Wild Ginger, non il solito all you can eat

Pubblicato il 21 febbraio 2017

Wild Ginger, non il solito all you can eat

Con un simpatico slogan moderno potremmo dire che il Wild Ginger “è tanta roba”, oltre ad essere un all you can eat sbarcato a Roma, zona Ostiense, nell’Agosto del 2016. Linda e Marco sono i proprietari, due giovani ragazzi che hanno inaugurato questo ristorante sobrio e ben arredato, con 100 coperti, aperto 365 giorni l’anno sia a pranzo che a cena che offre un menù davvero molto vasto, che spazia tra piatti della cucina Giapponese, Cinese e strizza l’occhio anche alla cucina Thai e ad alcune proposte italiane come il carpaccio di spigola. Linda, prima di aprire il locale, ha girato per i ristoranti concorrenti, per capire cosa proponessero e darsi un’idea di cosa le piacesse e quali – invece – fossero i punti deboli degli altri all you can eat; si è fatta così un’dea di quelli che voleva fossero i punti forza del suo ristorante e li ha riversati in Wild Ginger.
Prima su tutto la freschezza del pesce e la qualità degli alimenti. La prima si percepisce ad ogni boccone, il sushi è ben preparato, sodo e il riso che lo accompagna cucinato a dovere; c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si tratta di ordinare, lo si può fare più e più volte, trascrivendo i codici delle pietanze su un foglio prestampato e consegnandolo ai cortesi camerieri. I tempi di attesa, nel caso si vada a cena nel weekend, sono più lunghi di un normale ristorante del genere ma il tutto è motivato dal fatto che moltissime delle pietanze sono espresse (per esempio la salsa dell’anatra alla pechinese è preparata al momento dell’ordinazione e il “pennuto” viene marinato per due giorni prima di essere cucinato). I ravioli sono fatti in casa (il cuoco del locale vanta 10 anni di esperienza nel settore) e se ne trovano molte tipologie (confesso di averne assaggiate praticamente tutte le varianti e vi segnalo, sopra ogni cosa, quelli ripieni di verdure ma vi consiglio di ordinare quelli misti per assaporarli tutti).
Il menù poi, viene continuamente aggiornato per seguire i gusti degli avventori (vengono eliminati i piatti meno richiesti e aggiornato sempre con nuove proposte per stuzzicare i palati e non annoiarli mai). Linda mi ha descritto il procedimento di alcuni dei piatti proposti, dei must che conoscevo già perché famosi piatti giapponesi: la differenza di sapore è legata alla differenza di preparazione, per farvi un esempio il rotolo di riso con mazzancolle in tempura, prevede tre differenti momenti di cottura e frittura per assemblarlo, un procedimento che allunga i tempi ma che dà in cambio un sapore completamente differente, più ricercato e preciso, vincente al momento dell’assaggio.
La varietà e l’attenzione al cliente si vede anche nel menù dei dolci, vicino alle classiche proposte della cucina asiatica (gelato fritto di crema o cioccolato, dorayaki o il gelato al té verde) il ristorante propone i dessert Bindi (soufflé al pistacchio, tartufi, semifreddi e altro).
La cosa che più mi ha stupito è stata poi trovare una carta dei vini con una trentina di proposte tra bianchi, rossi e bollicine di tutto rispetto (Franciacorta, Astoria, e vini come Ribolla Gialla, Falanghina e Chianti Classico D.O.C.G) nonché un paio di birre artigianali tra cui la Isaac Baladin. Penso che tutto questo vi dia l’idea di come sia evidente il trovarsi di fronte ad un all you can eat di qualità completamente diversa dal solito, dove il livello di  attenzione è esteso a tutto, dal cliente alla presentazione dei piatti (sempre scenografici, con grandi stoviglie moderne e così ben presentati, da deliziare la vista ancor prima che il palato) un locale da provare, per spaziare in lungo e in largo le tradizioni culinarie asiatiche.
Wild Ginger - Via Ostiense, 97 - 00154 Roma. Tel. 06.93.37.49.67
Aperto tutti i giorni 12:30 – 15 e 19:00 – 0:00
www.wildginger.it

 

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scritto da:

Naima Tomaselli

Giornalista, laureata in comunicazione, fotografo, cucino, parlo di food e non solo, recensisco ristoranti, libri ed eventi su siti del settore. Chiacchiero, polemizzo e faccio la morale ma scrivo anche ricette sul mio blog “Cucino da Vicino”. Nel resto del tempo: vivo.

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