In centro a Bardolino si trova un locale che tutti conoscono e guardano con affetto: è il ristorante pizzeria La Formica, in piazza Lenotti. Qui, il padrone di casa è Giorgio, che accoglie clienti da ventinove anni, mostrando loro il suo regno fatto di farina, ingredienti freschissimi ed etichette del territorio. In cucina, però, il protagonista è lo chef Genc, che gioca con la tradizione e i sapori più esotici, dando vita a piatti che non si scordano facilmente. A pochi passi dalle rive del Garda, circondato da fiori che sbocciano, il dehors de La Formica è la meta del cuore di chi ci abita vicino e di chi arriva ogni estate, da lontano: perché la magia che compie Giorgio è questa, conquistare ogni suo visitatore con gusti unici e atmosfere speciali.

Una storia che dura dal 1992


Ventinove anni fa, nasce La Formica per volere di Mari e Berto, i primi proprietari. Chiedono subito a Giorgio di collaborare con loro, vista la sua esperienza nel campo della ristorazione maturata in altri locali della zona. Dopo una collaborazione durata dieci anni, un periodo in un bar nel centro di Verona e in uno sul lago, Giorgio rileva l’attività a Bardolino e la fa sua. Sente il bisogno di tornare definitivamente verso le sponde del Garda, che percepisce come la sua terra, e di tornare a La Formica, che vede come il suo sogno e che circonda di fiori, ulivi ed erbe aromatiche, dando vita a un angolo di mondo dove il tempo pare scorrere con più tranquillità.

Da Verona e dal mondo verso La Formica


In piazza Lenotti, mentre controlla che tutto sia sistemato e accoglie gli avventori, Giorgio sorride e saluta gli amici che passano davanti al locale. Sono abitanti di Bardolino che conosce da anni, turisti affezionati, volti che magari ha incrociato solo una volta seduti ai tavoli del suo ristorante. È questa la soddisfazione più grande, dice, vedere che le persone tornano, ritornano e amano il motivo che li fa tornare. Giorgio afferma che il lockdown del 2020 gli ha fatto capire a cosa tiene davvero, ovvero al rapporto con i clienti, che diventano presto amici.

In questi anni, ha tenuto il locale aperto dieci mesi su dodici, per arrivare ogni volta – dopo due mesi lontano da La Formica – a sentire la mancanza del luogo e di chi lo abita, solo per un pasto oppure con maggiore frequenza.

In estate, i turisti che ordinano i suoi piatti non vengono solo dall’estero, ma anche dalla penisola italica, e, in entrambi i casi, diversi volti ritornano periodicamente. Sono clienti quasi fidelizzati, innamorati di alcuni sapori in particolare, pronti a guidare ore per poterli assaggiare di nuovo e per salutare il padrone di casa, che ormai è per loro di famiglia. Questo – rivela Giorgio con un sorriso – è il risultato di anni e anni di lavoro non rivolto unicamente al turismo, ma all’esperienza, al cibo vero e ai rapporti umani.

Il cavallo di battaglia, ovvero il menù


Ai fornelli c’è Genc, cultore della qualità del prodotto e della freschezza degli ingredienti, che sono tradizionali e a km0.

Una categoria di piatti molto amata è quella dei primi: tagliatelle, lasagne, ravioli e chi più ne ha, più ne metta, sono freschi, fatti a mano e conditi con sughi di stagione. Se è il periodo degli asparagi, non mancano i ravioli a base di questi o la carbonara di asparagi. Se è quello della spugnole – funghi che si possono raccogliere solo per un mese in primavera – vale lo stesso. Il tartufo, quando si trova, non manca mai su pasta, carne e pizza. Anche il pesce di lago segue una sua stagionalità, come il lavarello. Celeberrimi sono i ravioli targati La Formica con lavarello, zenzero, limone, timo e olio del Garda.


Anche per quanto riguarda i secondi la scelta è vastissima: nelle cucine convivono carne e pesce di lago, anche se la prima è quantitativamente più presente. Molto scelti dai clienti sono la cotoletta (che viene impanata con il formaggio e servita con le scaglie di tartufo), la tagliata, il filetto (che può essere al pepe, ai ferri, all’aceto e viene selezionato sempre dallo stesso fornitore).


Menzione d’onore necessita la pizza, perché così buona è difficile da trovare altrove, soprattutto sul lago. L’impasto è classico, ben lievitato e molto digeribile. Ci sono pizze classiche e alcune più singolari. Sono richieste in grande quantità quelle bianche che, come schiacciate, vengono coperte con ingredienti di stagione.

I piatti nuovi, che cambiano periodicamente in base al periodo dell'anno, possono essere riproposti di volta in volta oppure rinnovati, pur mantenendo una certa linea. Le scelte che articolano il menù vengono prese in seguito a un confronto, nessun ingrediente viene lasciato al caso e nessuna pietanza viene inserita nel listino se non convince completamente il padrone di casa e lo chef.

Concedersi qualche sfizio, dal dessert al vino


Sarebbe un peccato, in un plateatico del genere, concludere il proprio pasto senza la giusta dose di zucchero o senza sorseggiare un calice di vino osservando i passanti camminare veloci per le vie che si diramano dalla piazzetta. È per questo che La Formica propone una lista di dolci fatti in casa, realizzati dallo chef stesso, Genc, e dai suoi collaboratori (in cucina sono tutti versatilissimi: preparano pasta fresca, specialità di carne e pesce e dessert con la stessa eccellente abilità, assicurata la qualità di ogni portata). Qui vince la tradizione del territorio – tiramisù, sfogliatina con mascarpone e fragole, semifreddi, panna cotta – alla luce del motto quality over quantity. La qualità batte la quantità anche sulla carta dei vini, che sono delle vere specialità. Le etichette sono tutte di vini locali veneti, freschissimi: Custoza, Valpolicella, Bardolino.
 
Attualmente, il ristorante è aperto tutta la settimana secondo i seguenti orari: 12.00-15.00 e 18.00-21.00. Durante il periodo estivo, il lunedì è giorno di chiusura e gli orari variano leggermente. La prenotazione non è obbligatoria ma fortemente consigliata.  

  • RECENSIONE
  • RISTORANTE DI CARNE
IN QUESTO ARTICOLO
×