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Chi sono i grafici dietro le campagne di molti drink che bevi in Puglia

Pubblicato il 11 settembre 2024

Nel dinamico mondo della comunicazione visiva pochi professionisti sanno fondere creatività e strategia come il team grafico dell'agenzia pubblicitaria Magistro Creativi & Associati, di cui abbiamo intervistato tre figure di spicco: Stefania Leone, responsabile del reparto grafico, Roberto Letizia e Valentina Daprile, grafici di grande talento. Ognuno di loro ha portato un contributo unico al successo dell'agenzia, grazie a percorsi di formazione ed esperienze lavorative che li hanno plasmati fino a diventare professionisti del settore.
Stefania ha respirato l'arte visiva fin da giovanissima. La sua passione per la grafica è nata sui banchi del liceo artistico per poi continuare a crescere nel corso della sua formazione accademica: dopo aver studiato grafica e design all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, ha mosso i primi passi professionali lavorando per una multinazionale del settore, dove ha affinato le sue competenze e sviluppato una visione strategica del lavoro grafico. Da allora il suo percorso è stato una costante ascesa, portandola infine a guidare il reparto grafico di Magistro.
C’è poi Valentina, anch'essa con una formazione al liceo artistico per poi intraprendere una carriera pratica già subito dopo il diploma, lavorando per varie aziende e acquisendo un'esperienza solida nel campo della grafica. La sua capacità di comunicare visivamente e la sua versatilità le hanno permesso di affermarsi rapidamente come una risorsa preziosa per il team.
Roberto ha invece scelto un percorso leggermente diverso: dopo aver frequentato un corso di grafica regionale in Puglia si è trasferito a Roma per perfezionarsi presso l'Istituto di Design; ha lavorato dapprima in una holding e poi come freelance, esperienza che gli ha conferito una visione ampia e autonoma del mestiere prima di approdare all'agenzia Magistro, dove oggi mette a frutto la sua capacità di sintetizzare idee complesse in forme visive efficaci.
Insieme, questi tre professionisti non solo creano ma interpretano il mondo della grafica con un approccio moderno e strategico, contribuendo a plasmare l’immagine di brand e aziende di successo. Per rendere l'idea di quanto detto finora, all'interno di questo articolo trovete alcune immagini di lavori realizzati dal team.

Cosa deve assolutamente saper fare un grafico?

Valentina: "Un grafico deve prima di tutto saper comunicare. La grafica non è solo un esercizio estetico, ma una forma di comunicazione visiva. Il grafico deve avere la capacità di trasformare un'idea astratta in qualcosa di tangibile, qualcosa che non solo il cliente possa vedere e apprezzare, ma che arrivi anche al pubblico a cui è destinata. La virtù creativa è essenziale, ma altrettanto importante è la capacità di dare una forma concreta alle intuizioni, di far diventare reale ciò che inizialmente è solo nella nostra mente."

Roberto: "Per me, la capacità più importante di un grafico è la sintesi. Devi essere in grado di prendere concetti complessi e trasformarli in un segno grafico semplice, come nel caso di un logo. Questo non vuol dire ridurre, ma trovare l'essenza di ciò che vuoi comunicare. Inoltre, la sintesi è fondamentale anche nel rapporto con il cliente: devi capire le sue esigenze, interpretarle e bilanciare tutto in un progetto che abbia equilibrio e gusto."

Stefania: "Oltre a comunicare e sintetizzare, credo che un grafico debba saper filtrare le richieste del cliente, trasformandole in un prodotto valido per il mercato. Il nostro lavoro è fatto di interpretazione: dobbiamo cogliere i desideri del cliente, adattarli alle esigenze del pubblico e poi tradurli in una soluzione visiva efficace e attuale."

Perché avere un logo oggi?

Stefania: "Il logo è l’identità visiva di un’azienda, è come il suo bigliettino da visita. Un marchio chiaro e ben progettato permette a un’azienda di essere immediatamente riconoscibile. Deve essere leggibile, semplice e trasmettere un messaggio chiaro, per questo è fondamentale che il logo rifletta l’essenza dell’azienda e la renda memorabile."

