6 locali fuori dal comune a Treviso e provincia

Pubblicato il 9 dicembre 2016

6 locali fuori dal comune a Treviso e provincia

“Sempre gli stessi posti”. “Mai qualcosa di nuovo a Treviso”. “Duemila locali tutti uguali”. “Non esiste più la mezza stagione”. Ai tromboni nostrani i luoghi comuni piacciono molto. A me invece no: a me non piacciono né gli uni (i tromboni) né gli altri (i luoghi comuni). Intendiamoci: di locali classici ed osterie tipiche Treviso e la Marca pullulano ad ogni angolo, e per fortuna, visto che tendenzialmente sono posti dove si mangia bene e si beve meglio, senza dover accendere mutui. Ma ogni tanto, qua e là, scovo una piacevole anomalia, una situazione ampiamente diversa da quelle a cui siamo abituati e affezionati. Ecco 5 locali fuori dal comune a Treviso e provincia.

Fantasia e premium cocktail nel verde di H-Farm

Un’oasi di piacere sospesa fra natura e tecnologia. Una situazione originale ed esclusiva in un locale democratico, alla portata di tutti. Un posto dove la cucina creativa a Km 0 strizza un occhio alle verdure stagionali coltivate tutt’attorno, e il cui moderno american bar ti trascina invece nel mood dinamico delle grandi metropoli straniere. L’osteria Le Cementine di Roncade è il primo ristorante aperto al pubblico di H-Farm: una soluzione top quando in provincia di Treviso cerchi qualcosa di realmente “diverso”.

Dove una forma d’arte tira l’altra

Cenare ai piedi di un palcoscenico, assistere ad una performance teatrale gustando prodotti di stagione e bevendo ottimo vino. Il Teatro del Pane di Villorba ti serve la cultura dritta in tavola, accompagnandola con frutta e verdura biologica, per pasteggiare mentre gli attori sfondano la “quarta parete” unificando teatro e ristorante, cliente e spettatore, cena e show. Un luogo unico, per una serata romantica che differisca da qualunque altra possa venirti in mente: qui due tra le più amate forme d’arte diventano una cosa sola.

Nella grotta del ‘700

Salotto open-air d’irraggiungibile atmosfera è La Terrazza, ristorante pensile dell’Albergo Sole, ad Asolo. Gustando le innovative ricette proposte, da quassù osservi la vita di “Uno dei Borghi più Belli d’Italia”, e i famosi cento orizzonti che si estendono tutt’attorno al villaggio. Per i romantici più coraggiosi e originali, su prenotazione è disponibile una saletta recuperata nei sotterranei del XVI secolo, “La Grotta di Bacco”. Effetto-wow garantito.

Serviti da solo, paga quanto credi

Tra le vigne di Valdobbiadene, ecco un locale talmente particolare da aver rischiato di chiudere, alla luce di un modello di business che di “business” ha proprio poco. Grazie al cielo questo non è accaduto, e così ancor oggi possiamo entrare all’Osteria Senz’Oste, affettare il pane della casa, servirci di Prosecco, salumi tipici, formaggi e uova sode, e poi lasciare il contributo che riteniamo equo nella famosa “cassettina delle offerte responsabili”.

Il girone dantesco dei sommelier

Un bellissimo ristorante classico con una cantina fra le più speciali d’Europa. Un pranzo o una cena Da Gigetto a Miane merita per anche solo per guadagnarsi l’opportunità di esplorarne la cantina, un vero e proprio luogo di perdizione per gli amanti del vino: tra angoli bui e scaffali in legno antico, trovano posto qualcosa come 1.500 etichette (di cui solo 38 dalla Strada del Prosecco), per un totale di 35.000 bottiglie complessive. Puoi scovare le più disparate referenze, provenienti dai quattro angoli del pianeta, come ad esempio una collezione di Pinot Noir che fa invidia al mondo intero.

Il ristorante col luna park in mezzo al bosco

E' aperta solo in primavera ed in estate, e il motivo è presto detto: l'osteria Ai Pioppi ospita un vero e proprio parco a tema per grandi e piccini, con attrazioni ecosostenibili costruite nei decenni dallo storico proprietario.

Immagine di copertina di Raffaella Vismara, facebook Teatro del Pane
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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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