Stile industriale: 6 locali da provare a Milano

Pubblicato il 23 dicembre 2018

Stile industriale: 6 locali da provare a Milano

Ex officine, edifici che una volta ospitavano fabbriche e che oggi sono diventati locali e ristoranti che sanno mantenere quel fascino industrial di un tempo. Una via di mezzo tra retrò e post industriale, particolari del mondo della Milano che lavorava si fondono con elementi di design, dando vita a luoghi dove è un piacere fermarsi a mangiare o a bere una birra. A Milano la scelta per una serata all’insegna dell’industrial style non mancano. Facciamo un giro in quelli che conosco o che vorrei provare appena ho una serata libera da dedicare ad una cena stilosa.

A cena nell’ex officina

Si inizia dalla Trattoria 18/28, in zona Porta Romana. Qui un tempo c’era un’ex officina dove si riparavano auto. Particolari in metallo si alternano con elementi in legno, impreziositi da un tocco vintage. La carta punta sulla cucina italiana, proposte buone e genuine, senza imprevisti al momento del conto. Tradizione con qualche incursione estera, con il menù “Foie gras”, a base di Scaloppa di fegato grasso d’anatra fresco con composta di frutta e cipolla rossa caramellata. 

La birra appena fuori Milano

All’Officina della Birra, a Bresso, non manca lo spazio. Location che può ospitare fino a 350 posti, arredata in stile industrial, che richiama il passato degli anni ’60, quando qui funzionava un’officina meccanica. Sul soffitto c’è ancora il carroponte, sulle pareti si possono vedere le stampe di un tempo e dietro al bancone ci sono i serbatoi che costudiscono la birra. E a proposito di birra, quella servita è prodotta in loco: chiara, chiara doppio malto, rossa, rossa doppio malto, weizen e dunkel weizen.

Musica e pinta artigianale

Ci spostiamo nell’ex fabbrica della Richard Ginori, tra Rubattino e l’Ortica. Il tetto di Impronta Birraia è ricavato dal vecchio edifico, la location mantiene un’aria perfettamente industrial. Della vecchia fabbrica ha ereditato anche i grandi spazi - 380 metri quadrati per 140 coperti -, con tracce post-industriali che si mischiano ad elementi d’arredo artigianali. Tutto l’anno ci sono le birre “perenni”: Stout Calm, la morbida e ruvida IPA Trhibu o la fruttata Golden Ale Entropia, che affiancano anche le proposte stagionali. Nel fine settimana musica live.

L’osteria dal tocco industriale

Pareti di mattoni con elementi in metallo vissuto. I tavoli sono in legno e ferro e l’ambiente riesce a fondere alla perfezione l’anima industriale con quella vintage. Il risultato è che la sala dell’Osteria del Tac è anche accogliente, merito anche del legno sul pavimento, con un tocco di eleganza. La carta privilegia specialità pugliesi, ma con un impiattamento attento alla forma. Da provare le pizze, con tre diverse farine: 00, integrale e al nero di seppia. Alla fine resta un incredibile senso di leggerezza.

Nel cortile della vecchia fonderia

Non si trova subito. Per arrivare alle Fonderie Milanesi bisogna attraversare un cortile in cui ancora oggi si affacciano garage e officine. La sensazione è un po’ quella di fare una passeggiata indietro di un secolo, nella Milano che fu. In fondo c’è l’ex fonderia artistica che dal 2013 è un locale dall’aria post industriale: mattoni a vista e uno splendido cortile da godersi con la bella stagione. Siamo in via Giovenale, zona Bocconi, location perfetta per un aperitivo o una cena all’insegna dello stile.

Seduti al tavolo dell'ex segheria

Iniziamo dal nome: Carlo e Camilla in Segheria. Allora, Carlo è Cracco ma Camilla non è la duchessa di Cornovaglia. Ecco, il gioco del nome sta proprio qui. Il resto è uno spettacolo per gli occhi: lampadari e preziose porcellane, soffitti altissimi e atmosfera che rimanda al 1929, ai tempi della vecchia segheria. Siamo in via Meda, i cocktail sono firmati da Filippo Sisti, in cucina i piatti sono creati da Emanuele Pollini e Simone Gobbi.

Foto di copertina dalla pagina Facebook di Fonderie Milanesi

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scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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