Pubblicato il 20 maggio 2015
È vero, sarà anche di tendenza, ma il Moscow Mule, quando è preparato a regola d’arte è uno dei cocktail che potrei bere all’infinito. Fresco, facile e conviviale, è fantastico sia come aperitivo sia come after dinner. Nato attorno gli anni ’40 negli Stati Uniti, questo cocktail a base di vodka, lime e ginger beer, dovrebbe essere servito nell’apposito boccale di rame, della capienza di cinque once, anche se poi trovi le varianti sul tema a seconda dell’estro del barman. Se vuoi fare un Moscow Mule tour, ecco i migliori che puoi sorseggiare nella città meneghina.
Dry Cocktails&Pizza è una garanzia. Questo locale, che ha come cavallo di battaglia l’intrigante abbinamento pizze in stile napoletano e cocktail, non poteva non proporre un bere miscelato fatto come Dio comanda… E infatti se vuoi un Moscow Mule eccellente, siediti pure al bellissimo bancone del bar in stile very newyorkese (potrebbe apparire da un momento all’altro ancheuna delle protagoniste di Sex and the City) e ordina il primo boccale di questo cocktail, abbinando possibilmente la focaccia con la salsa tonnata. Tieniti forte perché il connubio potrebbe creare dipendenza e da un aperitivo passeresti quasi senza accorgertene a una cena vera e propria.
Una variazione, nella modalità di presentazione del Moscow Mule invece è quella proposta dal Deus Cafè, il locale in Thaon di Revel preferito dai bikers, che serve questo cocktail in formato maxi! Felicità assoluta, però ho avuto la brillante idea di ordinarmene uno per accompagnare il pranzo al posto del solito calice di vino e… sorpresa, mi è arrivato servito dentro a un vaso di vetro Bormioli big size! Gioia e stupore sono stati incommensurabili, così come il livello etilico post prandiale, tanto che ho preferito deporre carta e penna e andare a farmi una pennica. Un consiglio: fregarsene degli appuntamenti pomeridiani e godersi questa meraviglia senza fretta!
Un po’ fuori dalle rotte modaiole per la sua ubicazione decentrata, Carlo e Camilla in Segheria è la seconda creatura dello chef Carlo Cracco, il bistrot low cost ricavato da una vecchia segheria, che ha mantenuto intatta la struttura e anche il fascino di un’architettura post industriale. Prima di accomodarti al lungo tavolone per la cena, ovviamente devi fare una sosta all’angolo bar, regno di Filippo Sisti, e fare la prova Moscow Mule. Esame passato! Servito nella tazza di rame, rivela un giusto equilibrio tra freschezza del lime e piccantezza della ginger beer. Buoni anche gli stuzzichini che portano in accompagnamento, che aprono l’appetito e fanno posto a un bis!
Ci spostiamo sui Navigli da Rita&Cocktails, un piccolo american bar aperto nel 2002, ma che nelle classifiche dei locali dove bere bene a Milano, ha sempre mantenuto una posizione di riguardo. Da Rita ovviamente tutti i cocktail sono serviti alla perfezione, dai classici sino a quelli più estrosi e sono accompagnati da sfiziosi stuzzichini freddi, come crudité e focaccine. Il Moscow Mule neanche a dirlo è spettacolare, tanto che berne solo uno è impresa impossibile. Ti consiglio di andare in compagnia con un amico o un’amica che beve solo analcolici, così potrà accompagnarti a casa senza che ti ritirino la patente!
Infine ci spostiamo in uno dei locali gettonati del momento, con la terrazza più suggestiva con vista mozzafiato su Milano: sto parlando del Ceresio7, ristorante e lounge bar degli stilisti canadesi Dean e Dan Caten, meglio noti per il marchio Dsquared. Puoi accomodarti al bellissimo bancone stondato, appollaiarti su uno sgabello e goderti il tuo amato Moscow Mule, oppure nella bella stagione bertelo anche in piscina, magari affacciato alla terrazza ammirando le luci della città. La carta bar offre anche altri cocktail, ma tu che sei un irremovibile del M.M., so che non ti farai tentare e opterai per un bis. Una sola avvertenza: i prezzi un poco superiori alla media, ma visto il meraviglioso contesto, vale certamente la pena!
Credits: Dry Milano, Diego Rigatti, Chiara Gelati, Dario Ponzo, Ceresio7
Foto di copertina: Steve McClanahan su Flickr
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scritto da:
Nata sotto il segno del Leone nell’operosa città di Piacenza. Laurea nel 1995 alla Bocconi, ma ho capito da subito che le mie passioni erano ben altro.Scelgo l’Università dell’Immagine con l'obiettivo di approfondire la consapevolezza dei 5 sensi e la loro applicazione nel mondo del lavoro. Dopo uno stage a Parigi, nel 2000 inizio la collaborazione con Davide Paolini. Dal 2005 al 2013 sono stata responsabile comunicazione e ufficio stampa per il Gruppo Alajmo, proprietario di 6 ristoranti, tra cui il tristellato Le Calandre di Sarmeola di Rubano (PD). Dal gennaio 2014 mi occupo di progetti di comunicazione legati al mondo enogastronomico.
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