Venezia non mi piace. Anzi non mi piace a Natale e a Carnevale, al Redentore e alla Salute. Praticamente una volta al mese c'è qualche festa importante che porta in città orde barbariche a caccia dello spettacolo. 

Poi ci sono quelle poche settimane, tra una festa e l'altra, in cui la città si svuota (almeno un po') e gli albergatori partono per le Maldive. E' in questi momenti che mi piace girare per i percorsi meno battuti senza avere la senzazione di fuggire dal grande flusso, ma solo di godersi una città che non è fatta solo di Strada Nuova, Rialto e Piazza San Marco.

Questo è il mio bacaro tour preferito in questo momento. 

Dalle 15 alle 16: Al Parlamento e Ai 40 ladroni


Comincia tutto dai Tre Archi, perché quando vengo a Venezia non posso fare a meno di farmi uno spritz e un tramezzino dai ragazzi che mi informano sui nuovi concerti (venerdì sera e domenica al brunch).
In 11 minuti, dal Parlamento sei ai 40 ladroni passando per il campo del ghetto nuovo, che, c'è poco da fare, è la zona di Venezia che preferisco.
Ai 40 ladroni se posso mi siedo in una sedia colorata sulla fondamenta, e se c'è Paolo gli chiedo di portarmi i cicchetti del giorno, perché sono sicura che lui mi porta pesce fresco cotto "in modo naturale" come dice lui, cioè alla svelta per non perdere il sapore e con l'olio buono.

Dalle 16:30 alle 18: Da Ai 40 ladroni fino Al volto 


E' ora di fare una passeggiata un po' lunghetta passando per Campo Santa Fosca, davanti alla statua di quel gran polemicone del Paolo Sarpi, un mito. La mia direzione è l'enoteca Al Volto, dove, dopo tutto il mangiare mi faccio un bel bicchiere di vino e se me ne danno uno un po' farte mi faccio un crostino al baccalà, che qui lo sanno fare da dio.

Dalle 18:30 alle 20: Da Al volto alle Do Marie & Scuela 


Lo so, lo so, è il posto più turistico del mondo ma non posso farne a meno: un passaggio in Piazza lo faccio sempre, aspetto che l'orchestra del Quadri o del Florian attacchi e mi metto a piroettare in mezzo alle Procuratie. Tanto chi mi conosce?
Dopo la piazza, verso l'Arsenale vado Ala scuela e mi prendo una fritturina, giusto perché tutto quel movimento mi ha provocato un certo languorino. Se poi sono stanca e fa freddo mi trasferisco a cena Ale do Marie, stessa gestione.

Per le 21: Vinaria


Ultimamente quando vado a Venezia cerco sempre di fermarmi a cena in Vinaria, anche se non è il posto più economico che conosco è sicuramente uno dei più belli e dopo tante osterie vecchio stile coi tavoloni di legno, ci vuole un po' di contemporaneo scintillio. Se i frittini e la cipolla delle sarde ti hanno già riempito lo stomaco, ordina una crema di legumi e mazzancolle, o un bel piatto di crudi. E via che la serata è indimenticabile.

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scritto da:

Margherita Maggio

Mi piace farmi raccontare una storia, cambiare umore ogni 5 minuti e collezionare stampi per i dolci. Per guadagnarmi da vivere vado a cena fuori la sera, e poi lo racconto su 2night: in fondo mi è andata alla grande.

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