Si chiama Gin Otrànto ed è una vero prodotto di nicchia che racchiude l'arte della distillazione e la poesia di una delle realtà della costa salentina più attraenti che ci siano

Trasmettere in un bicchiere la forza del mare e della sua gente. Disegnare un ritratto del Salento attraverso le sue botaniche. E lasciare che le note fresche e speziate conquistino il palato dei più pretenziosi appassionati di gin. Non era facile raggiungere questo tipo di risultati attraverso la micro-distillazione artigianale, ma Valerio Peluso, forte di oltre 25 anni di esperienza nel settore della miscelazione iniziata nell'indimenticabile bar Al Relitto in zona Alimini, fino al Bar SudEst con Ruggero Andrioli uno dei bar più autentici di Otranto ci è riuscito perfettamente attraverso la sua prima creazione che si chiama proprio Otrànto. Ai più attenti basterebbe quell’accento spostato sulla à per comprendere che sullo sfondo ci sono le montagne dell’Albania, ad osservare tutto il suo operato così come le vite degli otrantini di ogni giorno. La dieresi tr andrebbe letta con la pronuncia tipica del 1800, quella dialettale salentina che oggi scriveremmo con “thr”. Insomma, inizia a districarsi la matassa e l’identità di questo prodotto si svela piano piano. Il legame con la terra è profondo: il gin è nato per raccontare, con ironia e poesia, il vento, la pietra, il sole e il mare del Salento, trasformandoli in un’esperienza liquida autentica.  
 


Il cuore è la piccola bacca di ginepro albanese che assicura quella base classica e resinosa, piccola, intensa e pungente, fondamentale per iniziare il racconto del primo gin di produzione Ostro, ma anche di questo lembo di terra a sud-est. Quella specifica costa del Salento che non si può conoscere a fondo se non si conoscono le sue erbe spontanee, come i semi del finocchietto marino che cresce sugli scogli, ai piedi della Torre del Serpe e anche chiamato “spacca sassi” che dà un tono agrumato e che Valerio, il mastro distillatore, raccoglie personalmente con le sue mani così come il mirto dei Laghi Alimini, tipici profumi mediterranei che raccontano la città e aggiungono freschezza e vitalità, evocando le tipiche atmosfere solari del Mediterraneo. Undici le botaniche presenti  distillate in un alambicco interamente in rame con alcool da grano italiano biologico per ottenere un gin complesso, un London dry equilibrato e fortemente identitario. 
 


Al naso, si presenta con un bouquet aromatico intenso: fresco, agrumato e lievemente speziato. Al palato, si avvertono subito le note resinose del ginepro, seguite dalle sfumature dolci amare del mirto, agrumate dei semi di finocchietto marino. Il finale è pulito, mediterraneo, persistente. Il gin Otrànto è quindi molto più di un semplice distillato: è un simbolo del Salento liquido, capace di evocare mare, terra e tradizione in ogni sorso. Un gin non filtrato che trattiene tutti i suoi olii essenziali senza disperderli, perfetto come aperitivo o base per cocktail freschi da sorseggiare in riva al mare, è anche uno straordinario dono per chi ama i sapori locali e autentici da abbinare a toniche neutre o mediterranee e valorizzare con guarnizioni come “meloncella” fresca, spicchio di lime ed erbe aromatiche. Il gin Otrànto è ottimo abbinato a piatti di mare, olive, formaggi freschi e finger food della Puglia, grazie al suo equilibrio tra salinità, freschezza agrumata e complessità speziata.
 



Nel Salento, bere porta con sé il senso della condivisione più pura, i sapori genuini e tutta la cultura locale e personale. Sono proprio questi valori: autenticità, rispetto per il territorio, tradizione e innovazione che Ostro trasferisce nella sua produzione. Il Gin Otranto è un’esperienza non tangibile, eterea che parla otrantino. Un pensiero fisso fatto di botaniche raccolte da nord a sud, un ricordo che fatica a dissolversi ma resta ancorato all’anima, una filosofia di pensiero, il volto di un popolo, i suoi pregi e si suoi difetti. Un’idea specifica e ben rappresentata anche dall’immagine realizzata dall'artista Ines Somai Lasa di Design Bar per l'etichetta di Otrànto, le onde stilizzate, la torre del serpente dai denti aguzzi, il suo corpo avvolgente e soffocante allo stesso tempo, su uno sfondo pur sempre fascinoso e indimenticabile. E questa è Otranto, una città sempre piena di meraviglie inattese e radici solide e inestricabili. Con la guida appassionata di Valerio Peluso, questo gin è un atto d’amore verso la propria terra, un ponte tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro. Così come lo è anche la politica di Ostro e la sua idea imprenditoriale che presto tornerà a farci scoprire le nuove sperimentazioni con un amaro del quale ancora, non si sa molto. Ma siamo certi, ci stupirà ancora una volta.



OSTRO PICCOLA DISTILLERIA Via XXV Aprile, 18, Otranto
Tel 3283433981 www.otrantodrygin.it
Instagram: @otranto.drygin

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