Il mondo della notte fiorentina ha una nuova stella: l'Insomnia Club di Roberto Montevecchi

Pubblicato il 3 novembre 2016

Il mondo della notte fiorentina ha una nuova stella: l'Insomnia Club di Roberto Montevecchi

Scopriamo cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo locale

Incontro Roberto un sabato pomeriggio al loro nuovo locale, in via Ghibellina, e rimango subito colpita dalle eleganti porte nere e dalla carta da parati all'ingresso accanto al bar firmata Cavalli. Mi accolgono nella sala al piano inferiore, mentre mettono a punto gli ultimi dettagli in vista del grande opening previsto il secondo weekend di novembre: mi sento quasi privilegiata a vedere in anteprima quello che si preannuncia un locale con tutte le carte in regola per diventare protagonista della nightlife fiorentina. Roberto mi sembra un uomo deciso e con le idee chiare: è evidente fin dalle prime battute che ha una lunga esperienza nel mondo dei locali notturni. Così ne ho approfittato subito, per bombardarlo di domande sulla sua nuova creazione e su quello che pensa del mondo dei club.

Un po' di lui...

Roberto Montevecchi, marchigiano di Ancona di 43 anni, di cui 25 impiegati nel mondo della notte, dapprima come buttafuori e guardia del corpo, poi in locali della Riviera Romagnola come Pacha e Baia Imperiale, solo per citarne alcuni, è approdato a Firenze circa 6 anni fa.

Com'è arrivata l'idea di Insomnia Club?

Per gioco, per una scommessa.

Come ti sei immaginato nella tua testa il locale?

Come un locale frequentato da persone per bene, che amano divertirsi in compagnia, un angolo adatto alle esigenze dei clienti.

Come si proporrà il locale nel mondo della notte fiorentina?

Come un club adatto a tutti, con un volto diverso ogni sera e divertimento assicurato, dove tutto, a partire dall'ambiente, al bar, fino al personale dovrà essere di qualità.

Quali sono le chiavi del successo di un locale notturno a tuo parere?

Passione innanzitutto e qualità della musica e di ciò che propone il bar.

Cosa deve offrire un club per stare al passo con i tempi?

Deve investire in unicità ed avere un prodotto finale migliore della concorrenza che oggi è tanta, sapendosi rinnovare costantemente in fatto di impianti, beverage e personale. La qualità alla lunga ripaga.

Cosa manca a Firenze nell'ambito del clubbing?

A Firenze non manca nulla, manca semmai un pubblico consapevole di cosa può offrire.

Come hai visto cambiare il mondo dei locali negli ultimi anni?

Una volta era più semplice aprire un locale, oggi bisogna fare i conti con un pubblico che si evolve velocemente e continuamente.

Le capitali europee a cui far riferimento per le tendenze in fatto di nightlife?

Sicuramente Amsterdam, Londra e Berlino, da poco anche la Spagna con Ibiza. La mentalità del club nasce al Nord.

Perché venire all'Insomnia?

Per ammirare la bellezza del locale e perché si sta bene.

I locali di Firenze che consiglieresti?

Il Twenty One ed il privé del Colle Bereto.

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scritto da:

Maddalena De Donato

Lucana di nascita e fiorentina di adozione, ho scoperto in Toscana i veri piaceri della vita: mangiare bene, bere ancora meglio, viaggiare, condividere, ma soprattutto scrivere. L'unica arma che tollero è il cavatappi e scoprire nuovi locali è una dipendenza da cui non riesco ad uscire. Non a caso il mio blog si chiama Mad Tasting.

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