Le pizzerie storiche di Bologna che funzionano ancora alla grande

Pubblicato il 9 aprile 2025

Le pizzerie storiche di Bologna che funzionano ancora alla grande

Cuore napoletano e spirito emiliano: 8 pizzerie storiche bolognesi da non perdere

Bologna è terra di tortellini, ragù e crescentine, ma diciamoci la verità: quando arriva il momento di una pizza, nessuno si tira indietro. Il problema? La città pullula di nuove aperture, impasti a lunga lievitazione e topping gourmet, e se da un lato la qualità si è alzata alle stelle, dall’altro trovare una pizzeria che sia sopravvissuta alla giungla delle mode non è così semplice.
Qui non si parla di locali spuntati ieri con forno a legna e foto patinate su Instagram. Qui parliamo di quelle pizzerie che, nonostante le rivoluzioni gastronomiche, i gusti che cambiano e le nuove tendenze, sono rimaste fedeli a sé stesse e hanno saputo conquistarsi un posto nel cuore (e nello stomaco) dei bolognesi. L’unica vera storica risale a ben prima del nuovo millennio, ma anche le altre, con i loro 20-25 anni di onorato servizio, sono ormai parte della città come le Due Torri e la nebbia d’inverno.
Dalle pizze che hanno sfamato generazioni di studenti fuori sede alle istituzioni dove ancora oggi serve prenotare con giorni d’anticipo, ecco otto pizzerie che non mollano il colpo e continuano a sfornare capolavori.

La storia passa da qui


Nel 1974 a Bologna c’era chi pensava che la pizza fosse solo un’idea esotica arrivata da lontano. Poi è arrivato Pino e ha detto: "Ragazzi, vi faccio vedere io come si fa". Da allora, questa pizzeria non ha mai mollato un colpo, diventando un pezzo di storia della città. Due locali, uno in via Goito e l’altro in via Santo Stefano, e un'anima che ha resistito al tempo, alle mode, ai cambiamenti, sempre con un forno acceso e un'idea chiara in testa: portare la vera pizza napoletana a Bologna.
Dietro a tutto questo c’è Giorgio Soncin, veneto di origine ma bolognese d’adozione, che ha preso in mano le redini di un locale nato quasi per caso. Fu sua sorella, iscritta all’università, a lanciare l’idea, salvo poi abbandonare i libri per buttarsi a capofitto nel mondo della ristorazione. Nessuna tradizione di pizzaioli in famiglia, nessun bisnonno con il grembiule infarinato: il segreto di Pino è sempre stato quello di affidarsi a pizzaioli campani e pugliesi, perché già negli anni ’70 l’unica certezza era che la pizza buona la sapevano fare loro.
E la più folle di tutte? La Vera Napoli, un colosso da 1,2 kg, stagionato 24 ore, che arriva al tavolo come un trono dorato di mozzarella, pomodorini ciliegini e basilico. Un mostro sacro da 28 euro che puoi affrontare in quattro, ma che se sei in tre e la fame ti possiede, non ti giudica nessuno.
All’inizio il menù contava solo 8 pizze e un paio di dolci. Oggi si naviga in acque molto più vaste, con una cantina di vini infinita e ingredienti che arrivano direttamente dalla Campania due volte a settimana: mozzarella fiordilatte, bufala, pomodorini San Marzano pugliesi e acciughe del Cantabrico che sono "la fine del mondo". E poi il forno, che ha visto passare di tutto: calciatori del Bologna, stelle della Fortitudo e della Virtus, Lucio Dalla, Guccini. Se sei di Bologna e non sei mai stato da Pino, probabilmente hai qualche conto in sospeso con la tua città.
Oggi Pino è un’istituzione, ma non per questo ha smesso di innovare. Due pizzaioli, uno napoletano e uno pugliese, che si sfidano a colpi di impasti e creano continuamente nuove idee. Anche se poi, il sapore di quella pizza di 50 anni fa è ancora lo stesso.

