​Nel cuore di Verona, il fuoco di Chongqing: ecco Ba Hot Pot

Pubblicato il 1 giugno 2025

​Nel cuore di Verona, il fuoco di Chongqing: ecco Ba Hot Pot

C’è un angolo di Cina che da nemmeno un mese ribolle sotto i portici di via Marconi a Verona. Si chiama Ba Hot Pot e non è solo l’ennesimo ristorante etnico con lanterne rosse e scritte calligrafiche, ma un piccolo mondo a parte, dove l’esperienza culinaria è prima di tutto rituale.

Al centro del tavolo, la protagonista: una pentola fumante divisa in tre sezioni, contenente brodi diversi. Da quello di osso, estratto per otto ore, al piccante “rosso fuoco” con oltre trenta spezie, passando per sapori meno prevedibili come castagne e crauti. L’hot pot è uno strano animale: lo cucini da solo, scegliendo tra carni, verdure e noodle, dopo aver creato una salsa su misura.



Sette i brodi in carta, tutti preparati in casa. Il piccante ha quattro livelli di intensità, per chi cerca il brivido. Il "Bianco Perla", base di osso lento e denso, è il più classico. E poi c’è lo Yuanyang, spaccato in due: piccante e delicato, per non lasciare nessuno indietro.

A margine del brodo, alcune chicche: riso saltato con mortadella (sì, proprio lei), spaghetti di soia, manzo da tagliare sottile per una cottura istantanea. Una fusione che mescola wok e padanità senza troppi riguardi.

Il locale è pieno di dettagli, ma l’atmosfera regge. L’impressione è quella di un tuffo in un’altra dimensione, a metà tra la nebbia di Chongqing e l’umido veronese. Senza cliché turistici, ma con una certa coerenza. Ba Hot Pot non ti porta in Cina. Ti invita a cucinare nel suo brodo. E, in fondo, basta questo.

Ba Hot Pot
Via G. Marconi 4, Verona

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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