Ristoranti e caro bollette. Tanti aumenteranno il conto. Altri chiuderanno

Pubblicato il 5 febbraio 2022 alle 14:42

Ristoranti e caro bollette. Tanti aumenteranno il conto. Altri chiuderanno

Gli incrementi in bolletta stanno dando il colpo di grazia ai locali. Aumenteranno i prezzi? E quanti dovranno chiudere? E intanto si protesta spegnendo le luci

Ormai si sapeva da tempo. Il caro bollette è arrivato a tutti: alle famiglie, agli esercizi commerciali e ai ristoranti, ormai da due anni fanno di tutto per stare a galla (e alcuni non ci riescono). La pandemia, le restrizioni, il cambiamento delle abitudini e la diminuzione delle uscite non è bastato. Ora ci voleva anche l'aumento del costo dell'energia. 

Un +100% del costo energia rispetto all'anno precedente: parte il grido d'allarme 

Simone Padoan, tra i primi ad aver ideato la pizza gourmet e titolare della pizzeria veneta I Tigli, già il 16 gennaio di quest'anno aveva lanciato l'allarme, un grido forte di aiuto. Lo ha fatto con i social, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook nel quale ha pubblicato il conto salato della bolletta di gas e luce (ben 4663,95 euro richiesti) con il testo: "​Godetevi la ristorazione perché a breve esisterà solo nei ricordi... i costi rendono proibitivi i prezzi". 

La soluzione qual è? A rispondere all'ecatombe, o si prendono decisioni politiche chiare e risolutive oppure i ristoratori saranno obbligati a far lievitare, i prezzi. 

E Padoan , ovviamente, non è il solo. Ormai sono in tanti a lanciare un grido di allarme. Un altro esempio è quello di Francesco Martucci del ristorante I masanielli a Caserta che lascia sui social il commento: "Presto la ristorazione sarà solo un ricordo… che amarezza". Grazie a questo ha potuto raccontare a tante testate (in primis Repubblica, Vanity Fair) la difficoltà dei ristoratori di fronte a questo nuovo grave problema. In un nuovo post del 20 gennaio, pubblicato sulla pagina Facebook del ristorante afferma: "Dai numerosi colleghi con cui sono in contatto, mi accorgo che è una situazione generale, che sta avendo concrete ripercussioni su tutti, dai maestri pizzaioli più affermati sino alle attività più piccole, le più esposte a questa ondata di aumenti e in generale ai flussi altalenanti dovuti alla pandemia.


È un movimento da due anni in balia di chiusure e restrizioni, un insieme preziosissimo di conoscenze che, se non tutelato, rischia di perdere gran parte del suo know-how e dei nuovi talenti." E conclude: "in attesa di una risposta dello Stato, unità e solidarietà nel settore sono gli unici mezzi che abbiamo per rimanere in piedi di fronte a questo nuovo problema."

I numeri: un fenomeno drammatico e diffuso

Questo pare essere solo l'inizio del fenomeno. Secondo Confcommercio (che ha pubblicato uno studio sul tema svolto in collaborazione con Nomisma Energia) il caro-bollette costerà alle imprese del settore terziario 20 miliardi e, tra queste, quelle che pagheranno il conto più salato saranno soprattutto le strutture ricettive, alberghi, ristoranti e bar. La spesa complessiva per gas ed elettricità stimata passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76%). 

Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, sono i seguenti: per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila euro a 79 mila euro, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero.

A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila euro. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila euro a 98 mila euro. Pesanti aumenti si registrano anche per i 140 mila bar d'Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila euro per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila euro in totale.

Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila euro che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila euro salirà fino a 19 mila euro. Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, che usano molto l'elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila euro, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 euro, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila euro.

Bar, pizzerie, ristoranti, artigiani e piccoli negozi, che usano elettricità e gas come fonti per la loro attività produttiva, saranno i più colpiti dall'aumento delle tariffe e saranno costretti ad adeguare i prezzi praticati al pubblico per non subire perdite. 

