Unire i sapori orientali con la cucina mediterranea: un percorso che il Dinzu, ampio, suggestivo e modernissimo ristorante nel complesso “Leonardo” del BHR Hotel, ha appena cominciato… Ma nel quale può già dire di trovarsi piuttosto avanti. Quando, molto presto, ti ritroverai ad assaggiare da queste parti un nigiri con salsa al tartufo, ricordati queste parole: il Dinzu è il ristorante fusion del futuro, a Treviso.

Sake Tartare

La versione completa di questo nobile antipastino di mare viene servita con avocado a fette, wasabi, salsa di pesca, maionese piccante (salse tutte home made, come tiene a precisare il buon Xia Yin, titolare del locale) e tobiko (uova di pesce volante): la Sake Tartare è un piccolo capolavoro coreografico che fa subito montare l’aquolina. Nella sua versione all-you-can-eat, questa battuta di salmon viene invece servita in ciotolina, con un impiattamento semplificato. La qualità però è la medesima, e il gusto pure.

Black Nigiri

Per il sushi c'è l'imbarazzo della scelta. Particolarità è il sushi nero, fatto con riso venere. Ciò si apprezza particolarmente con i nigiri, specialità preparate mediante schiacciamento artigianale, fatto a mano. Il Dinzu li serve su piatto d’ardesia, con tanti assaggi di salsa disposti a raggera.

Roll 115

Eccoci al piatto forte: il leggendario fuori menu del Dinzu. La storia del Roll 115 incarna alla perfezione il carattere del vulcanico titolare di questo ristorante. Preparando il roll perfetto, o almeno…perfetto per i suoi gusti, Xia Yin, innamorato dei sapori piccanti, chiese insistentemente al suo chef d’incrementare la dose di piccante nell’equilibrio di sapori. Ne uscì una creazione a cerchi concentrici, dove un cuore di salmone viene avvolto in un roll di alga nori, fritto di pasta tempura, e ricoperto con riso, salmone, salsa unagi, e infine ricoperto da salsa fritta di tempura, tobiko ed erba cipollina. Bene, una volta raggiunto il grado di piccantezza per lui ideale, Xia Yin lo fece assaggiare al suo braccio destro che, disabituato ai sapori piccanti, tuffò la lingua nell’acqua fresca, esclamando immediatamente “Chiama i Pompieri!”
Da qui il nome “Roll 115”, un fuori menù solo per palati e stomaci a forti.

Insalata di mango

Seguendo con sapienza l’odierna tendenza mondiale dei più blasonati ristoranti giapponesi, anche il Dinzu propone le sue brave digressioni nella frutta esotica. Un ottimo esempio è l’insalata di mango: cubetti di salmone misti a mango e avocado freschi, impreziositi da un delicato condimento di maionese originale nipponica (made in Japan) e da una misteriosa polvere preparata con 7 spezie. Diversivo eccezionale, con cui depurarsi dalle tracce piccanti del Roll 115 e pulirsi la bocca subito prima dei piatti caldi.

Samosa al curry

Specialità non così diffusa negli altri ristoranti orientali, i samosa al curry sono fagottini fritti dalla forma di un fazzoletto, ripieni di manzo, peperoni, cipolla e curry giallo (mescolato cioè con la curcuma). Assaggini saporiti ma delicati, per mangiare qualcosa di gratificante ma senza troppa pesantezza. Una delizia che ben rappresenta la filosofia culinaria del Dinzu, alla ricerca sapori vecchi e nuovi, ibridati tra Giappone, Cina e Italia, strizzando però sempre un occhio a leggerezza e genuinità.

Harumaki nr. 1

Dopo i fagottini di cui sopra, ben ci stanno gli Harumaki nr.1: involtini che dalla forma paiono quasi spring rolls, involtini primavera. Ma il ripieno qui è assai più originale: zucchine, carote, vermicelli di soia e gamberetti.

Riso alla cantonese

Questo è un piatto che conosce il mondo intero, ma che non può mancare in una cena al Dinzu. La preparazione è quella tipica: misto di basmati e ribe saltato lievemente, con pochissimo olio, assieme a piselli freschi, uova e prosciutto cotto. Anche questa pietanza risulta ben più leggera rispetto ai consueti risi alla cantonese che mangi altrove, come un po’ tutto ciò che propone il Dinzu. La cucina del locale, ribadiamo, tiene tantissimo all’aspetto ipocalorico, e come ogni buono chef italiano quando cuoce la pasta, anche Xia Yia, al momento di preparare il riso, segue il dogma “sale e olio li puoi aggiungere sempre; toglierli però non puoi mai”.

Maiale in agrodolce

Dopo un grande classico dei primi cinesi, ecco un must della cucina di carne, il maiale in agrodolce. Un piatto delizioso, preparato con un ulteriore surplus d'amore e attenzione dalla cucina, viste le guarniture giallorosse che ben sposano il tifo romanista di Xia Yin. Ma infondo, parliamoci chiaro: il maiale in agrodolce è un architrave del pluridecennale successo della cucina cinese in Italia. Un capolavoro senza tempo, che non ha bisogno di presentazioni.

Frutta caramellata

Dice il saggio, “per il dolce lo spazio v’è sempre”. Certo, quando chiedi un po’ di frutta caramellata, difficilmente ti aspetto un intero nido ricavato con zucchero di canna filato, in cui lo chef de patisserie deposita le sue profumate e dolcissime creazioni.
Insomma, buon appetito.

Immagine di copertina: Dinzu by 2night

  • CENA BLOGGER
IN QUESTO ARTICOLO
  • Dinzu

    Via Postumia Castellana 32, Quinto Di Treviso (TV)

×