A volte la vita ha bisogno di tante piccole combinazioni per poter essere assaporata nella maniera migliore: strato dopo strato, un morso per volta, è possibile trovare quell’equilibrio perfetto tra cuore morbido e corazza dura. Un gelato come la metafora della vita? E perchè no, chi ce lo impedisce?

Siamo stati a Barletta, in una delle vie principali della parte vecchia della città. La pietra antica, tirata a nuovo dai gestori del locale, riesce a dare luce come solo il nostro sole pugliese sa fare. Siamo nel modo giusto, alla ricerca di qualcosa di particolare e che possa finalmente dare una svolta alla nostra estate, sulla quale riponiamo un sacco di aspettative.

La storia scorre nelle loro vene


Non un semplice bar, ma quasi una istituzione per tutta la città che ha trovato nel Bar Bonelli un punto di riferimento storico. Come tutto ciò che riesce a resistere ai numerosi ed impervi venti del cambiamento, anche questo locale ha deciso di indossare una nuova veste, con una grande ristrutturazione di tutti gli ambienti. Varcando la loro soglia ritroviamo lo stesso bianco, e la stessa pietra magistralmente posta sugli archi ancora vivi, ancora ben visibili. L’unione tra il passato ed il presente è sempre viva, a dimostrazione della necessità di poggiare sempre su un solido e saggio supporto come le esperienze passate. Spostando lo sguardo verso la parte anteriore del locale vi è una piccola sala che può essere riservata a piccoli eventi ristretti. La pietra viva la si ritrova anche ai lati del locale, sulle pareti che primeggiano molto alte su tutta la struttura. Il contrasto cromatico è assicurato da tavolini e sedie di amaranto scuro. Siamo sicuri che durante l’inverno tutti questi posti all’interno saranno presi letteralmente d’assalto!

Belli, buoni e soprattutto bravi


La particolarità di un locale non può esaurirsi esclusivamente nella loro proposta culinaria: ne fanno da dolcissimo contorno anche uno staff estremamente cordiale, pronto alle mille spiegazioni su ciò che si può servire se si hanno delle intolleranze alimentari particolari e simpatici al punto giusto, quello che non guasta. Se il buongiorno non lo si vede al mattino, il banco tradizionale delle colazioni è pronto a porvi rimedio. Oltre ad assicurare i must have, gli evergreen, le certezze della colazione mediterranea, è possibile indugiare in cornetti al pistacchio, saccottini e ciambelle (i migliori amici di un’abbondante caffetteria, no?).

Yum! Che bontà!


Come un’onomatopeica esclamazione da fumetto, lo Yum è la rappresentazione più vicina alle nostre fantasie da dessert in tema di gelato. Partiamo per gradi: si sceglie la base, il ripieno, del proprio gelato; poi si va di copertura (che non prevede sempre la solita combo cioccolato bianco-cioccolato fondente). Infine, come farebbe il nostro caro “salt bae”, ecco arrivare una cascata di piccole e minuscole meraviglie dolci dette anche granelle e toppings.

Un po’ e un po’ non fa mai male!


Ovviamente tutta questa novità non oscura e non esclude assolutamente quella parte tradizionale tanto famosa e rinomata del Bar Gelateria Bonelli. Dai gusti classici che non possono mai mancare e che rappresentano quelle certezze su cui è possibile contare sempre, fino ad arrivare a nuovi gusti creati in maniera artigianale, esclusivamente con prodotti tracciati e riconoscibili: proprio per questo chi ha intolleranze alimentari può trovare la sua combinazione di gusto fatta di “senza questo o senza quello”.

Non c’è dolce senza salato


Abbiamo iniziato con una sorta di metafora della vita, sparando anche un po’ troppo in alto. Ma a questo mood ci aggiungiamo anche l’apparente dicotomia tra dolce e salato, che divide sempre i pareri nei sondaggi, ma riesce sempre ad unire una comitiva di amici o una coppia che vuole fare a metà. Mi riferisco ai loro aperitivi, nello specifico. Copiosi come l’ospitalità meridionale è in grado di fare, con sprazzi di pugliesità al limite del foodporn: parlo delle loro mini burratine, bruschette, focacce e pizzette farcite con ciò che di stagione è possibile assicurare come fresco.

Possiamo dire che il Bar Bonelli non si “perde in chiacchiere”, ha raccolto le sue forze, seppure decimate durante il lockdown, e ha deciso di continuare a perseguire il suo sogno, fatto di ricette ben precise, tutte colorate. Sì, perchè quando il colore entra in cucina, tutto assume una luce differente, più corposa, più grata dopo tutto quel tempo che siamo stati costretti a vivere in monocromia, bianco e nero. Il Bar Bonelli ha una storia tutta da raccontare, vincente dopo generazioni che hanno visto passarsi davanti agli occhi crisi economiche, conflitti mondiali e pandemie. Al posto di un calice, noi brinderemo con uno stecco gelato, fatto come piace a noi, con ingredienti che forse non stanno proprio benissimo insieme. Ma non fa niente, è il nostro e abbiamo riconquistato la libertà di poter finalmente tornare, seppur un passo alla volta, a fare le nostre scelte!

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