a darsi da fare in cucina è mio padre. Ha un’esperienza immensa e sa come trattare il pesce al meglio….

Irene: lui, per via della sua anzianità lavorativa, tende ad essere un po’ tradizionalista ma Marco ed io lo indirizziamo verso qualcosa di più contemporaneo, il menù lo testimonia a pieno ed è un perfetto mix delle due “scuole”.

Quali sono i piatti che con il passaparola chiamano clienti dalla terraferma veneziana e da Padova?

Irene: direi che il nostro forte sono sicuramente le cruditè…

Marco: le Cruditè del pescato piacciono moltissimo, anche perché curiamo molto la presentazione, lo stesso facciamo per il suo equivalente cotto, l’Antipasto della casa con gamberone, scampo, polenta con seppioline, capasanta, insalata di piovra e code di mazzancolle in saor.



La presentazione dei piatti è importante per voi?

Irene: è molto importante ma non pensare nemmeno per un momento che potremmo mandare a casa qualcuno dei nostri clienti senza aver mangiato a sufficienza. L’estetica della presentazione sempre, ma anche la sostanza!

Parlando di sostanza … solo pesce? 

Marco: sì, abbiamo deciso di specializzarci nel pesce e di farlo al meglio. Ma non ci tiriamo indietro nel caso in cui ci fosse qualche prenotazione con specifiche richieste vegetariane o di carne, soprattutto durante gli eventi che ospitiamo. Il pesce è la star assoluta del ristorante, lo acquisto personalmente a Rialto e senza fare scorte: è sempre fresco, di giornata. 

Come mai proprio a Rialto? Da Fossò non è proprio dietro l’angolo …

Marco: Perché ne vale la pena. Il rapporto qualità prezzo è ottimo, mi fido di chi ho di fronte e poi il pesce lo devo vedere, toccare, annusare di persona per acquistarlo. Così se qualcosa mi piace davvero lo prendo e lo presento come piatto del giorno, praticamente un fuori menù.

E questo pesce freschissimo, a che vini si accompagna? 

Marco: principalmente bollicine come Prosecco, Franciacorta, Champagne e bianchi fermi dal Veneto, Friuli e Lombardia

Siete una famiglia nella vita e una coppia nel lavoro, com’è lavorare insieme? Ciascuno ha i suoi compiti?

Marco: io mi occupo principalmente delle materie prime e della sala, Irene cura le relazioni, il dietro le quinte e l’accoglienza.

Irene: devo dire che sul lavoro siamo una bella squadra … a volte, scherzando, dico che andiamo più d’accordo al ristorante che a casa!

Gli interni sono molto di classe, ma mi piacerebbe vedere il ristorante in primavera quando si può mangiare all’aperto …

Irene: è uno spettacolo. I tavoli sono distribuiti in giardino, sotto la veranda e a bordo fontana. Poi di sera le luci si accendono in modo da far risaltare tutta la location! La villa è molto richiesta anche per ospitare feste e ricevimenti privati … noi ci occupiamo di tutto con cura, dall’inizio alla fine!



L’apertura de La Villa Garden Restaurant è recente, ma avete le idee chiare. Qualche progetto per il futuro?

Irene: vista la mole di lavoro ci piacerebbe ampliare la cucina e proporre qualche aperitivo particolare all’aperto, come scampi e bollicine. Ma vedremo, è ancora presto per dirlo!

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

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