Dalla Costa Smeralda a una villa del 500: la storia di Christian, il manager di Villa Barbarich a Mestre

Pubblicato il 12 febbraio 2018

Dalla Costa Smeralda a una villa del 500: la storia di Christian, il manager di Villa Barbarich a Mestre

Christian, padre di famiglia e manager impeccabile, dopo una precocissima carriera che è culminata con l’incarico di direttore negli hotel del Bagaglino per 6 anni a Porto Cervo, assume dall’inizio la direzione dell’Hotel Villa Barbarich, lussuosa villa del XVI secolo a due passi da Venezia. La sua raffinata gentilezza è pari solo al piacere che si prova nel sentirlo raccontare del suo lavoro.

Dove e quando hai cominciato?
Ho cominciato molto presto, prima negli hotel della Val D’Aosta, la mia regione di origine. A 29 anni mi sono ritrovato direttore degli Hotel del gruppo Bagaglino a Porto Cervo: 140 dipendenti, un albergo, tre residence, la spiaggia e un teatro.
Poi sono stato a Padova ad aprire il primo Hotel del gruppo Campanile in Italia, e a seguire in diverse realtà di catena come Golden Tulip, Crowne Plaza e altri hotel individuali nel triveneto. Sicuramente i miei ricordi più belli sono legati alla Sardegna, avevamo Lele Mora che ci mandava artisti di ogni genere, ho visto cose pazzesche...

Per esempio?
Incontravo ogni giorno con qualche personaggio dello spettacolo: Galeazzi, Amadeus, Giobbe Covatta, Edorardo Vianello, Oreste Lionello, il Mago Forrest che ho visto nascere come artista... Un giorno ho fatto una figuraccia colossale: mi si era presentato Del Piero che chiedeva un posto in un ristorante per lui e altri dieci suoi commensali. Io ho chiamato, ma il ristorante era già pieno così ho fatto il nome di Del Piero per giocarmi quella carta e trovargli il posto. Quando è arrivato al ristorante si è trovato assalito da fan e giornalisti, e non l’ha presa tanto bene: voleva passare qualche ora in incognito. Beh, diciamo che dagli errori si impara, e poi io dovevo portare a casa il risultato. E in fondo ci sono riuscito.


Da quanto tempo sei il direttore a Villa Barbarich?
Sono qui da aprile 2015, sono arrivato 10 giorni prima dell’inaugurazione sia dell’albergo che del Ristorante Malipiero. Abbiamo cercato di sviluppare assieme tutti gli aspetti dell’accoglienza: le camere e il ristorante. Col tempo abbiamo cercato di separare il ristorante Malipiero perché diventasse sempre più un luogo di ritrovo e piacevolezze per chi abita a Mestre e dintorni.
Poi sono arrivati la Spa e la piscina aperta, e siamo diventati un vero e proprio resort urbano. L'anno scorso abbiamo avuto un forte incremento di presenze: il nostro pacchetto di ingresso in piscina, ad esempio, prevede una formula composita: un light lunch a Malipiero e poi l’accesso alla piscina, che è a numero chiuso e si sta davvero bene. Senza calca, senza fretta.

Qual è la caratteristica principale di questa struttura?
Questa è una struttura che regala serenità: spazi verdi, senza rumore, la giusta quantità di persone, prodotti di altissima qualità nel ristorante, una piccola carta di snack gourmet: frutta e piatti freddi. Alcuni clienti vengono qui e non vanno neanche a Venezia, dopo la colazione si fermano in piscina, dove, anche nelle giornate calde si sta a meraviglia, non si fanno code, c’è tutto. Sembra di essere stati in vacanza due giorni anche se ti sei concesso solo una domenica.


Qual è il compito più difficile nel gestire una struttura articolata come Villa Barbarich?
Fare in modo che tutto funzioni alla perfezione.
A me piace accogliere e coccolare i clienti, voglio che si sentano più che a casa. Se hanno fatto un lungo viaggio il check in deve essere una festa, li accompagno fino alla loro camera e mostro loro cosa offre la nostra struttura perché possano riposarsi: un giro alla Spa, una passeggiata nel parco o una pennichella a bordo piscina. Io penso che il mio mestiere consista nel far loro venir voglia di star sempre meglio e sfruttare al massimo le potenzialità della loro vacanza.
Voglio che tutti le persone che lavorano qui si comportino in questo modo, perché offrire un’esperienza indimenticabile al cliente è la chiave del nostro lavoro: ma non sempre è facile bisogna che nella squadra non ci siano malumori e che le persona siano capaci di lasciare a casa i problemi privati.

Mi racconti la soddisfazione più grande che hai avuto negli anni del tuo lavoro?
Una soddisfazione grande me l’ha data un mio amico e collega che lavora in un’altra struttura. L’anno scorso mi ha chiamato per dirmi “mi hai battuto”: perché io, con Villa Barbarich, ero arrivato al terzo posto di Tripadvisor 25 travellers’ choice d’Italia, e lui era al quarto posto...
Un’altra soddisfazione me la danno alcuni clienti che sanno che sono goloso, ogni volta che arrivano la prima cosa che fanno è venire nel parco e invitarmi con loro, offrirmi da bere, mangiare un dolcetto e parlare delle cose che ci sono successe. Per me è un piacere, ed è il vertice del mio concetto di accoglienza.

Qual è il tuo piatto preferito tra quelli in carta nel ristorante Malipiero?
L’altra sera sono venuto a provare il gran buffet a base di pesce, e ho trovato che il nostro trionfo di crudi è davvero spettacolare: nella varietà, nel gusto e nella presentazione. Ma io sono un gran goloso, e per me i dolci che prepara la nostra chef pâtissier sono davvero una gioia per gli occhi e per il palato. Per esempio adesso c’è un dolce che ti arriva con una forma sferica e tutto bianco, tu pensi di avere una mozzarella nel piatto, invece si tratta di una mousse al cocco e tequila che ha un sapore sbalorditivo, forse è quello il mio piatto preferito al momento.


Progetti futuri?
Vorrei realizzare un percorso salute nel nostro parco, con dei corsi di yoga all’aperto per creare una vera e propria esperienza wellness a tutto tondo: una colazione salutare, un menu bilanciato al Ristorante Malipiero, la Spa e le nostre massaggiatrici thailandesi. Ormai le grandi strutture internazionali devono essere capaci di offrire il benessere e un approccio naturale e salutistico.


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  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Rossella Neri

Filologa, ma sto tentando di smettere con una terapia d'urto a base di ristoranti. Per passione cucino, scrivo ricette, (in)seguo gli chef e cerco ristoranti capaci di tenere testa alla mia indole ipercritica da signorina Rottermeier.

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