Pino
Via Santo Stefano 172/B, Bologna
Via Goito 2, Bologna
Tel. 051301974 - 0510410570

Napoli in trasferta


Luigi e Lucia hanno fatto le valigie e portato con sé un pezzo di Napoli, ma senza mettere mano alla ricetta. Reginella è una pizzeria napoletana DOC, di quelle che non scendono a compromessi: farina Caputo, friarielli e latticini campani, salsiccia verace e un forno che sforna solo emozioni. La pizza più richiesta? La Reginella, ovviamente: salsiccia, friarielli e provola, una combo che non tradisce. Ma occhio ai taglieri: un metro di pizza, due gusti e un prezzo da amici (15€ margherita, 20€ farcita). E se vi sentite temerari, c’è la Barone, un’esplosione di sapori che include di tutto: pomodorini, melanzane, bufala, salame piccante e salsiccia sbriciolata. E il mare? C’è anche quello: pepata di cozze, polipetti alla Luciana e fritto misto per chi non si accontenta solo della pizza. Reginella non è solo un nome, è una promessa: qui la tradizione napoletana è scolpita nella pietra... anzi, nel cornicione.

Reginella
Via dell'Arcoveggio 50/B, Bologna
Tel. 051377484

In Costiera Amalfitana


Nel 2004, quando la famiglia Proto ha deciso di aprire un ristorante-pizzeria a Bologna, la sfida era chiara: farsi strada in una città dove dominano le pizzerie napoletane e le consegne a domicilio per studenti fuori sede. O giochi il jolly o sei fuori. E loro hanno scelto di mettere in campo tutta la tradizione di Amalfi.
Enzo Proto è il comandante della nave, affiancato dalla moglie Gelsomina, vera maestra degli impasti, e dalle figlie Rosita e Federica, che fanno girare il locale con il calore di chi ci mette il cuore. Hanno iniziato dal nulla, in un locale vuoto, ma oggi La Praia è un pezzo di Costiera Amalfitana trapiantato sotto le Due Torri.
Qui la pizza ha una doppia anima: bordo alto con lievitazione di 48 ore oppure classico con bordo basso. Ma quello che cambia le regole del gioco sono gli ingredienti. La mozzarella arriva da Battipaglia, i friarielli (difficili da trovare buoni a Bologna) finiscono sulla Ravello, mentre la pizza Amalfi ti porta direttamente sul lungomare con il suo mix pazzesco di margherita, prosciutto cotto e frittura di calamari. Non è un caso che i clienti, dopo averla assaggiata, rimangano sempre un attimo in silenzio prima di dire: "Ma davvero sta roba funziona?". Sì, e anche alla grande.
E poi c'è la bomba creativa: la pizza Turtlèin. Un tortellino gigante di pizza, ripieno a scelta e con la “ciliegina” del ragù sopra. Un mash-up tra Emilia e Campania che manda in tilt il palato (in senso buono).
Non stupisce che La Praia abbia attirato anche volti noti: Pino Daniele ci ha cenato prima del suo ultimo concerto a Bologna, Rocco Siffredi è passato più volte (innamorato della pizza, giura lui), e Massimo Boldi ha fatto tappa qui. Senza contare i vari concorrenti del Grande Fratello che hanno lasciato il segno.
La Praia è un viaggio senza biglietto per Amalfi, con scalo a Bologna e destinazione: la goduria assoluta.

