A due passi da Piazza Sant’Oronzo un nuovo locale che ti prende per la gola con street food, pizze al taglio e gustosissima rosticceria

Il calendario segna l’1 agosto 2020 quando nel cuore di Lecce, proprio a due passi dall’anfiteatro romano, per la prima volta alza le serrande A Morsi, Street Food, Rosticceria e Pizzeria. Un locale giovane, con un format che attira una clientela eterogenea poichè in grado di prendere tutti per la gola grazie alla genuinità degli ingredienti utilizzati e alle sfiziose ricette in menù. Ma soprattutto un ambiente dove si respira l’accoglienza tipica partenopea, quella dove sentirsi a casa è d’obbligo.
In men che non si dica il meglio dello street food napoletano mette qui le sue radici, che intersecandosi con quelle leccesi, danno vita a un locale dalla duplice identità, che porta in tavola sapori e tradizioni di due tra le regioni più interessanti d’Italia a livello gastronomico.


Il merito di questo felice connubio va a Cristina Calogiuri, leccese doc che durante un weekend romantico con il suo compagno nella città del Sole si è innamorata delle tradizioni gastronomiche locali e ha deciso di portarle a Lecce facendosi aiutare in questa missione da Marco Cacace, pizzaiolo napoletano, che ha portato con sé un bagaglio di conoscenze e tecniche di tutto rispetto. Alle spalle, infatti, oltre dieci anni di esperienza nel settore a fianco dei migliori pizzaioli di Napoli, prima di trasferirsi in Salento, anche lui per amore.


E così, in via degli Acaya, dal martedì alla domenica, sia a pranzo sia a cena, ma anche per una merenda o un semplice spuntino, si sfornano prelibatezze di street food, pizza al taglio inclusa, e rosticceria di stampo campano, ma con piacevoli contaminazioni locali.
Partiamo dalle pizze, che sono ovviamente il punto di forza dello street food napoletano. Perché venire a mangiarla da A Morsi? Beh è presto detto: oltre alla bontà della pizza stessa, a partire dall’impasto per arrivare alla farcitura, anche per la possibilità di assaggiarla in tantissimi gusti e in quantità che scegli tu. Puoi prendere una sola fetta oppure una pizza intera e assaggiare tutti gli abbinamenti possibili.


Altro punto di forza è rappresentato dalla leggerezza e dalla digeribilità dell’impasto, realizzato a partire da una farina di tipo 0, talvolta mixata con la tipo 1 a discrezione del pizzaiolo, e con una lievitazione minima di 24 h e massima di 48h, con idratazione intorno al 75%. Alla domanda: “Qual è il segreto per fare una buona pizza?” Marco ci risponde che non esiste, ma è fondamentale essere sempre aggiornati. Perché come vale in ogni settore, anche in questo è fondamentale stare al passo coi tempi e avere costante curiosità nei confronti di tecniche innovative e ingredienti particolari.


Va da sé che la qualità delle materie prime deve essere al top: non a caso laddove possibile gli ingredienti sono a km 0(stracciatelle, burrate, capocollo, verdure di stagione), mentre altri come la bufala, il fiordilatte, i salumi di Parma, di Bologna, quelli toscani e via dicendo arrivano direttamente dalle altre regioni.
In menù, oltre alle classiche e ormai note, è dedicata una sezione alle speciali e alle gourmet, senza citare le fuori menù che verranno raccontate direttamente dal pizzaiolo in base agli acquisti del giorno e di conseguenza alla stagionalità.


Per stuzzicarti te ne descrivo alcune che mi hanno mandato in estasi: ottima la patatosa, con fiordilatte, patate e rosmarino, la carrettiera, con salsiccia provola e friarielli, la nerano, con crema di zucchine, capocollo di Martinafranca, fiordilatte, chips di zucchine fritte e scaglie di pecorino, e ancora la pizza col cornicione ripieno, quella con crema di carciofi,  ma anche la mitica Vesuvio, camuffata da semplice margherita all’esterno, ma con all’interno ricotta, salame, pepe e mozzarella.


Grande successo anche per la mimosa, con fiordilatte, panna, cotto e mais, l’ortolana con le verdurine spadellate, la fresca vintage, con base focaccia, pomodorini gialli, rucola, olive nere e stracciatella, la made in sud con fiordilatte, pecorino, pomodorini gialli, guanciale, zeste di limoni e noci e via dicendo. Potrei continuare per ore, ma lascio a te il piacere di assaggiarle tutte. Una dopo l’altra.


Tra gli imperdibili del menù annoveriamo poi la fantastica pizza fritta, incredibilmente soffice e disponibile in tre varianti: la tradizionale, con pomodoro, mozzarella, ricotta di bufala e i ciccioli, quella con salame dolce di Napoli, e infine la più semplice, con mozzarella e pomodoro. Non possono mancare le classiche montanarine, i panini napoletani – chiamati anche i figli del casatiello – che sono una sorta di fagottini con ripieno di salumi e formaggi a scelta e i crocchè pugliesi artigianali fatti a regola d'arte secondo gli antichi dettami.


Gettonatissime anche le palle di riso (alias arancini ripieni), le pucce con i pezzetti di cavallo, le polpettine di carne, la parmigiana di melanzane e così via. Dulcis in fundo…gli angioletti di pasta, ovvero degli straccetti di pizza fritti ricoperti da un generoso strato di nutella e una spolverata di zucchero a velo.


Non dimentichiamo di fare un doveroso cenno alla selezione di birre in bottiglia artigianali (e non) da abbinare a ogni pizza, ai vini locali e alle bevande. Tra le tante etichette in menù, però, quella che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è la Lisa, una birra artigianale italiana disponibile in diverse tipologie. La mia preferita, ad esempio, è una lager bionda fatta con grano antico Senatore Cappelli e scorza d’arancia, che con un trancio di pizza bufalina è la morte sua.


Con una pizza gourmet e dal sapore più deciso, invece, la scelta migliore ricade sulla Maledetta, anch’essa della stessa marca, ma decisamente più complessa. Non ti resta che chiedere consiglio al personale che ti indirizzerà sulla migliore scelta in base ai tuoi gusti.
Il tutto ricordiamo che è disponibile da gustare in loco, all’interno del locale o accomodandosi ai tavolini all’aperto, oppure da asporto o a domicilio, grazie anche al supporto delle più famose piattaforme.
 
 
 

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