Anche Federcuochi fa sentire il suo pensiero e divulga un comunicato stampa nel quale afferma: "Con i rincari shock delle bollette di luce e gas si dà il colpo di grazia alla ristorazione". Federcuochi commenta così gli spropositati aumenti che dal 1° gennaio gravano su ristoranti e strutture ricettive, già fortemente colpiti dalle ulteriori restrizioni introdotte nel corso delle festività, che hanno determinato disdette last minute per oltre il 40%, costringendo di fatto molte imprese alla chiusura definitiva. Secondo le stime di Coldiretti, infatti, nel 2021 i consumi fuori casa degli italiani hanno subìto una perdita di circa 20 miliardi rispetto ai dati del 2019. "Se un rincaro del 55% per l'elettricità e del 41,8% per il gas è già una sciagura per milioni di famiglie italiane - dichiara Federcuochi -  lo stesso rincaro per il comparto della ristorazione - che per le stesse bollette paga migliaia di euro al mese - avrà un effetto devastante. Per non parlare dell'impatto sugli alimenti di prima necessità, in primis il pane, i cui prezzi sono già aumentati. Ricordiamo, inoltre, che migliaia di imprese ristorative si basano sulla conduzione familiare e il loro fallimento porterebbe sul lastrico interi nuclei familiari. Il Governo ha messo in campo alcune valide soluzioni e bonus sociali per far fronte al problema, ma non basta. E' ora di guardare al futuro, pianificando e investendo sulle nuove tecnologie per far fronte al fabbisogno energetico del nostro Paese".

Le misure approvate dal Governo finora

Il 21 gennaio il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per i nuovi sostegni alle attività in crisi per il Covid e per intervenire sui prezzi delle bollette. Finora il Governo Draghi ha approvato una serie di misure per mitigare gli aumenti delle tariffe energetiche che ammonta complessivamente a 10,2 miliardi: 4,7 erogati per la seconda parte del 2021, altri 3,8 sono stati introdotti con la legge di Bilancio 2022 a cui si sommano 1,7 miliardi stanziati per decreto il 21 gennaio. 

Organizzatori di feste e cerimonie, ristoranti e attività di ristorazione mobile, bar e altri esercizi simili senza cucina, gestione di piscine. Sono le 4 voci Ateco a cui sono destinati 40 milioni di euro, secondo quanto prevede la bozza del decreto legge sostegni ter. Potranno accedere alle risorse le attività che presentano cumulativamente i seguenti requisiti: nell'anno 2021, hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 40% rispetto al fatturato del 2019; hanno registrato, nel periodo d'imposta 2021, un peggioramento del risultato economico d'esercizio in misura pari o superiore alla percentuale definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze numero 73 del 2021.

Tra gli aiuti ai commercianti previsti nella bozza vi è anche l'indicazione di tasse sospese per sale da ballo, discoteche e locali assimilati chiusi per decreto fino a fine gennaio. Per le discoteche vengono sospese le ritenute alla fonte e le trattenute dall’addizionale regionale e comunale, e l’Iva. Tutto dovrà essere versato in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2022. Inoltre si prevede il ricorso alla Cig scontato per hotel e agenzie di viaggio, ristoranti, bar, mense e catering, parchi divertimento, stabilimenti termali, discoteche, sale da ballo e sale giochi, ma anche per i musei e radio taxi. 

Le prime reazioni alle misure 

Quanto previsto dal Governo non basta. Secondo la Cgia di Mestre, l'Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre, gli aiuti aiuti del Governo sono un'inezia rispetto ad aumenti per luce e gas di 89,7 miliardi fra famiglie e imprese. Se i dati sono preoccupanti per l'industria e per il commercio in generale, lo sono ancora di più per il settore della ristorazione che da due anni versa nell'incertezza più totale ed in una difficoltà che non ha precedenti. Aziende che che oggi fra, timori del covid, super green pass e inflazione, sono alle prese con una caduta spesso verticale delle prenotazioni. 

Sempre secondo la Cgia, se non verranno trovate nuove risorse in grado di calmierare le bollette energetiche, molte attività imprenditoriali (soprattutto le piccole imprese, i negozi e i pubblici esercizi per primi) non reggeranno questi aumenti di costo e i soldi pubblici risparmiati dovranno essere spesi per pagare le Cig o l'indennità di disoccupazione ai lavoratori che  perderanno il posto.

