Le etichette lasciamole agli abitudinari. Noi pugliesi siamo da birreria indipendente

Pubblicato il 29 luglio 2019

Le etichette lasciamole agli abitudinari. Noi pugliesi siamo da birreria indipendente

Da buoni avventurieri e compagni di bevute quali siamo, nel corso dei weekend io e i miei amici abbiamo deciso di andare alla ricerca del “luppolo più nascosto” dell’hinterland barese. Abbiamo provato quattro posti che, secondo noi bevitori di nicchia, meritano cinque stelline per originalità.

La voglia di sperimentare te la porti dietro anche quando si tratta di bere e per te una birra non è da tracannare, ma da gustare con calma e dedizione. Se ti ritrovi in questa breve descrizione e hai già l'acquolina, allora sei nel posto giusto. 

Quella indipendente che autoproduce


Si scrive To Beer ma si legge birreria indipendente: qui, nel cuore del centro storico di Corato (precisamente nella suggestiva piazza di Vagno) viene servita la birra autoprodotta dai gestori del locale: una Session Ipa con un tocco finale di scorza di bergamotto (con una gradazione alcolica di 4,5). Se la loro ricetta non vi incuriosisce particolarmente potete lasciarvi ispirare dalla continua selezione cangiante di birre. Il locale, come pochi in zona, può infatti scegliere in autonomia come riempire i suoi fusti: dimenticatevi l'esclusiva dei grandi marchi, qui comandano il To Beer e il loro spillatore. La selezione di birre è a rotazione settimanale (e se proprio ci sono giornate particolari anche quotidiana). Questa scelta indipendente permette non solo di poter scegliere in libertà quale birra portare nel menù, ma di poter servire un prodotto in linea con le stagionalità. Insomma, in poche parole il paradiso degli avventurieri!


Quella dall’amara senza regole


A Ruvo di Puglia, nell’History Pub, si nascondono delle chicche artigianali molto apprezzate da chi è alla ricerca di una birra con una (simpatica) storia alle spalle. Qui ti consigliamo una Stray Dog del Toccalmatto, una Bitter Ale da 4,2 gradi ad alta fermentazione. Noi abbiamo scelto di abbinarla ad un piatto salato come prosciutti o formaggi: è una birra che parte dal cuore di una tradizionale luppolatura britannica ma che viene prodotta con l’aggiunta di un tocco di dry hopping americano. Non a caso rientra nella top 50 dello stile per Ratebeer e, non per ultimo il titolo di miglior bitter internazionale nel 2011. Sarà l'alta fermentazione? Sarà che è disponibile praticamente tutto l'anno? O è pluripremiata per la sua rifermentazione sia in bottiglia che in fusto? Forse per tutti questi motivi messi anche noi l'abbiamo scelta tra le tante... e vi sono sincera, noi l'abbiamo amata.


Quella con la birra dell’anno


Si chiama “Plain of the Po” ed è stata eletta come birra dell’anno 2019: una Double Dry Hopped Ipa artigianale particolare, cremosa ed amara allo stesso tempo. Possiede la luppolatura di una Double Ipa ma allo stesso tempo la bevibilità di una Session Ipa. Puoi trovarla al Kent di Terlizzi, dove sapranno raccontarti non solo la storia di questa birra della pianura padana, ma anche del significato nascosto dietro il packaging di design della bevanda. È una birra misteriosa, dalla poca schiuma, pronta ad essere assaporata in tutte le sue note aromatiche. 


Quella indie con gli abbinamenti food particolari


Ad Andria si fa sul serio soprattutto all’Hops Beershop Indie Pub dove tutta la filosofia del locale ruota attorno alla ricerca di sapori sempre nuovi e abbinamenti food particolari: è stato il posto perfetto per chiudere il nostro tour tra birre e abbinamenti originali. Qui ti incuriosirà, esattamente come ha fatto con noi, una Black Belt della Ritual lab (con 5,9%). Una birra visivamente marroncina ma che conserva la sua anima da total black, dal gusto deciso fin dal primo sorso: le note di cioccolato, liquirizia e di caffè sono evidenti ma non disturbano il gusto finale. Noi l'abbiamo abbinata (come consigliato) con un burger con salmone marinato e capocollo, fiordilatte, zucchine fritte, rucola e (tocco finale) emulsione all'arancia e chips di patate.

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  • BERE BENE

scritto da:

Federica Scaramuzzi

Sarà banale, ma adoro la pizza e i gattini del web. In compenso sono alla ricerca di locali insoliti e originali. Dalla Murgia alla Laguna.. sono cacciatrice ufficiale di hidden gems! Odio il piccante e adoro la pasta al forno barese (originale) di mia nonna Graziella.

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