La Praia
Via Casarini 10, Bologna
Tel. 051558927

Il profumo del mare


Il mare a Bologna? Sì, ed è arrivato su un galeone. No, non quello dei pirati, ma quello di Vitucci Leopoldo, che nel 1990 ha deciso di rivoluzionare il concetto di pizzeria in Emilia. Qui, a San Lazzaro, dove il profumo di salsiccia e ragù regna sovrano, lui e la sua famiglia hanno portato il pesce fresco di Cesenatico e Rimini, creando un angolo di Napoli che sa di onde, di mercato ittico e di forno a legna.
La storia di questo locale è quella di chi ha sognato in grande e non ha mai mollato. Vitucci, partito dalle scuole medie con l’idea di aprire qualcosa di suo, ha raccolto frutta nei campi, si è rimboccato le maniche e, a 35 anni dall’inizio di questa avventura, può dire di avercela fatta. Con lui, il fratello Camillo e l’indimenticabile Umberto Nardulli, più di un socio: un fratello. E poi c’è Tina Starace, la figlia, che porta avanti il testimone con la stessa passione.
Ma qui non si parla solo di famiglia, si parla di qualità. Perché se vuoi conquistare Bologna con la pizza, devi farlo con stile. Infatti, Il Galeone è finito anche su Gambero Rosso con la sua pizza premiata con uno spicchio. Un impasto che affonda le radici nelle tradizioni di famiglia: la nonna Assunta Coraggio (di nome e di fatto) friggeva pizze in casa e le vendeva alla stazione. Leopoldo oggi le inforna con ingredienti da standing ovation. Farine di alta fascia, pomodoro San Marzano di Paolo Ruggiero e mozzarella di bufala che scioglie il cuore. E poi ci sono le creazioni originali, come la “Sfiziosa”, con melanzane, salsiccia, bufala e pomodoro: un mix che sa di Napoli e Bologna insieme, in un morso che fa viaggiare.
E i VIP? Lucio Dalla, Enzo Avitabile, Neffa, Gianni Morandi e perfino il mitico Oliver Stone. Tutti sedotti dal profumo del mare che qui si respira tra una pizza e un fritto misto. Se anche loro hanno mollato gli ormeggi per Il Galeone, forse vale la pena salire a bordo.

Il Galeone
Via Caselle 59, San Lazzaro di Savena (BO)
Tel. 051464544

Il gusto della legalità


Nove anni di vita, contro i venti o trenta delle altre pizzerie di questa lista. Basterebbe questo per considerare Porta Pazienza una “giovane promessa”. Ma quando parliamo di questa pizzeria, il tempo si misura in un altro modo: nei sorrisi di chi ci lavora, nelle storie che raccontano le sue pizze, nelle persone che ci tornano, settimana dopo settimana, perché qui non si mangia solo, si partecipa a un’idea. Ecco perché non potevamo lasciarla fuori. Porta Pazienza è già nella storia di Bologna, non per la sua età, ma per quello che rappresenta.
Nata come Masaniello Pizzeria Etica, ha sempre avuto un’anima più grande di un forno a legna. Era (ed è) un manifesto: contro le mafie, per il lavoro etico, per la dignità di chi sta ai margini. Oggi si chiama Porta Pazienza, è cresciuta e ha trovato casa al Pilastro, dove tra un’impastata e un servizio in sala si insegnano mestieri a chi una seconda possibilità non se la vedeva proprio arrivare. E intanto si continua a sfornare pizze con prodotti che hanno una storia di riscatto: mozzarella di bufala LiberaTerra, farine bio, ortaggi da cooperative che coltivano terreni confiscati alla criminalità.
Ma la rivoluzione si fa anche col gusto. Le loro pizze? Lievitazione di 72 ore, impasto che profuma di sud e di impegno, topping classici e creativi come La Pirandello, con provola affumicata, patate al forno e salsiccia casertana. Prezzi giusti (Margherita a 7€, gourmet a 12,5€) e un piccolo grande dettaglio: la “pizza sospesa”. Perché il caffè offerto a uno sconosciuto è un bel gesto, ma una pizza è un abbraccio.

Porta Pazienza 
Via Luigi Pirandello 6, Bologna
Tel. 0514128885

Sul tetto del mondo 


Ci sono storie che nascono per caso, e altre che sembrano scritte dal destino. Poi c’è Berberè, che sta a metà: due fratelli calabresi, Matteo e Salvatore Aloe, arrivano a Bologna per studiare Economia e si ritrovano a scrivere una delle pagine più gustose della pizza contemporanea. E no, non è un franchising, è un impero costruito sulla qualità.
Tutto parte nel 2010 con la prima pizzeria a Castel Maggiore, un azzardo calcolato: un centro commerciale, un investimento ragionevole, un’idea chiara in testa. L’obiettivo? Fare la pizza come nessuno l’aveva mai fatta in città. Niente scorciatoie, solo lievito madre, farine bio macinate a pietra, ingredienti selezionati e una filosofia che sta tra il rispetto per la tradizione e la voglia matta di innovare.
Risultato? Un successo devastante. Bologna si innamora, il format cresce, arrivano locali ovunque: Milano, Torino, Firenze, Roma e persino Londra. Ma la vera magia è che ogni pizzeria Berberè è sempre e solo Berberè, niente copie sbiadite. E la pizza? Digeribile, fragrante, pensata per essere condivisa. Un impasto che lievita 24 ore, una croccantezza perfetta, topping di stagione che cambiano con il calendario e, soprattutto, un’anima.
Da Berberè trovi la classica Napoli e la Marinara, ma anche combinazioni più audaci senza mai strafare. E se la pizza con 'nduja è il ponte con la loro terra d’origine, la collaborazione con chef stellati come Luca Abbruzzino è la prova che qui la pizza non è solo pizza, è cultura gastronomica.
E se hai voglia di stare in pigiama sul divano, il delivery è pronto a salvarti la serata. Ma occhio: non è la solita pizza da asporto. È Berberè, ed è tutta un’altra storia.

