A Padova lo conoscono già bene. Ora anche Mestre e Spinea possono aprire il freezer e trovarci dentro un barattolino firmato “Gelateria da Bepi”. Non si tratta solo di un gelato, ma di un’idea che mescola artigianalità, territorio e inclusione sociale. Il tutto in ⁠420 grammi. Dopo essere passato per gastronomie selezionate di Vicenza, per alcuni punti vendita Alì e persino per il supermercato dell’Isola di Albarella, il barattolino solidale di Bepi arriva anche nella provincia di Venezia, grazie alla collaborazione con Coop Alleanza 3.0.


Il formato è comodo, il contenuto dichiaratamente artigianale. Solo ingredienti stagionali, spesso locali: dai fichi dei Colli Euganei alle erbe aromatiche raccolte “a tempo debito”. Il gelato viene prodotto ancora a mano, come si faceva una volta. E, a quanto pare, non è solo un ritorno alle origini: ogni barattolo sostiene progetti sociali in collaborazione con la cooperativa sociale Il Glicine.


Nessun proclama, ma un fatto: una bella opportunità di inclusione lavorativa. In un periodo in cui parole come “etica” e “sostenibilità” vengono usate ovunque, l’iniziativa punta più alla concretezza che all’effetto speciale.

Un po’ di storia

Dietro l’operazione ci sono Jacopo e Nicolò Braggion, terza generazione di una storia iniziata nel 1937 con un chiosco ad Adria. Da lì, un percorso fatto di gusti legati al territorio e di espansione ragionata. L’obiettivo, dicono, è portare il gelato artigianale fuori dalla gelateria, nei luoghi della spesa quotidiana.

E ora sono pronti a deliziare anche i palati di Mestre e Spinea, un cucchiaino alla volta.


Instagram: @gelateriadabepi 
Facebook: Gelateria da Bepi 

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