C'è un localino nel cuore storico di Lecce che racchiude lo spirito tipicamente salentino, dell'accoglienza e della buona educazione, del piacere del convivio e delle buone maniere, della bellezza opulenta del Barocco a fare da cornice e del cibo saporito come compagno prediletto di incontri e chiacchierate. 
Un luogo che racconta di viaggi lontani verso altre terre e della necessità di tornare a casa, a sud del sud per dare forma alla sostanza di un sogno. 

All'ombra di Santa Croce

Crianza, è l'angolo gentile a un tiro di schioppo da Santa Croce, in via Principi di Savoia. 
È il sogno cullato e alimentato da Enrico Lecci, sorriso buono, delicatezza nell'incedere e lo stesso entusiasmo di otto anni fa quando tutto è cominciato. 
Facciamo un salto in una sera d'estate calda e afosa, cercando ristoro. È facile rinfrancarsi qui, basta oltrepassare l'uscio, incontrare i sorrisi della squadra di Enrico e aprire come si conviene le narici per incrociare i profumi che esaltano da bruschette e altre leccornie.

Oltre 200 etichette in carta

  Duecento e passa etichette di vini di alta qualità da tutto il mondo, sono l'altro pezzo del viaggio, la selezione attenta e variegata di piccoli produttori porta a sfumature diverse di uno stesso vino da raccontare, spiegare, far amare ai clienti. La metà delle etichette è al calice.
Tutt’ intorno ricordi rustici e curati, prima fra tutti la foto che immortala l'inizio di questa avventura. “La crianza è la buona educazione, la gentilezza. Di fatto è un termine italiano, che fa venire in mente la buona educazione della semplicità, del mangiare bene, della cucina etica. Dal ragazzo che ci lavora dentro alla materia prima c’è verità, zero manipolazione, bontà e purezza”. Una politica delle maniere che si sente e si vive in ogni espressione di questo posto del cuore.
La squadra racconta i piatti, li serve, prende le comande sempre col sorriso e quel certo non so che di familiare e anche scusarsi, “perché può capitare” spiega Enrico, è un gesto che richiede un “come” studiato ad arte. “Se qualcosa non va bene noi non facciamo pagare, si paga ciò che è piaciuto, si paga per stare bene non per rimanere insoddisfatti”.
E se non bastasse tanta cura, c’è anche un vero e proprio codice scritto!

Le regole auree della Crianza

Una sbirciatina è doverosa, senza svelare troppo.
Alla voce “valori fondanti” la prima frase recita “siamo innanzitutto degli Amici, se qualsiasi attività aziendale dovesse mettere a repentaglio la nostra amicizia decideremo di non perseguirla”. E man mano, scorrendo le pagine, sul rapporto con se stessi, con i clienti, con i colleghi, c’è di che riflettere ed ecco svelate anche le chiavi del successo di questo posto.
“Non dimenticare mai che devi essere orgoglioso di te stesso”.
“Puntiamo a offrire sempre i prodotti migliori, più freschi, la migliore esperienza possibile”.
“I clienti sono la nostra grande risorsa, i nostri primi promotori. Quando un cliente arriva alla porta del nostro ristorante dobbiamo sempre dargli la giusta attenzione perché nella miriade di ristoranti ha scelto noi”.
“Crediamo nella possibilità di avere tra colleghi un rapporto vero e sincero”.
“Continuate a sorridere sempre!”.
Sintesi della sintesi perché il libro magico è ben più vasto, e non occorre leggere: basta guardare  la crew al lavoro come anche la clientela da ogni dove festante ai tavoli, all’interno e all’esterno. Americani, inglesi, francesi, italiani da ogni dove, ci sono gli aficionados e gli avventori per caso che affezionati lo diventeranno in pochi istanti.
Passano veloci sotto gli occhi, i ragazzi con i piatti che arrivano dalla cucina e lasciano una scia che fa dimenticare il caldo e godere le papille.

Piatti gustosi e menù ricco

Ecco lì in rassegna: bruschetta di pane di semola con stracciatella, zucchina grigliata, capocollo di Martina Santoro e cipolla caramellata con tre foglioline di menta sistemate in punti strategici, un evergreen gustoso.
E poi due altri piatti golosi e creativi: la bruschetta con babaganoush, carciofi in pastella fritti, capocollo e salsina ai frutti di bosco; e la bruschetta con filetto di branzino scottato, pesto di valeriana, carpaccio di zucchine, crema di rafano e peperone crusco per non parlare, tra i piatti storici di Crianza, la burrata con crudo di Faeto, mandorle e fichi o la tagliata di tonno sashimi con pesto di pistacchio
E come non nominare la tagliata di Black Angus argentino con sale di Maldon.



E poi il carpaccio di black Angus, la bruschetta con rape uvetta e peperoncino, la tartare di tonno, il tagliere di salumi di Puglia e d’Italia, il branzino in pastella fritto, il cartoccio di polpette di ricotta, la rustichella con mortadella di cinghiale arrostita, il farro di Colfiorito, il burger di Chianina o di ceci, la tagliata di pollo marinato o di pollo al pistacchio, lo spumone della Crianza e tanto tanto ancora.

Il sogno di Enrico e Antonella

Cinque ragazzi in cucina e cinque in sala più la fondatrice di questo sogno in due, nato a Londra e incastonato a Lecce, la compagna di Enrico, Antonella.
Si trovavano a Londra, lui di Montesano Salentino lei di Miggiano. Enrico ha sempre amato questo settore, aveva 14 anni quando ha iniziato, poi i l percorso di studi in turismo e restaurant management, a 9 anni preparava le prime creme pasticciere. “Sulle scale di casa quando tornavo da scuola annusavo i profumi della cucina di mamma e varcata la porta d’ingresso il mio gioco preferito era svelare cosa stesse preparando e l’attendibilità era del 90 per cento”.
A Londra Enrico si è specializzato al fianco di un noto chef italo israeliano alla guida di uno dei ristoranti più famosi di Londra, Antonella iniziò invece a lavorare in una caffetteria, impastavano i loro sogni pensando a quel Salento che stava per esplodere. “Giravano autobus con la scritta Come in Puglia!”, era il 2013, il momento per buttarsi. Antonella sarebbe rimasta ancora un po’ a Londra ma quell’idea di ritorno per restare e raccontare il futuro partendo dalle radici prendeva forma. E da un momento all’altro la creatura nata dall’amore di una coppia e di quella coppia per le proprie origini è diventata Crianza.
E dal primo giorno di apertura, otto anni fa, Lorenzo è braccio destro di Enrico, il collabore storico che fa parte della vita di questo locale.

Poi c’è qualcosa che entra nell’anima, rende sapidi i piatti e comode le sedute, profumata l’aria e magico tutto: l’entusiasmo. Enrico ha gli occhi lucidi di chi si sente padre di un desiderio divenuto realtà fatica dopo fatica, giorno dopo giorno. Ha la voglia di fare del primo giorno e anche di più, una spinta emotiva che contagia e spazza via i brutti pensieri. In questo luogo ci si può venire da soli e sentirsi parte di una famiglia, basta abbassare le difese e lasciarsi prendere da tanta gioia di vivere che fa bene all’anima.
Il binario del sì e il binario del no fanno la differenza nel rapporto con chi sceglie Crianza. Sul fronte del sì basta “approcciare col sorriso, prendersi cura del cliente, ricordare che tutto ruota attorno a lui”.
E che questo è il luogo dei principi sani e della bellezza dei rapporti umani proprio perché il fattore umano è regia e strada maestra.
 
Crianza - Via Principi di Savoia - Lecce. T: 0832091705

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