Roberto: "Essere riconoscibili è vitale per qualsiasi brand. Un logo efficace permette al pubblico di identificare un’azienda o un prodotto anche senza il nome esplicito. Un colore, una forma, un segno grafico: tutto può diventare un richiamo visivo. L’importante è che il logo non sia solo esteticamente piacevole, ma che rappresenti davvero ciò che l’azienda propone, ciò che è."

Quali tappe seguire nella realizzazione di una buona campagna grafica?

Valentina: "Una buona campagna grafica inizia sempre con uno studio approfondito del cliente. Dobbiamo capire chi è, cosa rappresenta e quali sono i suoi obiettivi. Questo è il punto di partenza imprescindibile. Successivamente ci interfacciamo con tutte le figure coinvolte nella strategia di comunicazione: copywriter, marketer, social media manager. La grafica non esiste da sola, ma è una parte integrante di una strategia più ampia. Dopo aver compreso il contesto, ci fermiamo a riflettere e iniziamo a elaborare la migliore strategia visiva possibile."

Stefania: "Il brainstorming è una fase cruciale: spesso partiamo con un’idea, ma non sempre è quella definitiva, per questo mettere in discussione le prime proposte è parte del processo. Il confronto con i colleghi è importante per testare l’idea e trovare soluzioni più efficaci. È un lavoro di squadra, dove ogni feedback può aggiungere valore."

Roberto: "C’è da aggiungere che, oltre al confronto interno, è utile guardare anche al mercato e ai competitors, analizzare cosa sta funzionando altrove, cosa potrebbe essere migliorato e come possiamo distinguerci. Le impressioni esterne sono fondamentali per perfezionare la nostra proposta."

Grafica o slogan: cosa conta di più?

Valentina: "Non credo che esista una gerarchia tra grafica e slogan, ma l’uno serve l’altro. Devono essere in armonia e completarsi a vicenda, come due tasselli di un puzzle. Entrambi hanno la stessa importanza e difficoltà: sia creare una grafica che comunichi un messaggio, sia scrivere un testo che lo trasmetta in modo efficace richiedono grande impegno. La sfida più grande, però, è far sì che questi due elementi funzionino insieme."

Come vi accorgete che una campagna funziona?

Stefania: "Esperienza e tempo: con la prima sviluppi un istinto, mentre col secondo impari a riconoscere ciò che funziona e ciò che no. È una sensibilità che si affina con il lavoro e l’esposizione a tanti progetti."

Valentina: "Un buon metodo è sottoporre la campagna a persone esterne al progetto, alle quali chiediamo di dirci cosa hanno percepito dal messaggio. Se il pubblico coglie l’essenza della comunicazione, allora sappiamo che la campagna sta funzionando!"

Perché affidarsi a dei grafici di agenzia anziché a un freelance?

Valentina: "Il vantaggio di lavorare con un'agenzia è che hai accesso a una gamma completa di competenze. Non sempre un singolo freelance può coprire ogni aspetto del progetto. In agenzia, abbiamo un team che include diverse figure professionali, ognuna specializzata in un’area diversa. Questo ci permette di offrire un progetto completo e coerente."

Roberto: "In agenzia hai il supporto di più figure professionali, il che significa che ogni idea viene affinata e arricchita da diverse prospettive. Questo lavoro di squadra rende il progetto più solido e duraturo. Il punto è che avere background diversi, esperienze diverse e, a volte, anche età diverse porta a una ricchezza di idee che un singolo freelance, per quanto talentuoso, potrebbe non riuscire a offrire da solo."

Recentemente avete curato la campagna per Padre Peppe. Come avete lavorato?

Roberto: "Uno dei progetti più recenti su cui abbiamo lavorato è stata la campagna per il liquore Padre Peppe, per la quale abbiamo dato un volto diverso a ogni fragranza del liquore basandoci sulle caratteristiche specifiche di ciascuna. L’obiettivo era quello di rendere un prodotto tradizionale più moderno e accattivante, specialmente per un pubblico giovane. Abbiamo persino sviluppato delle t-shirt per accompagnare il lancio, cercando di dare un’immagine fresca e contemporanea a un prodotto radicato nella tradizione."