Misticanza, la casa di campagna nel centro di Roma

Pubblicato il 22 marzo 2016

Misticanza, la casa di campagna nel centro di Roma

Un ambiente particolare, prodotti del territorio ed una cucina di qualità

Mi capita, ormai da qualche anno, di girare tra locali e ristoranti a Roma (e non solo) per provare le nuove offerte e tendenze della cucina. Ho quindi una buona conoscenza dei posti più recensiti o frequentati, ma di Misticanza sinceramente conoscevo il nome e poco altro. Nulla sul concept, sullo Chef, sui piatti. In pratica c’erano le condizioni ideali per poterlo recensire in piena “libertà di pensiero”, senza esser condizionato da altri giudizi.
Ho scelto di prenotare per il pranzo, e pur arrivando con un po’ di ritardo il mio tavolo era ancora lì ad attendermi. Il primo impatto è stato molto positivo: Misticanza è una sorta di “giardino al coperto”, gli ambienti sono molto curati e caratterizzati dalla presenza di grandi piante ed altre installazioni a tema che donano armonia alle varie sale. L’arredamento fondamentalmente si basa sull’idea Chiara e Giulia, le proprietarie, di mettere assieme tanti elementi che possano ricordare una casa di campagna e le ampie vetrate donano una bellissima luce.
La scelta del pranzo mi ha permesso di constatare subito che Misticanza, anche con il tutto esaurito, consente di poter tranquillamente conversare con gli altri commensali: la formula del “Business Lunch”, rivolta essenzialmente ai tanti impiegati che lavorano in zona, si è rivelata di grande successo e pur pranzando in una sala piena di clienti vocianti l’ambiente non era eccessivamente rumoroso e si poteva ascoltare la musica jazz diffusa in sottofondo (una scelta che ho apprezzato).
Mi serve una ragazza molto premurosa, attenta alle mie richieste e preparata sul menu. Osservando la carta mi accorgo immediatamente che si è deciso di puntare sul territorio e quindi su prodotti del Lazio (consultando il sito ho potuto poi scoprire che Misticanza si rivolge ad Aziende agricole che utilizzano modelli di agricoltura e allevamento sostenibili). La carta è essenziale, con 4 scelte per ogni portata, ma al tempo stesso varia. Decido di iniziare testando un grande classico, i “Tonnarelli Cacio e Pepe”, arricchiti in questo caso dalla presenza del lime.

L’attesa è breve ed il piatto si presenta bene: la “cremina”, elemento fondamentale per la riuscita della ricetta, è fluida, il lime ben visibile. Al primo assaggio mi accorgo di una caratteristica a me molto cara: la pasta è cotta al dente. Il piatto è goloso, la porzione giusta e soprattutto la curiosità relativa al lime è subito soddisfatta perché pur essendo un piatto impegnativo per il palato questa cacio e pepe lascia un retrogusto agrumato che sgrassa ed alleggerisce quanto basta il sapore. Un connubio interessante, la conferma che spesso basta una variazione semplice, senza inutili voli pindarici, per cambiare in positivo un piatto che già nella versione classica non tradisce le attese.
Accompagno il piatto con un calice di “Tre Armi”, malvasia e verdicchio dell’Azienda Agricola Le Rose, una realtà produttiva che avevo già avuto modo di conoscere ed apprezzare in passato. Il pranzo prosegue con la “Guancia di manzo brasata al Cesanese, porri croccanti e broccoletti”. La carne è cotta per 24 ore e la particolarità che mi diverte è che il piatto viene servito con il cucchiaio, a testimonianza della particolare consistenza di una guancia che non ha quindi bisogno della forchetta. Il sapore è molto buono, la carne morbidissima, il gioco di contrasti con la croccantezza del porro ben riuscito.

I miei pasti devono obbligatoriamente chiudersi con un dessert, e sapendo che il locale si avvale della collaborazione di Pasquale Marigliano per quel che concerne l’offerta dei dolci, propendo per la “Torta Cappuccino”. Pan di Spagna morbido e ben bagnato, crema cappuccino setosa e per nulla stucchevole, un dessert molto buono che ha incontrato il favore del mio palato.

Il classico caffè finale precede il conto che ammonta a 43 euro, una cifra in linea con quanto ho mangiato, per quantità e qualità. In definitiva un locale molto bello, curato negli arredi e nei dettagli, caratterizzato da una buona (anche qualcosa in più) cucina e che proverò quanto prima anche nel servizio serale per poter constatare quanto cambia l’atmosfera senza il via vai dei tanti clienti attratti dal “Business Lunch”.


Misticanza
aperto dal lunedì al sabato dalle 07.30 alle 23.30
Via Sicilia, 47
066786115
www.misticanzaroma.it

  • RECENSIONE
  • CENA
  • PRANZO

scritto da:

Luca Sessa

41 anni, napoletano di nascita, romano d'adozione: una compagna, 2 bimbi, 2 gatti. Statistico di giorno, food blogger, food writer e chef di notte. Il blog come vetrina degli esperimenti quotidiani, un luogo nel quale scrivere, raccontare, confrontarsi. Collabora con alcune delle più importanti testate in ambito food.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Misticanza

    Via Sicilia 47, Roma (RM)

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