​Svelata la classifica dei 10 vini italiani più costosi

Pubblicato il 18 gennaio 2022 alle 13:23

​Svelata la classifica dei 10 vini italiani più costosi

E’ quella stilata come ogni anno da Wine Searcher, motore di ricerca completamente dedicato al vino.

Chi di vino se ne intende, ma soprattutto lo ama, aspettava con ansia la classifica annuale dei 10 “top wine italiani” più costosi. Wine Searcher, infatti, è un motore di ricerca completamente dedicato al vino, ma, soprattutto, vera autorità di settore. 

La piattaforma, che è stata fondata a Londra, raccoglie più di 43.000 negozi online che vendono prodotti enologici originari di diverse zone del mondo. Grazie alle informazioni contenute nel proprio database, Wine Searcher è in grado di redigere classifiche sui vini più costosi in base a una media dei prezzi online delle diverse annate di un vino. 

Lo sveliamo subito? Il più caro vino al mondo è il Domaine Leroy Musigny Grand Cru che vanta un prezzo medio di ben 40.467 dollari a bottiglia.

I vini piemontesi rimangono i più cari, con bottiglie sopra i mille euro, seguiti da quelli toscani

Per quanto riguarda gli italiani, i vini del Piemonte rimangono in testa alla classifica dei più costosi, seguiti da quelli della Toscana. In generale, le bottiglie italiane hanno un prezzo medio che si attesta attorno a poco più di mille euro. 

1. Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno 1.165 euro
2. Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli 1.117 euro
3. Brunello di Montalcino Riserva Case Basse di Gianfranco Soldera 861 euro

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4. Masseto, 833 euro a bottiglia
5. Barbaresco Crichet Paje di Roagna, 830 euro
6. Barolo Piè Franco di Cappellano 789 euro
7. Barolo Riserva Pira 690 euro
8. Refosco Colli Orientali del Friuli “Calvari” di Miani 666 euro
9. Barolo Monvigliero G.B. Burlotto 591 euro
10. Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli 586 euro.


Foto vini by chuttersnap on unsplash 

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scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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