Una storia che ripercorre la vita di un’intera famiglia ma anche il racconto di una grande passione per la cucina, per la convivialità e per sua maestà la pizza, la regina degli impasti ma forse, esagerando, la regina d’Italia tutta. 

La Pizzeria Maxim è questo e molto altro, è tenacia e competenza, ricerca della materia prima ma anche convivialità  - perchè che pizza sarebbe senza qualcuno con cui condividerla - e soprattutto è la storia di chi non ha mai mollato, ci ha creduto e infine ha vinto. 

Siamo andati a conoscere Maria e Gaetano Falcone che ci hanno raccontato come è iniziato e cosa è oggi la loro Pizzeria Maxim di Montà.

Da dove iniziamo? 


Gaetano:
Direi di iniziare dal principio, da quando nel 1999 mio padre Bruno decise di rilevare questo locale che già all’epoca si chiamava Maxim, da qui la decisione di mantenere il nome perchè ci sembrava bello, facile da ricordare. Devi sapere che miei genitori appartenevano a quella prima generazione di ristoratori meridionali che, arrivati a Padova, scelsero di entrare nel mondo della ristorazione grazie anche ai tanti anni di lavoro in questo settore già all’attivo in terra natia. All’epoca qui si faceva sia pizzeria che ristorante ma era sicuramente la pizzeria il grande fiore all’occhiello del locale; una pizza quella proposta e realizzata da mio padre che era però una pizza di stampo classico, non napoletano. 

Maria: Si poi quando mio padre venne a mancare io e mio fratello Gaetano, che già seguivamo il locale, continuammo la tradizione di famiglia rispettivamente in sala lui e agli impasti della pizza io. Stare tra la farina era una cosa che avevo sempre fatto, i miei primi ricordi sono di una me bambina che guarda papà fare le pizze e quindi mi è sembrato naturale proseguire quanto iniziato e portarlo avanti sin qui. 

Un locale storico ormai che alla seconda generazione di ristoratori al comando, riscopre però una pizza diversa da quella di un tempo. Sbaglio? 


Maria:
No no anzi, è proprio così. Diciamo che è stato un lavoro fatto per gradi perchè anche io avevo bisogno di formarmi, imparare, crescere e comprendere quali fossero effettivamente le mie competenze, ma anche le cose che mi piacciono. L’unica cosa che sapevo fin dal primo giorno è che la pizza classica che proponeva mio padre mi stava stretta, non mi rappresentava, non era insomma la mia espressione. Semplicemente era la pizza di mio padre. Galeotto fu il Covid, momento durissimo per tutti, che però mi permise anzitutto di tornare a formarmi, ma poi anche di provare e sperimentare e, ultimo ma non meno importante, di trovare un tratto distintivo che ci facesse emergere in un momento dove tutti ahimè facevano asporto. Quel tratto oggi io lo chiamo pizza napoletana moderna, ed è il mio più grande orgoglio. 

Gaetano: Come dice Maria la pizza proposta qui da Maxim, che nel frattempo non è più ristorante ma solo pizzeria appunto, è molto diversa da quella che faceva mio padre. È una pizza sicuramente più ricercata, più autentica, ma sai lo dico perchè è una cosa a cui tengo particolarmente: seppur sia cambiata nella fattura, non è cambiata nello spirito. Qui da Maxim la pizza è e sempre sarà un piatto popolare pensato per essere di tutti, per tutti. È una cosa a cui mio padre teneva particolarmente e che noi cerchiamo di portare avanti, ci piace pensare che il cliente ci scelga per questo perchè la pizza è nulla senza condivisione; la pizza è famiglia. 

Una pizza napoletana moderna, ci spieghi meglio?


Maria:
Non è propriamente una pizza napoletana perchè non ne rispetta le caratteristiche che, da normativa, sono regolamentate ma è la mia versione di pizza napoletana che quindi mi piace chiamare moderna. Sicuramente ricorda la classica napoletana sia chiaro, ma l’impasto è diverso e poi gli ingredienti sono il mio tratto distintivo perchè, sempre freschi e di stagione, mi permettono di sperimentare enormemente. Qui il merito va anche a nostra madre che ancora oggi in cucina è il nostro “controllo qualità” dei prodotti che scegliamo ed è una enorme garanzia perchè so che quello che passa il suo palato allora posso proporlo ai nostri clienti. 

C’è una pizza che ami particolarmente? 


Maria:
Oddio, va bene anche se non è a menù? Solitamente quando voglio proprio sognare me la faccio con melanzane fritte, pomodorini gialli e bufala, basilico - una valanga di basilico - porcini e salamino. Si lo so, è una bomba, ma devi capire che la pizza a me piace troppo, la mangerei tutti i giorni. Ecco, ora mi toccherà mettere a menù anche questa. 

E una pizza simbolo di Maxim? 

Maria: Sicuramente la margherita o quella con la tartare, le uniche che non togliamo mai a prescindere dalla stagione. 

La Pizzeria Maxim
Via Montà, 113 - Padova 
Tel. 3495532539 

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