Berberè
Piazza di Porta Saragozza 6/A, Bologna
Via Petroni 9/C, Bologna 
Via Murri 71, Bologna
Via Pio La Torre 4/B, Castelmaggiore (BO)
Tel. 051018 5193 - 051275 9196 - 051 098 8135 - 051705715

Pizza sui colli


C’è una pizzeria che si è guadagnata il suo posto nel cuore di Bologna semplicemente restando… sopra Bologna. Vito a San Luca non è solo una delle più antiche della città (seconda solo a Pino), ma anche una di quelle con la vista più clamorosa. Siamo alla fine del portico più lungo del mondo, sotto l’ombra del Santuario della Madonna di San Luca. Posto iconico? Decisamente sì.
Aperta nel 1975 da Vito Dall’Oglio, questa pizzeria è il classico esempio di locale che cresce con la città e diventa un punto di riferimento. Dal 1986 è Vito stesso, insieme a Donatella, a portare avanti la tradizione, con un menu che mixa cucina bolognese e pizza sottile e fragrante. Perché qui la pizza è roba seria: lunga lievitazione, ingredienti selezionati e anche un impasto speciale di kamut e canapa per chi vuole qualcosa di più leggero e alternativo.
L’atmosfera è accogliente ma senza fronzoli, con il dettaglio curioso delle tovagliette di carta che raccontano la leggenda del Santuario. E poi c’è la posizione: mangiare una pizza mentre contempli Bologna dall’alto è un’esperienza che merita almeno una volta nella vita.

Vito a San Luca
Via Monte Albano 5, Bologna
Tel. 051437711

La rivoluzione calabrese 


Che ci fa un pizzaiolo di Crotone in un capannone anni ’20 con muri in brick rossi e affreschi sui muri a San Lazzaro di Savena? La rivoluzione. Francesco Oppido è l’anima creativa dietro Storiedipinte, la pizzeria che è un viaggio tra Londra, Bruxelles e il cuore food di Bologna. Dopo i fuochi d’artificio di Ranzani13 (top 50, Gambero Rosso, gente in coda sotto le Due Torri), il salto a San Lazzaro è stato naturale. Con un nome che richiama le pinte e i colori dell’arte – letteralmente – e un’idea di pizza che fa il giro del mondo restando coi piedi ben piantati tra Calabria e via Emilia.
Qui si gioca su quattro stili: la napoletana classica, la gourmet spicchiata, la fritta al padellino e la nuvola cotta al vapore, alta e soffice come un mood felice. Lievito madre, piccoli allevamenti, fornitori calabresi e norcini emiliani, zero compromessi: ogni morso è un manifesto.
L’assaggio che ti cambia la serata? La Margherita Ignorante (spoiler: è tutto fuorché ignorante). Base crunch, salsa puttanesca, stracciatella di bufala campana, origano calabrese e gel di basilico. Una bomba atomica di sapore.
Storiedipinte non è solo una pizzeria, è il sequel figo di un film cult. E la notizia bomba è che il regista sta tornando a Bologna, quartiere Murri, very soon. Stay hungry.

Storiedipinte 
Via Emilia 166/A, San Lazzaro di Savena (BO)
Tel. 3925734513


In copertina: Galeone.
Le foto sono tratte dalle pagine FB e IG dei rispettivi locali. 

  • PIZZERIA

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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