Cinquant’anni e non sentirli. Il design futurista del Tony Bar Bistrot di Lecce che nel 1969 apriva come salone di bellezza oggi vanta anche un tocco vintage, dato proprio dai suoi dieci lustri portati magnificamente. E varcando la soglia del locale – una sfera bianca su sfondo dorato – hai come l’impressione di salire su una navicella spaziale. Destinazione? Paradiso. Per tutti i sensi.

La storia

Luca Capasa – titolare e gestore del locale insieme all’amico Ludovico Romano – racconta che fu il padre Antonio a ideare questa meravigliosa location, affidando le opere al famoso arredatore Lucio Della Notte, che all’epoca palesava di certo uno spirito avanguardistico senza eguali. Ricordiamo che siamo nel 1969, l’anno in cui – che coincidenza – l’uomo sbarcò sulla luna. Nasce così Tony, uno tra i più noti e apprezzati parrucchieri da donna della città in attività fino a due anni fa.

L’idea di trasformarlo in un bar bistrot

“Era da tempo che avevo in mente di convertire questo spazio in un locale serale, in un bar fuori dagli schemi. - racconta orgoglioso Luca – Avevo capito che era l’unico modo per dare la possibilità a leccesi e turisti di scoprirne la bellezza e l’unicità. La gente fino allora fotografava velocemente la struttura e se ne andava, forse intimorita dall’architettura stessa, senza trovare il coraggio di ammirarla. Per questo ho deciso di farlo rivivere. Del resto mancava un locale di questo tipo a Lecce, dove bere un calice di vino (interessante la selezione di vini locali e nazionali), una birra in compagnia, ma anche ottimi cocktail, e che al contempo avesse una proposta gastronomica interessante. Un locale aperto fino a tardi, a due passi dal centro storico, ma facilmente raggiungibile in auto: si trova al civico 60 di viale Otranto, una via di scorrimento veloce e con tanti parcheggi vicino.

L’architettura e il design

Come definire lo stile inalterato di questo locale? Vintage o futurista? Oserei dire entrambi. Il look, mantenuto dai gestori volutamente inalterato, da un lato esprime nostalgia del passato e dall’altro squarci verso il futuro. Le poltrone di design sono originali dell’epoca, così come i pavimenti, gli specchi – anch’essi di forma sferica - e i caschi da signora che campeggiano su alcuni tavolini a mo’ di luce sospesa. Subito balza all’occhio anche il soffitto, altissimo e fatto  con materiale di edilizia riciclato e tagliato in diverse misure, così come la finta cassettiera a specchi all’ingresso del locale e la sagomatura in legno delle porte d’ingresso. Opere di artigianato oggi impensabili, mantenute in ottimo stato e calibrate impeccabilmente, senza che qualche elemento sovrasti l’altro. Oro, nero e bianco il leit motive del Tony Bar Bistrot.

Si parte con l’aperitivo

Tony Bar Bistrot apre alle 19 e chiude all’1 di notte e quindi il primo momento buono per andarci è all’aperitivo. Beh, devo dire che è davvero super per più motivi: ci si può accomodare all’interno del locale o nel portico coperto, ci si può sbizzarrire nella scelta dei drink e il piatto aperitivo a fantasia dello chef è da paura (cambia ogni giorno ed è fatto con ingredienti sempre freschi). Aggiungici il fatto che lo staff è giovane, simpatico e sempre sorridente…e il gioco è fatto!

La proposta gastronomica

Un bistrot per definizione è un piccolo bar – osteria dove poter mangiare qualcosa al volo e senza spendere un occhio della testa. Qualcosa di buono però. E così anche da Tony in menu ci sono diverse portate che cambiano stagionalmente e che meritano una menzione. Una cucina semplice, creativa, gustosa e bella da vedere, con proposte di carne e pesce. Ottima la tartare di tonno, la battuta di manzo, l’insalata di baccalà, quella di salmone, la burrata con il capocollo, i taglieri di salumi e formaggi, ma anche i fuori menu che quotidianamente stuzzicano anche i palati più esigenti.

Cosa si beve?

Tutto quello che desideri: da un calice di vino a un’ottima birra, da una bibita fresca a un cocktail pre o after dinner. Questo è il regno del bere bene. Interessantissima la drink list, con classici che vanno dagli anni ’70 ad oggi e signature originali. Tu chiedi e Fabrizio (il barman) risponde… a colpi di shaker! Per l’estate ti consiglio il Tony’s, fresco e profumato, ma anche l’eccezionale bloody mary di Ludovico così come il Jamaican Rapsody, un long drink after dinner, e il French 75, ottimo anche abbinato alle tartare di pesce.

Musica e atmosfera sempre al top

Quando frequento un locale, però, voglio anche sentirmi come a casa, con una percezione sensoriale completa e appagante, in cui musica, luci e arredi sono un tutt'uno. E il Tony Bar Bistrot ha tutto questo: anche una bellissima selezione di musica e l’atmosfera sempre al top.

  • RECENSIONE
IN QUESTO ARTICOLO
×