Spesso le idee sono risposte ai bisogni, pratici o spirituali. Tipo: «Possibile che non ci sia un posto dove cenare, come si deve, dopo una certa ora?». CRU – Cucina Rustica Urbana, il bistrot con giardino urbano creato da Gabriele Stellittano e Talitha Tognetti in un'ex mesticheria del quartiere Sant'Ambrogio, ha risposto a questa esigenza materiale per poi esprimere, nel concept e nel gusto, la personalità dei due soci. Che sia il menu ristorante o quello al banco, all'aperitivo o al brunch domenicale, CRU si è già imposto come un locale in grado di sorprendere con sapori originali e schietti, in un contesto davvero piacevole.


Ai fornelli della cucina rustica urbana c'è chef Gabriele, nato in Calabria, cresciuto in Piemonte dall'età di 10 anni e passato dall'alberghiero di Cuneo, dalla formazione nei luxury hotel svizzeri e da diverse esperienze nella ristorazione fra cui quella al Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba. “Lì ho capito cosa era importante per me, nel lavoro e oltre il lavoro”, confida. A Firenze ha lavorato da Cucina Torcicoda, Procacci e Formaggioteca Terroir.

Talitha, livornese, viene dal mondo degli specialty coffee e da esperienze nel settore da Eataly a Roma, alla Caffè Vergnano, e in Ditta Artigianale a Firenze dove negli anni ha iniziato a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità, lavorando sulla materia caffè per poi dirigersi verso il settore risorse umane. E al contempo è il braccio destro di Gabriele.

Perché nasce Cru?

Gabriele: Con Talitha volevamo aprire un locale nostro, fare qualcosa di bello che ci desse soddisfazione e gratificazione maggiori. Quando staccavamo dal lavoro, la sera, e volevamo mangiare qualcosa di gratificante dopo una certa ora, non trovavamo nulla. Così ci siamo detti: perché non apriamo un posto dove mangiare bene fino a tardi? In Australia, dove ho vissuto per un periodo, c'è un locale che mi ha ispirato in tal senso.

Piccolo, accogliente, sorprendente: è il locale che volevate?

Gabriele: L'idea era quella di creare un posto bello. Non chic, perché io non sono chic. Ma qualcosa che colpisca pur facendo sentire a casa. Abbiamo trovato questo fondo e ci abbiamo lavorato, con l'aiuto pratico di mio padre: ha delle mani d'oro, come si può notare peraltro dal bancone.

Talitha: Personalmente mi sono occupata della parte estetica e di design, dai colori dei muri ai lampadari, fino ai piatti più adatti per le singole proposte, così da rendere i piatti buoni ma anche belli da vedere. Un esempio? L'uovo al padellino al tartufo servito direttamente nel padellino.

Un menu che riscopre ed esalta sapori tradizionali e originali. Come cambia la proposta?

Talitha: All'inizio era parecchio variabile, le proposte cambiavano ogni due-tre giorni. Ma scrivendo tutto sulla lavagnetta diventava un bel po' impegnativo. E la gente spesso torna per ritrovare un piatto che ha già mangiato e gli è particolarmente piaciuto.

Gabriele: Vero. Ci sono piatti come lo Spaghettone, olio, peperone crusco, crema all'aglio e briciole di pane, che sono rimasti sempre in carta. Così come il tagliolino al tartufo fatto in casa, l'unico dettaglio che cambia, in base alla stagione, è il tipo di tartufo e di conseguenza il prezzo del piatto. Altri piatti orti sono la crepe con crema di pistacchio al tartufo e tartufo in scaglie e l'Uovo 62°, con crema di patate a tartufo.

Quali sono i riscontri “argomentati” alla vostra proposta?

Gabriele: Oltre alla piacevole esperienza di gusto, vengono apprezzate la competenza, la tecnica, la creatività e la riconoscibilità dei sapori.

Siete un posto dove si torna?

Talitha: Da quanto visto sinora, possiamo dire di si. Tanti americani, che passano un paio di mesi a Firenze, sono tornati da noi più volte. Poi c'è un professore giapponese che ci viene quasi quotidianamente a trovarci. Si sente a casa, tanto da sentirsi libero di chiederci qualcosa di specifico da un giorno all'altro. Nei limiti del possibile, si cerca di accontentare tutti. Ma non tornano solo i turisti o gli stranieri: sono tantissimi gli amici fiorentini che da noi si sentono a casa.

Cosa ha portato Talitha a Cru?

Gabriele: Concretezza. Io ne penso un miliardo, lei è il filtro di quello che penso.

Talitha: Lui ha tante idee, alcune buone, altre da filtrare. Io provo a pensare con la mente dei clienti, a mettermi nei loro panni. E credo che l'unione dei nostri due caratteri e delle nostre due personalità generi quell'equilibrio magico che rende speciale CRU. Non solo per noi.


Cru - Cucina Rustica Urbana
Indirizzo: Via dell'Agnolo, 48 R - Firenze
Telefono: 0552344120
 

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