Nella moltitudine di ristoranti leccesi, ce n’è uno nuovissimo che in maniera timida ma, forse più indiscreta inizia invece a farsi decisamente notare. Per gli sguardi più attenti da qualche mese, da agosto per la precisione, in cima ad un portone antico di uno dei palazzi recentemente ristrutturati su Via Padre Bernardino Realino, il viale alberato che porta al centro storico, è sbucata una piccola insegna con su scritto “Al verde, cucina ricreativa”. Beh, una volta aperto quel portone sarà come entrare in casa di un’anziana signora leccese appassionata di stile liberty, ogni cosa in questo luogo è stata preservata dalle sue origini. E l’eleganza di un tempo, si respira in ogni angolo. 

 


Ad accogliervi troverete Ciccio e Martina, l’anima di questo posticino. Sono loro che hanno dato vita a questo nuovo progetto, tutto da scoprire. Ciccio è al timone dello staff di sala e con il suo fare estroverso è riuscito a ricreare un’atmosfera amicale e intima, Martina invece è la cuoca e, con il suo docile riserbo, si lascia scoprire in tutta la sua grandezza, una volta provato il menu, ricco di ricette adatte a una clientela curiosa di esperienze di gusto, pronta a esplorare il suo mondo, i suoi viaggi ma, più di tutto, la sua più grande passione, la cucina. La prima precisazione è sul nome «pur chiamandosi Al verde, la nostra trattoria non è di sola ispirazione vegetariana». Il senso di questo nome è da ritrovarsi nella filosofia di una cucina sana e sostenibile che pone al centro del suo essere il rispetto per l’ambiente e la lavorazione di prodotti di qualità, freschi e genuini provenienti da piccoli fornitori locali. 
 


Una cucina ricreativa che, come professava Gualtiero Marchesi, «ricrea e vivifica un desiderio di semplicità e di bontà, scaturito dal fatto che il cibo ci sostiene e ci dà piacere» con ricette locali unite a piatti di ogni parte d’Italia che, come uno dei più divertenti passatempi enigmistici, ci svela il mondo dei ricordi di Martina, ma anche una filosofia di cucina dinamica che cambia sia in base alla stagionalità sia secondo i viaggi, le ricerche e gli studi che fanno Ciccio e Martina insieme e che sono parte integrante di un modo giovane e alternativo di fare ristorazione. Tra gli antipasti ad esempio, se da un lato troviamo i “muersi” il tipico piatto salentino composto da rape, legumi e pane fritto dall’altro c’è la sua versione della feta fritta, con miele, timo e semi di sesamo, ricetta tipica invece della cucina greca che fa parte di una delle esperienze lavorative della cuoca. 
 


Con questa bella lista di antipasti, a partire da dicembre, i ragazzi hanno pensato di aprire le porte prima del solito per un aperitivo dopolavoro anche infrasettimanale, con la possibilità di “pizzulisciare” già a partire dalle 19 sia dentro che fuori nella corte interna riscaldata, con un bel frittino misto di polpette e crocchette di patate locali con salsa agrodolce oppure il classico tagliere di salumi, formaggi e verdure di stagione accompagnato dalla focaccia al rosmarino e da un bel gin tonic. O un calice di vinello della casa dei Produttori di Manduria per chi gradisce. 
 


I primi sono la vera passione di Martina che è un’amante della pasta fresca, legata indissolubilmente alla sua preparazione lenta e minuziosa. Ancora una volta al piatto tipico come le orecchiette con cime di rapa fresche si affianca la tradizione di un’altra regione d’Italia, in questo caso le tagliatelle alla bolognese nella ricetta tipica emiliana. Ma c’è anche lo spaghettino di soia con verdure e anacardi, piatto orientale che racconta un’altra passione della chef: l’Oriente e la sua cucina. Le zuppe tipiche di questa stagione cambiano ogni giorno tra queste c’è molto spesso la ribollita toscana, legata a ricordi di famiglia ma oggi è la volta di farro, castagne e funghi. Da provare con un buon calice di rosso, che potrete scegliere nella lista di piccole cantine locali selezionate da Ciccio. 
 


Tra i secondi invece si va dai pezzetti di cavallo al sugo che rispettano in maniera puntigliosa la ricetta tradizionale agli spiedini di agnello abruzzesi o la battuta di fassona servita, con un’interessante crema inglese salata e con cipolle marinate, e poi dovete assolutamente provare il suo gulash di manzo e i buns della casa preparati con le sue mani e farciti con hamburger di manzo, ananas grigliato, caciocavallo silano e bacon croccante oppure la versione veg con farinata di ceci al rosmarino con salsa tahin e insalata di cavolo cappuccio. Ogni voce del menu indica sapientemente gli allergeni e le componenti per allertare anche gli intolleranti. La lista dei dessert dà la giusta dose di tenerezza a questo menu variegato e misto dal tiramisù alla ricetta tipica irlandese delle sfogliatine di mele. Non bastano i prodotti di qualità per fare di un posto, un nome vincente, ci vuole passione, ricerca, e anche un po’ di leggerezza. I piatti della trattoria ricreativa Al verde sono tutto questo, sono timidi e sfrontati, una calamita per gli amanti della buona cucina. 

Al verde - Via Padre Bernardino Realino, 4 - Lecce. T:  3349007196

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