A Palazzo Zuckermann a Padova tornano le foto di Gino Santini

Pubblicato il 2 marzo 2021 alle 17:55

A Palazzo Zuckermann a Padova tornano le foto di Gino Santini

L'eredità di un fotografo che ha formato un'intera generazione in mostra a Padova

Dal 2 marzo al 5 aprile Palazzo Zuckermann a Padova si arricchirà della mostra del fotografo padovano Gino Santini. La retrospettiva, chiamata Gino Santini, fotografie 1937-1970,  ci permetterà di entrare in contatto con l'enorme valore artistico che ha saputo donare il fotografo che ha formato un'intera generazione.  

Il fotografo Santini 

Ormai sono passati quarantaquattro anni da quando a Palazzo della Ragione, a due anni dalla sua scomparsa, venne organizzata una mostra in ricordo di questo importante autore della fotografia italiana. Da allora, però, si è sentito parlare poco di lui.

Finalmente quest’anno, grazie all’impegno del nipote Marco Fogarolo, fotografo anch'esso e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, si è potuta concretizzare una nuova ampia esposizione per presentare il suo lavoro.

Gino Santini (1907-1974) è stato un fotografo molto apprezzato: con le sue opere, citate e riprodotte in moltissimi cataloghi di mostre, esposte e premiate in gran numero, ottenne nel 1969 l'ambito riconoscimento di EFIAP, ovvero Excellence de la FIAP, Fédération Internationale de l'Art Photographique, dalla quale già nel 1964 aveva ricevuto l'onorificenza di AFIAP Artiste de la FIAP.

I suoi primi successi risalgono al 1937 quando era socio del Gruppo Fotografico Padova e poi del Dopolavoro Fotografico Padovano. Nel 1962 viene chiamato da Gustavo Millozzi a co-fondare il Fotoclub Padova, divenendone il primo vicepresidente.

Dal 1937 al 1971, anno in cui per questioni di salute si allontanò dall'amata camera oscura, partecipò a oltre duecento mostre, in Italia e all’estero, e conseguì più di quaranta premi.

Autodidatta, era riuscito, con passione e studio, ad acquisire una grande capacità professionale, quale la Tipografia Antoniana e una vasta conoscenza tecnica nel campo fotografico, soprattutto della fotografia a colori, sperimentandone i complicati processi di stampa e costruendosi negli anni un notevole bagaglio tecnico e artistico.

La mostra

La retrospettiva è curata da Gustavo Millozzi e vuole essere l'occasione per ammirare la produzione in bianco e nero di Gino Santini e cogliere il suo stile personale e l’originalità delle sue immagini.

Fotografo rigoroso ma anche artista e creatore, ha cercato di dare un'interpretazione del mondo attraverso le sue immagini. Il soggetto e le sue delimitazioni, gli effetti cromatici, le luci e le ombre e le soluzioni tecniche adottate, come la scelta della carta da stampa, dura o morbida, o l'uso sapiente dei retini, che spesso elaborava e costruiva lui stesso, erano sempre oggetto di una ponderata riflessione, e successiva decisione, artistica personale. Le sue fotografie sono opere d’arte che nascono dal suo obiettivo, dalla sua visione e interpretazione, arrivando a scoprire in soggetti assolutamente comuni, e certe volte perfino banali, una bellezza e un significato nuovi.

La sua eredità

Santini fu tra i primi a saper realizzare dei portfolio di grande forza comunicativa, tra i quali Pellegrini a Fatima del 1956, Notte a Place Pigalle realizzato a Parigi nel 1965 e Circo dello stesso anno.

Si tratta di lavori nei quali l’uomo è sempre il principale protagonista, immagini che fanno trasparire un profondo, quanto riservato, sentimento religioso. Fu lui ad eseguire il famoso scatto del piccolo frate Padre Leopoldo, ora San Leopoldo Mandic, in piedi, appoggiato al bastone, pochi anni prima della morte, una foto che poi aveva ceduto alla Comunità dei Frati Cappuccini, senza chiedere nulla in cambio, neppure che venisse citata la paternità dello scatto che gli avrebbe senz'altro dato una certa notorietà. Altri soggetti delle sue fotografie sono la natura e Padova, sua città natale che amava intensamente.

Accompagna la mostra una monografia, edita dalla FIAF-Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi, 33, Padova
Ingresso libero.
Orario 10.00-19.00, chiuso sabato e domenica. Ingresso libero. 


Photo Credits: foto realizzate da Marco Fogarolo. Fornite da ufficio stampa

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