La mostra "Insectopia" di Robert Gabris in Villa Romana

Fino all'11 giugno
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Nello spazio espositivo di Villa Romana fino all'11 giugno è disponibile la mostra di Robert Gabris "Insectopia".

"Un giorno l'artista si svegliò munito di nuovi sensi. Delle antenne cominciarono a crescere sulla sua testa: lunghe, sottili, e filiformi estensioni della sua percezione. L'artista sentì in modo nuovo. Nuovi occhi estesi oltre il corpo gli permisero di sintonizzarsi con il sé stesso, entrando in armonia con il mondo. L'artista esce dalla stanza dove ha trascorso innumerevoli ore e lunghissime notti. Trova il giardino. È pieno di voci, abbonda di odori, fa il solletico ai piedi, ronza e riecheggia di cinguettii. Attraverso una nuova pelle, l'artista respira, ingerisce suoni e odori di un mondo appena percepito. L’artista vede. E vedendo diventa un insetto – un essere più che umano. La trasformazione non avviene in un batter d'occhio, ma si dispiega come un meraviglioso e doloroso passaggio, un dolente processo di divenire."

Nel padiglione di vetro del giardino, come in una lente d'ingrandimento, Robert Gabris rimette in scena la metamorfosi vissuta durante la sua residenza a Villa Romana nell'autunno del 2020. Diventando animale, diventando altro, e incarnando una vita al limite dell'umano, Gabris non si è semplicemente trasformato per abbracciare qualcosa di non ancora familiare. Piuttosto, l'artista ha affrontato un duraturo processo di riparazione a quel punto divenuto improcastinabile. Se il kafkiano Gregor Samsa si trova trasformato in un insetto in una società filistea che è riuscita a distruggere irreversibilmente il suo io interiore, la trasfigurazione di Gabris si materializza invece come una strategia artistica per affrontare le strutture soffocanti di certe politiche identitarie. Diventa una licenza poetica per attraversare, ridicolizzare e giocare con quelle categorizzazioni epistemologiche della vita che permeano le moderne infrastrutture di scienze umane come la biologia, psicologia, zoologia e antropologia - con i loro magazzini, musei e archivi. Gabris assume un'eccentrica posizionalità al limite dell'umanamente pensabile. Diviene con i detriti e le rovine delle ecologie naturali e artificiali che circondano e fondano il nostro essere. Come un killjoy, un guastafeste, rigurgita il suo rifiuto e abbraccia il bizzarro, disturba e affronta l'arroganza di certe narrazioni egemoniche, e mette in scena un'immaginaria, (im)possibile, istituzione dell’esistenza.

Villa Romana 
Fino all'11 giugno 
Orari: dal martedì al venerdì ore 14 - 18 e su appuntamento.
Maggiori info qui

Photo Credits: pagina Facebook Villa Romana 

28 maggio → 11 giugno

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