Piccadilly. Un locale all day long nel cuore di San Giovanni

Pubblicato il 18 novembre 2016

Piccadilly. Un locale all day long nel cuore di San Giovanni

San Giovanni, noto quartiere romano, pieno di storia, di vita, di tanto. San Giovanni, chi non lo conosce? È qui che, il primo Febbraio di due anni fa, Fabrizio e Silvia hanno scelto di aprire il Piccadilly, un locale All Day Long, aperto da mattina a sera tardi, sei giorni su sette (il lunedì fateli riposare, ‘sti giovani!) Si inizia la mattina, con la caffetteria, i lieviti, tutto per la colazione, poi il pranzo, con un menù a la carte tra cui poter scegliere nei giorni feriali, composto da cinque primi e cinque secondi, per venire incontro alle esigenze di pausa pranzo dei tanti lavoratori dei dintorni, mentre nel week end il pranzo riflette lo stesso menù della cena; la giornata al Piccadilly prosegue con aperitivo, cocktail bar, cena e dopocena il tutto servendo e potendo gustare piatti home made e prodotti selezionati con un occhio attento alla qualità. 
 La scelta gastronomica varia ogni due mesi e alterna il mare alla terra, mentre uno spazio se lo è ricavato il "mozzarella bar" con interessanti e sfiziose proposte tutte accumunate dalla mozzarella di bufala (che arriva giornalmente da Capua, direttamente dal caseificio Antico Demanio) e si può gustare come antipasto o come secondo piatto. Tra le opzioni vi segnalo in primis l’accostamento con guanciale croccante al brandy e scaglie di cioccolato fondente. Sicuramente da provare anche la mozzarella con succo di mela e tè nero oppure scegliete di farvi stupire dal sapore amaro fruttato che può regalarle un accostamento con mango, sciroppo di passion fruit e l'angostura, così come in menù. 
Se siete minimo due e avete l'imbarazzo della scelta su cosa ordinare, il menu propone due degustazioni, una a base di carne e una a base di pesce, per provare varie opzioni e spendere convenientemente. In alternativa potete lanciarvi all’esplorazione delle proposte. 
 Tra gli antipasti il delizioso salmone scozzese "Label Rouge" affumicato e servito con pane tostato, burro, erba cipollina, uova di salmone e un delizioso gorgonzola mantecato al timo. Interessanti anche i calamari alla salvia e pan grattato su foglia di verza scottata al tè nero. Una menzione a parte và alla la possibilità di ordinare ostriche francesi servite con aceto allo scalogno e frutto della passione fresco, un modo differente per gustarle. A proposito di pesce va detto che qui viene lavorato solo quello fresco, garanzia ulteriore di qualità, qualità a cui il Piccadilly tiene in particolar modo.Andando avanti e scorrendo il menù incappiamo nei primi piatti, tutti tra i dieci e i sedici euro, dove la proposta più curiosa sono gli spaghetti con lupini di mare e zenzero, pomodori piccadilly infornati e bottarga marinata alla birra ma dove non mancano anche i must della cucina romana: cacio e pepe, carbonara o matriciana.
Tra i secondi, delizioso e ben cucinato il baccalà al rosmarino mentre sfiziosa l’idea del saltimbocca di pesce spada con prosciutto crudo, salvia e vino bianco, una maniera decisamente creativa di proporre un altro classico della cucina romana come il saltimbocca. Scorrendo velocemente il menù poi, vediamo che anche i vogliosi di pizza, i vegetariani e i salumi addicted non resteranno delusi: pizze bianche o rosse creative ( da provare la Lardona con gorgonzola, miele e lardo di colonnata) insalate miste o contorni sfiziosi cosi come salumi norcini, riempiono le pagine e rendono ardua la scelta. 
Meno numerosa ma comunque di difficile scelta la part riservata ai dessert (tutti artigianali) dove, di fianco ai grandi classici come tiramisù e cheesecake troviamo un cannolo scomposto con mousse di ricotta, scaglie di cannolo e Nutella e un fantastico Bacio, nelle due varietà al cioccolato bianco e al fondente, una riproduzione ingrandita del classico cioccolatino della Perugina inventato dalla famosa stilista Luisa Spagnoli, servito in carta argentata (con tanto di stelline blu stampate!) e un abbondante ricciolo di panna montata. Bello a vedersi e delizioso nel sapore, un dolce impegnativo a livello calorico ma che regala il classico piacere di una buona dose di serotonina in circolo.
Una menzione a parte per la carta dei vini, ben 162 etichette più 24 alla mescita tra bollicine (italiane e francesi) rossi, bianchi e rosé; il fatto che Fabrizio sia un sommelier, ovviamente, non è un caso...
 

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scritto da:

Naima Tomaselli

Giornalista, laureata in comunicazione, fotografo, cucino, parlo di food e non solo, recensisco ristoranti, libri ed eventi su siti del settore. Chiacchiero, polemizzo e faccio la morale ma scrivo anche ricette sul mio blog “Cucino da Vicino”. Nel resto del tempo: vivo.

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