Da Sughero a Mestre, una cucina di pesce gourmet da coccolare i palati più desiderosi d'affetto!

Pubblicato il 30 novembre 2017

Da Sughero a Mestre, una cucina di pesce gourmet da coccolare i palati più desiderosi d'affetto!

Si chiama Sughero e rappresenta una gran bella sorpresa in quel di Mestre. Dalla strada si scorge questo delizioso ristorantino che già esternamente trasmette calore ed accoglienza. Confermata quest’ultima dal giovane titolare, nonché chef, Nicola Colli, un ragazzo cordiale e dal sorriso smagliante che lavora con tantissima passione. Non appena si entra si viene rapiti dall’ambiente coccolo, decorato con boiserie e abat-jour fatte a mano con il sughero, frutto del gusto pacato ma elegante di Nicola. Una ragazza molto mite ma estremamente professionale gestisce il servizio in modo esemplare, estendendo il calore dell’accoglienza del titolare a tutta la serata, tra una portata e l’altra, nel rispetto perfetto dei tempi e non facendo mancare nulla al tavolo.

Il gusto della sala col suo arredo elegante ma senza eccesso lo si ritrova anche nel menù. Pacato ma originale. Senza strafare si percepisce il tocco creativo di Nicola che, dopo una consolidata esperienza nel veneziano in qualità di executive chef, ha deciso di realizzare il sogno di un ristorante tutto suo.
Un menù non troppo lungo, come piace a me. Non viene il mal di testa a scorrerlo ma suscita un po’ di imbarazzo della scelta, quella sì. Perché tutto è decisamente sfizioso ed invitante. Ecco perché ci si mette un po’ a selezionare le portate. Decisamente le si vorrebbe provare tutte. Non confrontate le vostre opinioni col vostro compagno a voce troppo alta (prova questo così lo assaggio; tu invece ordina quell’altro così te ne rubo un po’!) perché l’atmosfera è soft e silenziosa, rischierete di rompere l’armonia. Già Sughero è un luogo rilassante, il tempo si ferma e prima che riprenda è giusto godersi quell’assenza di chiasso tra un boccone e l’altro a base di prodotti freschi e stagionali.
Dopo un entrée di benvenuto, nonché pane e grissini artigianali (impossibile non finirli tutti!), dovrete per forza decidere tra gli antipasti. In prevalenza pesce con qualche opzione vegetariana. I piatti riflettono la tradizione con un tocco di rivisitazione con la quale Nicola si diverte a rendere “personali” le sue proposte.
Ad esempio? Il tris di baccalà mantecato. E’ la prima volta che assaggio tre differenti proposte di questa tipicità, in genere servita unicamente nella versione tradizionale. 

​Invece Nicola si sbizzarrisce e propone anche il baccalà mantecato ai pomodori secchi e quello alla curcuma. Quello “classico” invece lo serve su del platano, a mo’ di paninetto. Delizioso!
Non è stato da meno l’antipasto a base di mazzancolle al bacon, sedano rapa e cipolla di Tropea caramellata. Saporito al punto giusto. Dal gusto deciso ed equilibrato.

Se accanto a voi si fosse seduto l’amico invisibile vegetariano avrebbe per certo optato per i nuggets di tofu alla curcuma (fatto in casa!).
Tra i primi piatti c’è l’imbarazzo della scelta. Dibattuta fino all’ultimo tra il risotto al mirtillo e salmone e i ravioli “alla busara” ripieni di scampi, hanno avuto la meglio i secondi. Dio mio che fame, al solo ricordo, mi sta salendo!

Se accanto a voi si fosse seduto l’amico invisibile vegetariano avrebbe per certo optato per i noodle al pesto vegano, tofu e pinoli tostati.
I secondi? Proposte di pesce non scontate. Come il nasello in crosta di lardo e pane servito con una salsina color verde sofficissima.

Se accanto a voi si fosse seduto l’amico invisibile vegetariano avrebbe (per certo?) optato per il burger di Bulgur con crema all’avocado. O forse per l’involtino di pasta fillo alle verdure. Ma se il posto glielo avesse rubato quell’altro amico classicone, avrebbe piuttosto optato per il fritto misto, senza troppo osare.
E per dessert avrebbe scelto anche lui il classico tiramisù (servito con classe in un bicchiere). A me che invece piace “osare” è toccata la cheesecake alla zucca e salsa al mou, di quei dessert che alleviano anche le peggiori sofferenze.

Rilassata e con la pancia piena (ma per nulla appesantita) sono uscita da Sughero. Soddisfatta ma soprattutto con tanta, proprio tanta, voglia di ritornare!   

  • CENA BLOGGER

scritto da:

Maria Isabella Rebecca

Sommelier curiosa, degustatrice eclettica oltre che cronica! A spasso per ristoranti e cantine, mi piace annusare, sorseggiare, assaggiare ed intervistare chef e vignaioli, condendo immancabilmente le loro storie con un pizzico di romanticismo!

IN QUESTO ARTICOLO
  • Suber

    Viale Giuseppe Garibaldi 91, Venezia (VE)

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