Quanto cibo è rimasto invenduto nei ristoranti

Pubblicato il 16 aprile 2021 alle 07:32

Quanto cibo è rimasto invenduto nei ristoranti

Dall’inizio della pandemia e per il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia la presenza di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori in piazza con la Fipe. Si stima che 330mila tonnellate di carne bovina, 270mila tonnellate di pesce e frutti di mare e circa 220 milioni di bottiglie di vino - in questo caso sono circa 200 milioni i litri in più rispetto allo scorso anno invenduti nelle cantine italiane - non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali visto il rischio di scarto per l’alta deperibilità.

E’ tutta la filiera a risentirne, insomma. Chiusure forzate, limitazioni negli orari di apertura, divieti agli spostamenti, drastico calo delle presenze turistiche e la diffusione capillare dello smart working hanno devastato i bilanci dei servizi di ristorazione e tagliato drammaticamente i livelli occupazionali ma le conseguenze si fanno anche sentire direttamente sui fornitori.

Sempre Coldiretti stima che oltre al danno economico ed occupazionale si aggiunga il rischio di estinzione per oltre 5mila specialità dell’enogastronomia locale, dai formaggi ai salumi fino ai dolci, per la mancanza di sbocchi di mercato per l’assenza di turisti e la chiusura di ristoranti e agriturismi dove le tradizioni dai campi alla tavola sono tramandate da secoli.

Foto di copertina di Tolga Ahmetler da Unsplash

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scritto da:

Elsa Ricucci

Ti racconto Roma come piace a me, con i suoi colori, i suoi sapori, la sua musica, i suoi tramonti e le sue mille albe. Roma è la mia città: mi piace viverla di giorno e di notte, in bici, in motorino, in autobus...ma sopratutto, di corsa!

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