Due fratelli, la musica dal vivo, l'arte della cucina e dell'accoglienza

Due tavolacci da falegname, l'odore di passato che non sa di vecchio ma di ricerca, origini, radici e una bellezza d’antan che risuona negli strumenti musicali sparpagliati su due piani, nella musica che accompagna ogni degustazione, mai insidiosa, sempre opportuna, in una serie di arnesi da lavoro e pezzi di legno scoperti, salvati, donati a nuova vita con impegno, lavoro, estro, cura.
Gipsy jazz per intenditori, ma anche per viandanti avulsi da qualsiasi contesto che comporti paralleli e meridiani.

Dalla Bottiglieria al Banco a suon di gipsy jazz

Il Banco è un osteria particolare, all'imbocco di via Umberto I a Lecce, cuore storico per davvero, a pochi metri da Santa Croce e da quella minutaglia di locali e localini che sembrano quasi soldatini che accompagnano l'incedere dei viandanti, facendolo più bello.
Uno scorcio magico di Lecce in cui si potrebbe vincere facile ma dove in realtà vincere significa scommettere, non solo sulla qualità ma anche sull'originalità dell'offerta.
Il Banco è tutto questo, scommessa prima, evoluzione nel mezzo e rinascita alla fine.
C'è dentro la storia di due fratelli, Daniele e Stefano Rollo. Un locale di proprietà, adibito ad altro, poi nel 2010 le passioni di ragazzi che diventano avamposto fisico di identità.


Daniele si era scoperto artista da ragazzo. Lo racconta il suo modo di parlare e muoversi, la cura nella ricerca e nel riadattamento di oggetti e materiali da riuso e poi la musica. Che lo volle contrabbassista qualche anno fa e da allora tessera del mosaico artistico musicale in note del gruppo Le Train Manouche.
Che qui al Banco ha suonato, quando il locale si chiamava ancora Bottiglieria Il Banco. Ed era sostanzialmente un luogo in cui degustare sfiziosi taglieri accompagnando vini di qualità, altra grande passione dei fratelli Rollo.


Il periodo buio del lockdown durante la pandemia da Covid 19, che ha interrotto storie e chiuso realtà, è stato il momento delle sliding doors. Lasciarsi andare oppure lasciare andare il brutto e creare qualcosa di ancora più bello? È da allora che il locale è stato ampliato, con l'aggiunta della formula cucina tradizionale a pranzo e cena e rivisitazione senza mai strafare ma sempre puntando alla semplicità e ai sapori intensi.

I lampioni come in piazza Sant'Oronzo e vecchi strumenti musicali

Interno caldo e accogliente, da 30 posti con possibilità di seduta all'esterno nel vicoletto durante la bella stagione. Il soppalco su cui nella prima vita di questo posto si esibivano i gruppi musicali dal vivo, oggi ospita dei tavoli con le tovaglie a quadretti bianchi e rossi, le luci emanate dagli lampioni di metallo, uguali a quelli che una volta illuminavano Piazza Sant'Oronzo e qui hanno trovato una nuova storia, una vecchia magnum di Salice Salentino rosso in un catino smaltato. Ma la musica dal vivo si fa ancora, all'occorrenza, perché con quella questo posto è nato. E viene da sorridere a guardare le cazzuole dei muratori trasformati in appendiabiti, le casse in legno che contenevano le palle di cannone diventate portaoggetti, il vecchio semaforo della rotatoria all'ingresso di Gallipoli guardare dall'alto in basso le vite che passano dalla porta.


"È proprio nei momenti difficili che ci si ingegna - la voce decisa di Daniele rompe ogni perplessità -, e in quel momento difficile che tutti abbiamo vissuto, la Bottiglieria Il Banco è diventata l'Osteria il Banco. Pensate che proprio in quel periodo ho avuto il tempo di scalare le marce e costruire una casetta in legno in giardino per mio figlio…".
Non basta raccontare la storia e fare l'elenco di ciò che in questo posto si vede, per comprenderlo appieno. Occorre passarci, ritornarci e ogni volta aggiungere una tesserina a un mosaico composito e interessante.

Cucina del territorio

Come interessante è la proposta gastronomica, anche quella molto originale. Se la carta dei vini fa gola ad esperti e non, non si può non menzionare il vino nella variante rosso e rosato realizzato appositamente per il Banco dalle Aziende Agricole Vallone. Lo stesso vale per la birra, denominata “¾,”, anche quella prodotto di nicchia solo per il locale, sponsorizzata al suo debutto con un piccolo Ape car in puro stile salentino.


Stefano si occupa prioritariamente della sala, Daniele in cucina spadella un tagliolino ai mirtilli con gorgonzola e noce, annusa il profumo buono dei suoi pezzetti di cavallo dello stesso livello dei tagliolini con gli sfilacci equini. Orecchiette, verdurine, piatti di pesce soprattutto nel periodo estivo come lo storico spaghetto impastato con limone e pepe condito con tartare di tonno o gamberi o cozze. La vita di questi due ragazzi è qui, ci passano le loro famiglie, i figli, ci passano gli amici e i musicisti, ci passano i turisti che vengono da lontano e ci passano i leccesi.

Perché ad un banco ci si appoggia, carichi di sogni oppure sfiniti per una giornata pesante, e si cerca conforto. Attraverso il gusto, una cosa buona da mangiare, un vinello corroborante e le chiacchiere con due amici.

Osteria il Banco - Via Umberto I 1, Lecce. T: 08321690012

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