Iniziato come un progetto di potenziamento del comparto food, la cucina del Viveur Experience si arricchisce diventando un’identità a sè, nuovissima e con un’anima tutta sua, ma sempre all’interno dello stesso locale, intimo e raccolto, che sa coniugare momenti di cultura artistica, musicale e letteraria al buon cibo e a un beverage di altissima qualità. Adesso ancora più di prima.
“E come nove anni fa avevamo affidato alla figura del Viveur, ovvero colui che vive bene, una persona al contempo raffinata e gaudente, amante della vita mondana e dei piaceri che offre, il concept dello street bar racconta il titolare, Stefano dell’Annaoggi abbiamo scelto Gourmand come personaggio immaginario in cui identificare la cucina del nostro nuovo ristorante”.


Gourmand inteso come il ghiottone, alias il buongustaio, che vuole godere dei piaceri della buona tavola, potendo contare su una proposta gastronomica raffinata ma di sostanza.
Da tenere a mente, infatti, che c’è una sostanziale differenza tra gourmet inteso in senso ampio e gourmand: il primo termine, infatti, rimanda sì a una cucina creativa e moderna, ma spesso accostata a portate definite da moderate quantità. Il secondo, invece, aggiunge al tocco gourmet che piace tanto anche una connotazione diversa, di sostanza, senza che nessuno corra il rischio di alzarsi da tavola con ancora appetito.


E in quest’ottica fin da subito appare evidente la grande coerenza tra il nome Gourmand (buongustaio) e il menù, da cui si evince da un lato un’estrema ricerca e qualità delle materie prime utilizzate nella realizzazione dei piatti e dall’altro la giusta quantità per ogni porzione.
Altra cosa importantissima: ogni portata avrà il suo piatto, così come spesso accade nei ristoranti di un certo livello e come preludio per un’esperienza gastronomica indimenticabile.


Entrando nello specifico vediamo che il menù si sviluppa in una ventina di portate in totale, che si snodano tra antipasti, secondi e dolci.
Una scelta che suggerisce: pochi piatti, ma fatti bene. E che cambiano periodicamente inseguendo la stagionalità. A loro volta si suddividono tra piatti di mare, terra e alcune proposte vegane.
Qualche anteprima. Interessante la selezione di crudi di mare, sia in versione classica, sia inseriti in un tris di tacos farciti. 


Tra gli antipasti di terra ottimo il carpaccio di magatello, sempre crudo, mentre i vegani possono contare su qualche deliziosa proposta ben equilibrata oltre che su una Vegan Pokè ricca e gustosa.
Sbirciamo i secondi di mare e ci viene l’acquolina in bocca nel leggere di una tagliatella di calamaro, così come di un filetto di baccalà cotto con tecnica particolare ed esaltato da diversi ingredienti di stagione. 


Anche la carne, selezionata accuratamente tra le migliori proposte sul mercato, ha un ruolo da protagonista: vanno a ruba l'anatra confit, la presa iberica, il filetto di vitello cotto a bassa temperatura, le costine di agnello in crosta di erbette e verdure di stagione.


Dulcis in fundo...i dessert, bellissimi e scenici, che talvolta si completano al tavolo.
In questo periodo non mancherà un cuore in 3D fatto di cioccolato bianco e ruby con interno di gelato e una semisfera di cioccolato fondente ripieno di fichi e adagiato su un base di copeta sbriciolata per omaggiare il Salento.


Il tutto proposto anche in food pairing. Sì hai capito bene: ogni portata può essere accompagnata da un cocktail ideato appositamente in grado di dare equilibrio a tutto pasto, che segua i concetti di concordanza o contrapposizione, anche in base ai gusti dei commensali.
Che dire, una nuova e importante sfida per questo locale, vissuta con l’entusiasmo e la consapevolezza di chi, durante tutti questi 9 lunghi anni ha saputo dettare mode e soddisfare palati.



Viveur - Via Umberto I 27, Lecce- T: 3312837347


 

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