Nato nei locali di un'ex mesticheria del quartiere Sant'Ambrogio, a Firenze, CRU – Cucina Rustica Urbana è un bistrot che propone cucina di ricordi e buon bere. Dalla Calabria a Firenze, passando per il Piemonte e la Lucania, la proposta di Gabriele, calabrese, e Talitha, livornese, è un viaggio che racconta le origini e le esperienze vissute qua e là. Nato come posto dove "fare tardi", dall'esigenza dei due soci, nasconde un grazioso e accogliente giardino urbano popolato di erbe aromatiche, pomodori, carote, limoni e viti che diventeranno pergolato.
Radici e curiosità sono l'humus della cucina di Gabriele Stellittano, formatosi fra l'alberghiero di Cuneo, i luxury hotel svizzeri e il Piazza Duomo di Enrico Crippa, prima di trovare la sua strada fiorentina passando da Cucina Torcicoda, Procacci e Formaggioteca Terroir. Accanto a lui c'è Talitha, esperta di specialty coffee, che l'esperienza nel settore se l'è fatta fra Eataly a Roma e Ditta Artigianale a Firenze.
Impreziositi da materie prime provenienti dall'orto e dal frutteto di famiglia, ma anche da prodotti ricercati o iconici, i piatti di Cru si fanno apprezzare siano essi di carne, di pesce o vegetariani. "Must" assoluto è lo Spaghettone 220 aglio e olio del CRU, con crema di aglio Caraglio, olio al peperoncino, peperone crusco e pan grattato. Ma non vanno trascurate la zuppa di porcini, patate e porri, le Mafaldine fatte in casa con curcuma, semi di lino e semi di girasole con ragout di Mora Romagnola e ginepro e, fra i secondi, la Tomahawk di Mora Romagnola arrosto, servita con patate arrosto o fagioli all’olio o insalata. Al brunch e non solo trionfano il Tuna Club o lo Space Truffle.
Fronte vini, la cantina propone una settantina di etichette fra rossi, bianchi e bollicine, che partono dalle più insolite cantine italiane per "viaggiare" in Europa. Anche i cocktail sono percorsi: basta provare l'orientaleggiante Sa-Ikee, lo speziato CRUnchy-BloodyMary e il classico, ma ricercato Negroni del CRU.
