Dopo una lunghissima gavetta in uno dei pub più famosi di Padova e accompagnato dai suoi amici fidati, Giampiero apre Soul Kitchen nel 2014. Prima era un bar, poi pian piano la qualità dei suoi hamburger prende il sopravvento e Soul Kitchen diventa quello che è ora: una delle hamburgerie di riferimento del centro di Padova. 

Ciao Giampiero. Allora, com’è iniziato tutto?

Beh, io iniziato a lavorare a 18 anni in una gelateria. Dopo 6 mesi sono andato a lavorare in un altro pub come cuoco snackista. Dopo anni e anni di esperienza, ho maturato proprio passione per questo lavoro, anche adesso mi ci dedico al massimo.

E Soul Kitchen com’è nato?
Dopo tanti anni di esperienza come cameriere e come cuoco sentivo la voglia di aprire qualcosa di mio. Anche se non sapevo ancora bene cosa di preciso, sapevo che era arrivato il momento.
 
Una curiosità, ma il nome Soul Kitchen?
Arriva dal film, l’hai visto? Mi era piaciuto tanto e secondo me ci stava proprio bene.
 
E come hai deciso che tipo di locale aprire?
La mia esperienza era quasi tutta in locali tipo pub. Ma secondo me il pub non funziona più come una volta. Ora il mercato gastronomico si è abbastanza evoluto da quei tempi in cui si mangiava cibo precongelato. E poi Padova si è evoluta e specializzata in tanti tipi di offerta diversi. Adesso ci sono pizzerie, hambugerie gourmet… insomma ora come ora si cercano sempre meno preparati industriali e quindi io ho voluto spostarmi dall’idea di Pub. Ci ho messo un po’ a capire cosa aprire, quello che sapevo era che avrei comunque mantenuto l’ambiente cordiale e amichevole che ho sempre respirato nei pub dove ho lavorato, questo sì.
 
E ci sei riuscito?
Beh direi di sì. Siamo aperti dal settembre 2014 e il primo passo è stato quello di aprire con persone che hanno lavorato con me per tanti anni. Poi, come ti dicevo, io mi sono formato soprattutto in un pub storico di Padova, il Vizio, lì il titolare aveva un bellissimo modo di scherzare e lavorare coccolando i clienti. E lui mi ha ispirato, e già da allora mi sono detto “anche io voglio un posto così, un posto dove la gente venga coccolata in maniera solare e divertente”.
E poi noi qui siamo proprio amici, lavoriamo bene assieme e penso che questa cosa penso si respiri anche fra i clienti.

Com’è cambiato Soul Kitchen dal 2014?
Direi che è evoluto. Pensa che il primo anno noi abbiamo aperto come bar perché non sapevamo bene come sarebbe stato lavorare in questa via che ci dicevano essere frequentata solo da studenti. Con il tempo però abbiamo notato che la clientela che veniva da noi era sempre più variegata. Pian piano abbiamo notato che la gente però veniva sempre di più per gli hamburger che per il bar in sé.
Con il tempo poi dopo 7 mesi ci siamo accorti che sempre più persone chiedevano di mangiare a cena e allora mi sono convinto ad aprire anche la sera. Alla fine abbiamo deciso di diventare ristorante abbandonando gli orari da bar (le colazioni) e trovando finalmente quella che è la dimensione Soul Kitchen.
 
Mi racconti com’è nata l’idea dell’hamburger?
Il pallino per l’hamburger in realtà nasce quando ero piccolo. Quando bruciavo scuola e mi riunivo con i miei amici e ci facevamo le nostre ricette con le salse inventate al momento.
Poi anni dopo ho ritrovato questa passione insieme ad un mio collega Matteo con cui al pub ci piaceva proprio inventare le nostre ricette di hamburger, ci facevamo dei panini pazzeschi e studiavamo ricette…

 E quindi hai aperto un’hamburgeria
Sì ecco, prima mi sono guardato un po’ in giro. All’inizio non ero sicuro di aprire un’hamburgeria. Mi sono confrontato parecchio anche con i miei amici e alla fine abbiamo pensato che a Padova mancava un concetto come il nostro. Peccato che contemporaneamente ne abbiano aperte altre qui in città, ma noi siamo gli unici non di catena almeno, dai. Comunque devo anche ammettere che il fatto che ci siano altre realtà a Padova è anche d’ispirazione perché è uno stimolo a migliorare ricette e a fare sempre meglio.

Per esempio?
Beh, il fatto che tutto sia artigianale, che prendiamo la carne da Sotto il Salone. Per esempio abbiamo creato il nostro pane buns personalizzato. E adesso abbiamo tanti progetti per migliorarci ancora. Per esempio, abbiamo fatto un viaggio a Barcellona e ci siamo lasciati ispirare dall’ambiente dinamico e di grande offerta gastronomica. E dopo questo viaggio ora stiamo lavorando ad un nuovo modo di friggere le patatine, pensiamo di offrire patate tagliate e fritte al momento che proprio hanno un altro sapore. Quello che mi piacerebbe fare sarebbe arrivare ad avere un vero e proprio “hamburgerificio” dove fare proprio tutto in casa, partendo dal pane per esempio. Per il momento è solo un’idea su cui stiamo lavorando ma speriamo proprio di realizzarla presto.

E da poco Soul Kitchen si è spostato, vero?
Sì, di una trentina di metri. Siamo sempre in via del Santo ma in un locale più grande: abbiamo ben 30 posti in più e un giardinetto che, anche se piccolo, era proprio quello che volevo. Il nuovo locale ha anche una cucina più grande che ci permette di offrire un servizio ancora migliore ai nostri clienti perché qui poi possiamo anche lavorare e sviluppare tutti i nostri progetti per le nostre nuove ricette.
 
Sempre qui in via del Santo! Ormai ti sei affezionato?
Sì, vivo anche qui in zona! In realtà comunque ho scelto di rimanere qui perché anche se all’inizio avevo paura che la zona fosse un po’ morta di sera, qui è sempre pieno. Alla fine via del Santo è una zona centralissima e comodissima alle piazze e chi ha voglia di mangiare un hamburger da noi deve solo fare quattro passi. In 3 anni io ho visto un’evoluzione positiva del nostro locale… quindi perché non rimanere qui!?

  • INTERVISTA

scritto da:

Sara Brugnerotto

Comunicatrice e linguista, col pallino per la fotografia e la grafica. Mi piace sapere e saper fare un po’ di tutto. Adoro viaggiare e scoprire cucine diverse, da cui traggo ispirazione per stupire gli amici a cena. La mia passione più grande? La Spagna e, ahimè, le tapas ¡Olé!

IN QUESTO ARTICOLO
  • Soul Kitchen

    Via Del Santo 23, Padova (PD)

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