Il sogno della famiglia Bruno

Le strade della vita portano come una fisarmonica, ad allargare e restringere le distanze, a seconda delle note. A seconda della musica.
Che tale però resta, musica. Vibrante.
Come in casa Bruno, pastificio d’eccellenza con sede ad Acquaviva delle Fonti.
Il profumo della pasta fresca abbraccia la storia di una famiglia, le scelte, gli slanci verso il futuro.
Ci accompagna tra farina e trafile, Antonella, commercialista che si è lasciata travolgere da quel mondo creativo, percorrendo un’ansa del cammino di papà Pasquale, iniziato a inizio anni ’90, consulente aziendale, ammaliato e folgorato dalla magia dell’incontro tra acqua e farina.



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Una storia di famiglia

Una decina d’anni dopo è lei a fare capolino tra spaghetti e orecchiette e, per finire, il fratello Alessio. Ognuno un ruolo, una passione, una voce. E tutti insieme la sinfonia di una storia di famiglia che diventa storia del territorio.
Il cuore pulsante di questa realtà attiva da 35 anni sono i “formati tipici regionali, che raccontano le radici, non solo pugliesi ma dei luoghi di origine di ogni prodotto. E così ci dedichiamo a cavatelli, capunti, maccheroni al ferretto calabrese ma anche trofie…Da qualche anno a questa parte, dopo aver dedicato gran parte della nostra attività alla grande distribuzione italiana ed estera, con Germania, Austria, Polonia, Slovenia, Ungheria, Inghilterra, Portogallo, producendo a marchio del distributore, ho deciso di investire anche sul consumatore finale con una linea ad hoc“.

Grande e piccola distribuzione

Nel mezzo, nel 2010, il rinnovo totale dell’impianto di produzione. Non solo e non più macchinari per la gdo ma anche impianti per i trafilati al bronzo nei formati classici, quelle paste insomma che ruvide avvolgono sughi e condimenti, mettendo alla prova le papille gustative. Uno slancio artigianale e qualitativo di impatto notevole.
“Dal 2017 ho scelto di creare un marchio che portasse il nostro nome, con una confezione fatta a mano che raccontasse la storia della mia famiglia, riprendendo i ricordi più antichi, quelli delle nonne…”.
La veste grafica ripropone infatti le maioliche delle cucine economiche delle nonne del sud.
“Per queste nuove linee, La Dorata per le trafilate al bronzo e il Cavallotto Rosso per le regionali, ho scelto di abbattere ogni muro divisorio con i consumatori finali. Siamo noi, la nostra storia,e  loro. Con il cuore. E riscontro che artigianalità e cura sono apprezzati. Sul retro delle confezioni compare l’Italia, suddivisa in regioni che mettiamo in evidenza, di volta in volta, ad indicare di quale terra sia ambasciatore il formato di pasta contenuto. Si chiama orgoglio delle origini, come io e i miei familiari siamo orgoglioi dell’aver portato la nostra pugliesità in giro per il mondo”.

Le trafilate al bronzo

Le trafilate al bronzo restano un’eccellenza per questa azienda in cui otto persone lavorano con professionalità, cura e sentimento.
“È un’azienda familiare, piccola, ma capace di fare grandi numeri”, si inorgoglisce Antonella Bruno.
“Ancora ricordo che non avevo ancora discusso la tesi che mi sono appassionata al pastificio, a tutto il cammino dall’idea alla produzione, la qualità, la gestione di clienti e fornitori. Attenzione anche alla materia prima, certificata, di ottimo livello. A me piace andare oltre al rapporto commerciale, tessere rapporti personali, sentirsi parte di un cammino comune e condiviso che vada oltre numeri, consegne, ordini”.
Per le trafilate si usa una semola italiana 100%, con grani selezionati da “grandi fornitori cui ci affidiamo perché hanno la possibilità di fare ricerca e selezione. Proteina con un minimo del 13%, un indice di glutine elevato perché una buona pasta durante la fase di lavorazione dell’impasto deve avere un’ottima maglia glutinica. Solo così il prodotto ha superficie pulita, omogenea, perfetta. La fase più importante di tutta la produzione resta l’essiccazione. Noi lavoriamo con essiccazione statica, lenta, dalle 10 alle 16 ore a seconda del formato, a bassa temperatura per cui il prodotto rilascia l’acqua e l’umidità al suo interno, e non si spacca in cottura. Mai”.
Segreti preziosi di un mestiere antico diventato passione e trampolino.
Dal giorno in cui papà Pasquale iniziò a fare il consulente aziendale per un piccolo pastificio decidendo poi di crearne uno suo, mettere insieme una squadra e formarla.
“Ero una ragazzina, tutti i giorni mangiavamo la pasta per testare tenuta, tempi, caratteristiche. Eravamo le cavie di papà – sorride Antonella -. Papà desiderava un prodotto di altissima qualità, quello che abbiamo oggi, e ci siamo arrivati giorno dopo giorno, mettendoci del nostro”.

Made in Puglia che cattura

Il riscontro dall’estero è gioia.
“I grandi gruppi sono molto attenti al prodotto perché racconta il made in Italy e la pasta per eccellenza è il prodotto che più ci rappresenta ovunque. Questo senso di appartenenza mi ha fatto innamorare del corso nuovo e parallelo del Pastificio Bruno, com’è adesso. È un patto col consumatore: in quel boccone ci sono io, c’è la mia famiglia, il nostro percorso, la nostra crescita e le nostre lotte e sfide. Del resto ho lottato anche con mio padre per dare spazio e strada al mio personalissimo progetto, di cui oggi sono orgogliosa”.

I formati

Un rapido recap dei formati?
Per le Regionali: orecchiette, cavatelli, capunti o strascinati, maccheroni al ferretto, trofie (che vengono vendute moltissimo proprio a Genova, piccola curiosità, ndr), trucioli, foglie d’ulivo. Tutti formati disponibili anche alla carota nera, barbabietola, spinacio quindi con colori differenti, tutti naturali.
Per le Trafilate: spaghetti, linguina bianca e al limone, caserecce, pacchero, fusilli, penne e pipe rigate.
Il piatto preferito da Antonella? Quello che ricorda l’infanzia per eccellenza: “orecchiette col ragù di carne”.

Pastificio Bruno - Via Abruzzo, 88 - Acquaviva Delle Fonti (BA). T: 3331773721

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