A detta di Confcommercio: "Si tratta di aumenti insostenibili destinati ad incidere sull'inflazione e ad indebolire la dinamica dei consumi, sostengono alla Confcommercio. Per contrastare il "caro bollette", servono misure strutturali. In particolare, per l'organizzazione occorre affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. Inoltre, va avviata la riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema."

Indagine di Condexo su caro bollette: a cosa rinunciano italiani

Se anche si riuscisse a fare il miracolo e ad abbattere i costi dell'energia da parte dei ristoranti questo non basterebbe comunque per risollevare le sorti del mondo della ristorazione perché siamo di fronte ad una vera e propria crisi dei consumi. 

Secondo un'indagine condotta da Condexo contro il caro bollette gli italiani diminuiranno le spese e modificheranno le loro vere e proprie abitudini di consumo. Dalla riduzione dell'utilizzo dell'energia elettrica alla rinuncia alla colazione al bar fino alle disdette degli abbonamenti alel piattaforme di streaming. Ovviamente, non sarà solo la colazione fuori a risentirne. Il 65% rinuncerà ai pranzi al ristorante e il 25% rinuncerà agli abbonamenti a piattaforme streaming, stessa percentuale per chi dirà no a gite fuoriporta e piccoli viaggi o eventi culturali come cinema, teatro e mostre. 

Il Blackout Dinner

In segno di protesta il 27 gennaio i ristoratori si sono uniti compiendo un gesto molto semplice: contro il caro bollette hanno spento tutti le luci del proprio locale tra le 20.00 e le 21.00. Hanno aderito più di 500 locali in Italia. È così che si è tornati indietro di centinaia di anni con una cena a lume di candela. Niente di più romantico se non si pensa che potrebbe essere l'ultima cena gustata in quel ristorante. 

A proporre l'iniziativa è stato Andrea Graziano, titolare di Fud Bottega Sicula, tre punti vendita fra Catania, Palermo e Milano con il supporto dell’associazione Ambasciatori del Gusto. In una intervista rilasciata a La Repubblica afferma: "L’intento è quello di far luce su una situazione di difficoltà che rischia di «far scomparire quelle piccole realtà, soprattutto a conduzione famigliare, che rappresentano in molti casi il fiore all’occhiello della proposta enogastronomica e turistica italiana."  E poco dopo: "Noi lavoriamo con luce e gas. Non possiamo farne a meno. O meglio, non possiamo staccare i frigoriferi, né cuocere tutto al barbecue. Né possiamo permetterci il lusso di chiudere un giorno in più per risparmiare. Anche perché, di questi tempi, sarebbe un ulteriore danno". 

Verso un futuro incerto

Cosa c'è da aspettarsi per la primavera? Sono tanti i ristoratori fermi a chiedersi come potrebbe essere la nuova stagione, se gli aiuti arriveranno, se dovranno chiudere anche loro e abbandonare il proprio sogno su cui hanno investito tante energie. La situazione è sempre più nebulosa e drammatica.

A Roma per rispondere alle richieste di aiuto e sostenere commercianti e imprenditori è nato (in realtà già a pochi mesi dalla pandemia) lo sportello ‘Mi Reinvento’ targato Confcommercio e gestito da Maria Rita Accatino, psicologa e psicoterapeuta, oltre che consulente presso il tribunale penale e civile di Roma, voluto da 'Terziario Donna'. La prima consulenza è gratuita, poi l’associato viene indirizzato allo specialista di riferimento che può essere un avvocato, un immobiliarista, a seconda delle problematiche. 

Nel frattempo ci si prepara al peggio, se non si penserà ad ulteriori aiuti, per i ristoranti e per i consumatori sarà una primavera nera. Se da un lato aumentano i costi delle materie prime e delle bollette per i ristoratori, dall’altro lato, a cascata, aumentano i prezzi per i clienti.






Foto crediti: Pagina Facebook Ristorante Fourghetti 

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scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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